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Le tasse di Google

Torniamo al buco nero dell'evasione, i miliardi di soldi che finiscono nei paesi offshore e che sono sottratti alla fiscalità dei paesi occidentali, di cui parla Nunzia Penelope ne "La caccia al tesoro".

Lo sapete che solo il 30% delle migliaia di miliardi che si trovano in questi paradisi (non solo le cayman, ma anche Svizzera, Jersey, Irlanda) sono della criminalità organizzata?
Il resto è composto anche dai guadagni delle multinazionali che spostano la loro fiscalità dove è più conveniente.
Più conveniente per i grossi manager, non per i paesi di origine.


E' tutto a norma di legge: lo spiega su Punto-informatico Luca Annunziata 

Nel 2013 il fatturato della divisione europea di Google si aggira sui 17 miliardi di dollari, poco meno di 12 miliardi di euro: i profitti derivanti dal mercato pubblicitario (soprattutto) e dalle altre attività di Big G nel Vecchio Continente raggiungono un nuovo massimo storico, così come l'entità dei margini e delle tasse pagate da Mountain View. Rispettivamente 189,1 milioni e 27,7 milioni di euro, con oltre 10 milioni in più di tasse pagate rispetto al 2012. (...)

Il merito di questa enorme sproporzione tra tasse e fatturato risiede nel modo in cui Google gestisce la contabilità: la stragrande maggioranza degli introiti finisce in "costi amministrativi", ovvero costi che Google sostiene per coprire lo sfruttamento del logo e pagare royalty sulle tecnologie collegate al business che porta avanti. Il "trucco", per altro già ampiamente conosciuto come "double irish", risiede nel modo in cui viene gestita la contabilità: tutti gli introiti transitano dalle filiali locali alla divisione irlandese di Google, che poi provvede a girare i pagamenti alle società con sede alle Bermuda a cui fanno capo tutte le sue attività (le tasse locali sulle società sono tra le più basse del mondo). 

Non c'è niente di illegale in tutto questo: Google opera all'interno del mercato unico europeo, e dunque può tranquillamente vendere beni e servizi attraverso una sola ragione sociale di diritto irlandese. I soldi finiscono alle Bermuda, e lì restano: ci sarebbe modo di farli rientrare negli USA, e pagare le tasse, così come ha fatto eBay lo scorso anno. Per ora però non vi è alcuna indicazione sulle intenzioni di Google per il futuro.
 
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