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La settimana del: “Liberi tutti”

La settimana del chirurgo scarcerato, del gratta e vinci taroccato, del perdono ritrovato, del palermo disastrato e con lo stipendio stoppato.
Il cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti è stato scarcerato con l’obbligo di firma due volte alla settimana in commissariato.
Marcelletti era ai domiciliari da maggio. A tenerlo agli arresti, dopo la scadenza dei termini di custodia cautelare per peculato e truffa, era l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico, in relazione agli sms erotici scambiati con una tredicenne che intanto è stata tolta alla madre.
Emozionatissimo, Marcelletti ha dichiarato di voler subito tornare a lavorare con i suoi piccoli pazienti e lancia un appello ai magistrati: - “spero solo che chiunque valuterà nel merito la mia posizione si ricordi che ho dedicato tutta la vita a curare i bambini" -.
Marcelletti, trasferitosi nella sua residenza in Umbria, può tornare a Palermo, ma per riprendere a operare così come chiesto da molti genitori dei suoi piccoli pazienti, dovrà attendere la revoca della sospesione dell’attività disposta dall’Ordine dei medici.
La Procura di Palermo non si era opposta alla scarcerazione, ma il gip aveva detto di no ritenendo che Marcelletti non avesse pienamente collaborato rispetto all’intero quadro di accuse.

Gratta e Vinci e Videopoker in mano alla mafia per riciclare i soldi sporchi dei Lo Piccolo.
Agli esercenti di Brancaccio veniva imposta l’installazione di macchinette truffate e il rifornimento di tagliandi per il gratta e vinci da una azienda indicata da Cosa nostra.
A scoprirlo è stata la polizia, che ha sequestrato un patrimonio da due milioni e mezzo di euro.
Terreni, appartamenti, un bar (il Ramses, in viale Regione siciliana) auto, moto, conti correnti e persino fondi pensione: tutti beni riconducibili a Giovanni De Simone, 46 anni, fedelissimo di Andrea Adamo che era il reggente di Brancaccio per conto dei Lo Piccolo e che con i due esponenti della famiglia, Sandro e Salvatore, era anche stato arrestato a Giardinello.
Giovanni De Simone, titolare dell’azienda Game distribuzione, è in carcere da febbraio scorso, arrestato nell´ambito dell´operazione "Old Bridge", con l´accusa di associazione di stampo mafioso. Di De Simone furono trovate tracce nei pizzini di Provenzano.

La Game Distribuzione acquistava legalmente tagliandi del gratta e vinci la cui rivendita poi veniva imposta a tabaccherie e bar, chiaramente chi non accettava di abbandonare i vecchi fornitori rischiava le proprie strutture.
Ma De Simone era uno dai grandi orizzonti e voleva estendere la sua attività in tutta la provincia di Palermo erano già in corso trattative per arrivare a Cinisi, Capaci e Carini. De Simone aveva anche corrotto il brigadiere della Guardia di finanza Ruggero Dambra, arrestato a marzo scorso, che lo avvertiva di controlli in anticipo.
Questo l’elenco dei beni sequestrati: l´azienda Desacar di viale Regione siciliana all´angolo con via Giafar, che vende vetture nuove e usate; la società Cedecar, lungo la stessa circonvallazione, che oltre alle auto vende moto, barche e persino macchine agricole; il bar Ramses, intestato al figlio di De Simone, Angelo; sei beni immobili, tra cui un´abitazione in via del Sagittario 8, un´area in contrada Brasca con appartamenti e locali commerciali, un terreno di 500 metri quadrati e uno in zona Acqua dei Corsari intestati ad Angelo De Simone. Tra i veicoli, un Suv, una Bmw, due moto Honda e Suzuki e due motocicli Piaggio.
 
“Giuseppe ha vinto, la mafia ha perso”, a parlare è Franca Castellese, mamma del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bambino sequestrato dalla mafia e poi sciolto nell’acido nel 1993. Il piccolo fu ucciso dopo 779 giorni di prigionia per punire il padre, collaboratore di giustizia
La donna ha detto queste parole durante l’innaugurazione del Giardino della memoria a San Giuseppe Jato (Palermo). Presenti il ministro dell’Interno Roberto Maroni, il ministro della giustizia Angelino Alfano e il capo della polizia Antonio Manganelli. Il giardino della memoria nasce proprio nel luogo in cui venne ucciso il piccolo Di Matteo dai fratelli Brusca e da Vincenzo Chiodo.
L’obiettivo del giardino, secondo il presidente del Consorzio “Sviluppe e Legalità” Vincenzo Di Girolamo è quello trasformare un luogo di morte in un luogo della memoria e dell’impegno, del gioco e dell’incontro, che possa essere fruito da tutti, soprattutto dai bambini e testimonianza e atto d’accusa perenne della barbarie mafiosa.
Maroni ha dichiarato che da questo giardino parte la sfida finale alla mafia per sconfiggerla definitivamente.
Anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano presente alla manifestazione ha condannato la mafia: «La mamma di Giuseppe e tutte le madri dei bambini vittime della mafia , sappiano che noi siamo al loro fianco non con le parole, ma con i fatti, come dimostra il varo del più importante pacchetto di misure antimafia dopo Falcone. La mafia è sempre equivalente alla morte, perché uccide uomini, speranze, futuro e dignità. In questo luogo ha ammazzato un bambino in un modo incompatibile con il genere umano».
Ma c’è un’Alfano, Sonia, che non è d’accordo con le parole di Franca Castellese. - “La moglie del boss ,non mi pare si sia mai dissociata nè dal marito nè dai soldini che nel tempo le ha regalato, ho consultato altri familiari vittime della mafia e siamo tutti distrutti. Attendiamo che sia la gente "normale" a fare qualcosa. Speriamo nel frattempo di non morire”-.

Il carneade Saumel fa bloccare gli stipendi ai giocatori del Palermo.
Alla terza sconfitta nelle ultime cinque partite, Zamparini esce allo scoperto e fa tremare la panchina di Ballardini. “Sono molto preoccupato, non solo per la sconfitta ma per la media della ultime cinque partite. È una media da retrocessione. Questa è una squadra senza idee e senza mordente, così non andiamo avanti. Ballardini deve dare una scossa alla squadra”. “Intanto blocco gli stipendi a tutti.”
Il Palermo non gioca e dunque non può convincere, dopo le sconfitte con Fiorentina e Catania ed il pareggio agguantato all’ultimo minuto con il lecce è arrivata l’ennesima sconfitta con il Torino. Il Palermo ha giocato malissimo, la partita è stata costantemente in mano ai granata e alla fine dopo continui assalti è riuscito ad andare in gol con l’austriaco Saumel.
Il Palermo non ha spinto ed ha praticamente sempre subito, alla fine è uscito sconfitto.

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