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Messina: frati cappuccini, vendita Campetti di Pompei

La notizia della possibile vendita delle strutture sportive adiacenti il Santuario S.Maria di Pompei di Messina - per farne civili abitazioni - preoccupa tutte le associazioni che gravitano e offrono le loro attività alla comunità parrocchiale. Circa un migliaio di persone, che adesso fruiscono delle strutture, buona parte di loro impiegando parte del proprio tempo libero nell’espletamento di opere di volontariato, verrebbero private di spazi all’aria aperta e strutture create e manutenzionate, fino ad adesso, da loro stessi. Si tratta solo di una operazione commerciale?

Messina: frati cappuccini, vendita Campetti di Pompei

Dopo un cinquantennio di attività socio - sportive, di aggregazione e ritrovo per migliaia di bambini, adolescenti ed adulti, una voce, divenuta in un baleno un eco, ci informa della contrattazione per la vendita del terreno e campi sportivi annessi (calcio,basket e bocce,spogliatoi e sala riunione) da parte dei frati francescani cappuccini del Santuario S.Maria di Pompei, adiacenti la Via delle Mura, per la realizzazione di unità abitative.
 
La struttura sportiva è il frutto di un lavoro iniziato e voluto dall’Arcivescovo di Messina (che pressò sui francescani di Pompei per la realizzazione) subito dopo la dismissione dell’Oratorio Salesiano nei pressi dell’allora Torrente Boccetta (adesso trasformato in Viale) per la costruzione di palazzine ministeriali ai primi degli anni ’60.
 
Un grosso movimento di opinione si è creato intorno a questo "affaire" - che sembra sia scaturito dalla necessità, da parte dei frati, di reperire risorse da destinare al rimborso per un mortale incidente sul lavoro, verificatosi all’interno del convento più di 20 anni fa.
Le associazioni che operano in Parrocchia e perciò usufruiscono degli "spazi" adesso in vendita (Comunità Sportiva Pompei , AGESCI ME 13 , GI.FRA , etc...), notevolmente preoccupate per la perdita di tali aree di aggregazione e svago - che recentemente hanno permesso di svolgere anche dei GREST estivi con il coinvolgimento della comunità ROM locale - si sono confrontate interessando ed interrogando la politica locale, rispettivamente Circoscrizione, Comune e Provincia.
 
All’incontro, svolto con il nome di consiglio straordinario di circoscrizione e tenutosi, con il benestare del parroco, nei locali della parrocchia, oltre ad una folta rappresentanza di esponenti politici (presidente di circoscrizione, di consiglio comunale ed assessori) hanno partecipato un centinaio tra comuni cittadini e rappresentanti delle varie associazioni nonché il parroco quale esponente della comunità francescana.
 
Sono stati affrontati tutti i temi legati agli esiti di questa ormai intrapresa "operazione commerciale" - definita criminale e condivisa da quasi tutti i presenti - chiedendo, laddove fosse possibile ormai intervenire, alla componente politica un interessamento "tecnico" che possa fugare ogni dubbio sulla leggittimità della operazione. E’ noto lo scempio urbanistico che è stato compiuto nell’arco degli ultimi 40 anni nel territorio messinese, è ancora fresca la ferita lasciata dall’alluvione dello scorso mese di ottobre ed è altrettanto nota ai messinesi la vulnerabilità - per la cronica carenza di servizi e strutture - di alcune zone cittadine (Vilae Boccetta incluso).
 
Alla luce di questo, è incomprensibile come si possa immaginare di "lasciare cadere la cosa" senza tentare il tutto per tutto: quanto è importante conservare ciò che in 40 e passa anni è stato fatto per la popolazione da un ordine sacerdotale che, sulle orme di San Francesco, dovrebbe essere esempio di umiltà e vocazione all’altro? E quanto un puntuale ed anticipato coinvolgimento delle associazioni parrocchiali, degli organi collegiali di Circoscrizione, Comune e Provincia avrebbero pouto fare per evitare che ciò possa accadere?

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