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Referendum, Porcellum et Mattarellum

Visto che Monti non riformerà la legge elettorale, non ci resta che sperare nel Referendum contro il Porcellum. La decisione spetta alla Consulta che dovrà decidere se approvare o no i quesiti referenderari proposti dal'Idv. Potremo finalmente abrogare l'incostituzionale legge ideata dal genio Calderoli? 

Come volevasi dimostrare: se ci aspettavamo dal “tassista” Monti che almeno prendesse in considerazione lo spinoso e importantissimo problema dell’attuale legge Calderoli, ci sbagliavamo di grosso. Il Presidente del Consiglio lo conferma da Fazio: non compete ai tecnici, bensì ai politici.

Nulla accadrà e tutto resterà immutato, come ardentemente e segretamente auspica il dismesso Berlusconi, il quale, sono sicura, sotto-sotto trama una resurrezione elettorale proprio grazie a questa iniqua e truccata porcata?

Poche e vane, le speranze di vedere sparire – a breve – l’incostituzionale legge Porcellum e ottenere una nuova ed equa proposta dall’attuale Governo, prima che scada il mandato e si torni alle urne. Esistono tuttavia alcune possibilità dipendenti dalla decisione che la Consulta prenderà in merito al referendum abrogativo del Porcellum, proposto dall’Idv, che sarà nota nei prossimi giorni, già bypassato nel settembre scorso dalla Cassazione.

Tre sono le ipotesi.

  • Bocciare i quesiti perchè, non essendo possibile far rivivere con il referendum una precedente normativa, si aprirebbe un vuoto legislativo.
  • Accettarli, dando via libera per l’indizione dei referendum per la prossima primavera.
  • Dichiarare i quesiti inammissibili, ma, al tempo stesso indicare precisi motivi di incostituzionalità della legge attuale, invitando così il Parlamento a provvedere rapidamente.

Non vi sono dubbi, a mio avviso, sull’ipotetico esito referendario. Abbiamo visto come gli italiani hanno risposto numerosi e determinati alle precedenti e recenti votazioni, ergo è molto probabile un ennesimo successo del volere popolare favorevole alla cancellazione della suddetta normativa. Ormai anche i sanpietrini sanno bene che la legge Calderoli ha permesso a cainani e cortigiani di sgovernare questo Paese, grazie al premio di maggioranza che tutto permette, tranne che una effettiva e libera scelta del cittadino.

La Casta dei Nominati è comunque unita di fronte al pericolo di una legge che minacci i poteri acquisiti. Approverà una riforma, allorquando sarà presentata, solo se garantirà ai vari schieramenti un tot di poltrone. Sicure.

Il quesito nel quesito, però, è un altro. Se il referendum si farà e sarà abrogato il Porcellum, in assenza di una riforma del sistema elettorale, si riattiverebbe il Mattarellum, varato nel 1993, che prevede il sistema misto, cioè il 75% di seggi conquistati con l’uninominale e il 25% assegnati col proporzionale. Sicuramanete un decreto migliore dell’attuale, ma non del tutto soddisfacente. Nonchè stradatato.

Tornare indietro di quasi un ventennio? Sembra alquanto surreale, tuttavia sempre meglio che nuove elezioni al grugnito padano. Così siamo ridotti? Non si riesce a fare un passo avanti, solo cento indietro. D’altronde, la tassa-tiva re-cessi-ione è lapalissiana.

 
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