Riflessioni Rivoluzionarie

Il giornalista Vincenzo Maddaloni ha pubblicato un testo snello, ricco e coraggioso: "Voglia di rivoluzione. Storia e storie di un desiderio inappagato" (www.nexusedizioni.it, Battaglia Terme, 2024, 230 pagine, euro 20).
Tutti noi ci crediamo liberi, ma in realtà viviamo in un sistema più o meno sorvegliato, a seconda dei casi. E diventa sempre più difficile distinguere le varie verità, sempre più complesse, dalle varie falsità, sempre più riduttive. Generalmente "per i neoliberali, tutti i critici della "civiltà capitalista" rientrano nella categoria del nemico, e ogni pretesto - guerra, pandemia - è un'occasione per affossarli" (p. 9). I veri critici non vengono mai invitati a discutere in televisione o nei grandi appuntamenti pubblici della vita sociale.
Quindi "la nuova lotta di classe è una "controrivoluzione neoliberista dall'alto" senza aerei e carri armati, ma silenziosa e di lungo termine, politica e poliziesca, ideologica e pragmatica, che distorce e distrugge quando le circostanze e i rapporti di forza lo consentono, assopendo la voglia di rivoluzione dal basso" (p. 9). Si tratta della nuova società dei teledipendenti, che credono nelle verità plastiche sfornate dai vari telegiornali, gestiti dai pochissimi veri padroni (più o meno occultati).
Naturalmente ci sarebbero molte cose da prendere in esame, ma forse è più che sufficiente far sapere che l'incoraggiare fazioni "non ha altro significato se non quello di fabbricare il nemico all'interno" della società Occidentale (p. 8). Del resto è molto facile creare dei falsi nemici per distrarre l'attenzione dai veri nemici.
Oppure bastarebbe "sostenere che l'Inquisizione economica è peggiore dell'Inquisizione religiosa, benché abbiano molto in comune" (p. 11). I grandi affari economici sono sempre più pilotati per favorire pochissime persone. La grande proprietà si è ristretta in pochissime mani. Anche perché gli straricchi preferiscono sposare le straricche. Di solito gli ultra-ricchi "sono coloro i quali vivono lontani dalle città, in mega-ville, isolate e super-protette, che sfuggono alle telecamere, al gossip, riuscendo così a garantirsi la propria privacy" (p. 14; articolo ultraricchi reperibile su Valori.it).
In ogni caso bisogna riflettere molto bene su questo fatto: "nell'Occidente sviluppato, la quasi totalità delle famiglie ha redditi inferiori rispetto alle generazioni precedenti. Un trend che riguarda il 70 per cento della popolazione occidentale. Non era mai accaduto dal dopoguerra fino al passaggio del Millennio" (p. 12). Quindi è stata fatta piazza pulita della libertà economica dei giovani, tranne pochi fortunati, che in molti casi preferiscono vivere all'estero. Oggi abbiamo quasi sempre giovani più istruiti e più poveri dei loro genitori. L'Italia è il paese europeo con gli aumenti salariali più ridotti o in molti casi praticamente inesistenti, considerando l'infllazione.
In definitiva resta solo questa triste constatazione: "La crescente ingerenza dei cretini nella politica è sicuramente il pericolo maggiore per la democrazia... s'è rivelata un formidabile alimentatore della disperazione collettiva" (p. 6). Per fortuna la diffusione della conoscenza è davvero fondamentale in questo fenomenale momento storico.
E Internet aiuterà quasi tutti i cittadini, nei momenti cruciali dei prossimi due anni.
Vincenzo Maddaloni è un inviato speciale e un saggista che ha seguito i fatti che hanno fatto la storia: dalla rivoluzione di Allende e dal golpe del generale Pinochet, alla rivoluzione di Khomeini e alla tragica insurrezione di piazza Tienanmen a Pechino. Inoltre ha seguito la dura evoluzione della Polonia e la fine del Comunismo in Russia.
Nota aforistica - "Le civiltà muoiono per suicidio, non per assassinio" (Arnold J. Toynbee, 1889-1975); "Prima delle leggi, prima della stampa, la democrazia è la parola che puoi scambiare con uno sconosciuto" (Arturo Ixtebarria'); "Ogni risparmio di sacrifici oggi si pagherà domani con una somma di sacrifici ancor maggiori" (Italo Calvino).
Nota sintetica - "Il volgo s'annoia a pensare, e volentieri s'acconcia alle idee altrui; così pochi scaltri fanno l'opinione che si dice pubblica, e partorisce ruine". Vera rovina (Giacinto de' Sivo, 1814-1867). Probabilmente "l'idea che ci possa essere un giornalismo oggettivo è fondamentalmente ingenua, ma aspirare a un giornalismo pluralista e indipendente non lo è. Questo è esattamente ciò che si sta estinguendo" (p. 15).
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