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L’Europa sta imponendo la sorveglianza di massa

«La riservatezza della comunicazione, pietra angolare dei diritti fondamentali dei cittadini italiani ( art. 15 della Costituzione ) è a rischio, nel silenzio della politica e dei media nazionali ». L’allarme è lanciato dal movimento politico “Sinistra Libertaria” alla vigilia del voto europeo del 28 settembre sul “regolamento sugli abusi sessuali su minori”, il cosiddetto ChatControl.

 

Tale regolamento europeo consentirebbe, anzi obbligherebbe, tramite IA, tutti i fornitori di servizi di comunicazione quali posta elettronica, telefonia IP, messaggistica e video-calling a leggere, ascoltare e registrare le comunicazioni dei propri utenti alla ricerca di improbabili scambio di messaggi pedopornografici.

Una vera e propria sorveglianza di massa automatizzata, insomma.

Con la scusa di tutelare i minori, l’impero d’occidente impone la sorveglianza di massa ai suoi sudditi

« Si tratta di una chiara scusa per creare una vera e propria ingerenza nei diritti fondamentali rispetto alla vita privata e alla protezione dei dati di tutti gli utenti di servizi di comunicazione elettronica che, se adottata, la proposta costituirà inevitabilmente un precedente per la futura legislazione in questo campo », denuncia ancora Sinistra Libertaria facendo proprie le parole Wojciech Wiewiorowski, Garante europeo per la protezione dei dati personali [1].

Contemporaneamente, i governi del blocco occidentale, europei e nord atlantici, pensano ad una “age verification”, ovvero a strumenti di verifica in modo certo dell’età anagrafica dei fruitori di altre app di servizi di ampia diffusione (i social network, ad esempio). « Che ciò avvenga tramite immagine o tramite documento – afferma sempre Sinistra Libertaria -, sono a rischio diritti umani come quello di esprimere un’idea politica o un orientamento sessuale e non solo dei paesi sotto regimi apertamente autoritari ».

« Fanno spaventare, in proposito – prosegue il portavoce del partito -, le parole di Guido Scorza, componente dell’autorità Garante per la protezione dei dati, pronunciate aprendo i lavori del recente Privacy Week di Milano [2] in merito all’introduzione dell’identificazione dei fruitori del web: “all’inizio tutti storceranno la bocca, ma poi ci abitueremo” ».

« Anche qui è pronta la scusa, evitare ai minori l’accesso ai siti pornografici come da spirito del recente decreto legge n. 123 del 15 settembre 2023 emanato dal governo conservatore guidato da Giulia Meloni », spiegano i libertari.

Il portavoce di Sinistra Libertaria conclude il comunicato con un allarme: « E se domani questo sistema venisse esteso per ricercare qualsiasi contenuto che non sia ritenuto consono alle posizioni ideologiche del governo pro tempore? L’impero orwelliano del la sorveglianza di massa del Grande Fratello di “1984” è più vicino di quel che si può credere! ».

Fonti e Note:

[1] FronteAmpio, 24 settembre 2023, “ChatControl: il parere del Garante Europeo Privacy”.

[2] FronteAmpio, 25 settembre 2023, “Privacy Week: minori e limiti all’accesso ad internet”. 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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