Le risorse dell’Intelligenza e i vantaggi degli Algoritmi
Colgo la grande occasione di riscaldare bene anche le intelligenze con più certezze, con questo grande saggio: "Perché l'intelligenza umana batte ancora gli algoritmi" (Gerd Gigerenzer, Raffaello Cortina Editore, 2023).
Indubbiamente "La potenza di calcolo ottiene grandi risultati per un certo tipo di problemi ma non per altri. Finora, le stupefacenti vittorie dell'IA si sono verificate in giochi ben definiti con regole fisse come gli scacchi e il Go, e hanno conseguito risultati simili nel riconoscimento vocale" (da p. 12). Ma i vari ambienti non sono quasi mai veramente stabili. E naturalmente, il nostro futuro non è mai stabile.
Quindi per restare intelligenti non bisogna affidarsi al cento per cento alle tecnologie, ma bisogna capire bene cosa può fare per noi l'Intelligenza Artificiale, facendo ben attenzione "alla fantasia delle esagerazioni del marketing e delle fedi tecnoreligiose" (p. 14). Perciò bisogna controllare i nostri dispositivi senza risultare troppo telecomandati (direttamente o indirettamente). Ma stiamo vivendo il grande Paradosso della Privacy: "La stessa persona che afferma di essere preoccupata per la privacy non è disposta a spendere un soldo per essa" (p. 207).
Purtroppo alcune ricerche stanno riportando una situazione piuttosto tragica relativa alle giovani generazioni: "uno studio condotto con 3446 nativi digitali ha mostrato che il 96 per cento di loro non è in grado di verificare l'attendibilità dei siti e dei post" (p. 14). Una qualche forma di rieducazione deve quindi essere attivata per provare a cambiare le cose. Esistono poi i rischi legati all'esagerazione nell'assunzione di farmaci, i rischi di adescamento pubblicitario e anche i vari rischi nell'assumere "comportamenti insalubri" (p. 76).
Alcuni particolari "profeti annunciano perfino l'avvento di un nuovo dio, una superintelligenza onnisciente che porta il nome di IAG (Intelligenza Artificiale Generale) che si dice sia in grado di superare gli umani in tutti gli aspetti intellettivi. Fino al suo avvento, dovremmo inchinarci ai suoi profeti" (p. 26). Oggi la privacy e la dignità sembrano diventare uno strano ricordo. E se una volta sognavamo ardentemente la libertà di Internet, oggi per troppe persone la "libertà significa libertà di usare internet gratis" (p. 15).
Dopotutto "L'invenzione del World Wide Web ha reso le nostre relazioni sociali ed economiche ancor più dipendenti dalla fiducia. Più che mai nella storia umana interagiamo con estranei che potremmo non vedere mai di persona" (p. 308). Comunque oggi esiste il grande rischio per le persone di diventare come degli schiavi digitali. Probabilmente sarebbe meglio ricordare che "è la vostra attenzione il prodotto che viene venduto" nei vari Social (p. 21). E fare più cose nello stesso tempo può diventare pericolosamente controproducente.
Oggi quasi tutte le grandi aziende cercano persone poco libere e a volte non troppo intelligenti. Come disse Albert Einstein, "La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale una servitrice fedele. Abbiamo creato una società che onora la servitrice e ha dimenticato il dono" (p. 119). Dietro queste grandi parole si può riscoprire la sempre più rara chiarezza che illumina ampiamente.
Infine, perché si parla sempre dell'intelligenza dei computer, e "il messaggio non è mai che anche gli umani hanno bisogno di diventare più intelligenti"? (p. 26). Purtroppo "Il nostro futuro sarà quello di essere spiati - a meno che le persone, i legislatori e i tribunali intervengano per porre fine alla valutazione del pubblico" (p. 206).
Gerd Gigerenzer è uno psicologo e un neuroscienziato tedesco che dirige l'Harding Center for Risk Literacy dell'Università di Potsdam, ed è uno dei partner di Simply Rational del Max Planck Institute for Human Development. Tra i suoi saggi ho apprezzato molto questo: "Imparare a rischiare" (2015). Siccome è nato nel 1947, si possono trovare molti interventi su YouTube.
Nota generale - La dizione IA viene usata "in senso ampio, comprendendovi ogni tipo di algoritmo creato allo scopo di fare quel che fa l'intelligenza umana" (p. 28). Per approfondimenti mediatici di vario genere: https://www.media.mit.edu.
Nota particolare - Una ragazzina americana tredicenne ha espresso così il suo punto di vista sugli incontri: "Mi sento come se il desiderio di like mi avesse fatto il lavaggio del cervello" (p. 43). "Offrire un servizio in cambio di dati personali anziché di denaro è una nuova forma di economia nota come capitalismo della sorveglianza" (p. 215).
Nota commerciale - "Se un cliente ha fatto un acquisto negli ultimi nove mesi, è probabile che torni a comprare in futuro, altrimenti no (Lo iato - il numero di mesi - può variare da un settore commerciale all'altro).
Nota aforistica - "Il problema non è l'ascesa delle macchine "intelligenti", ma l'istupidimento dell'umanità" (Astra Taylor); "Se i robot fanno tutto, allora noi cosa faremo?" (un bambino di 5 anni a Pechino); "Controlla te stesso o qualcun altro ti controllerà" (Anonimo); "Non potendo controllare gli eventi, controllo me stesso" (Michel de Montaigne); "Il buonsenso è, in un grado fuori dal comune, quel che il mondo chiama saggezza" (Samuel Taylor Coleridge); "L'unica sicurezza della vera intelligenza è il dubbio" (Amian Azzott); "Bisogna insegnare ai bambini a pensare, non a cosa pensare" (Margared Mead); "Primo principio: non ingannare se stessi. Ma la persona più facile da ingannare siamo proprio noi stessi" (Richard Feynman).
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