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Investire a Dubai? Sì, ma solo con agenzie accreditate. Ce lo spiega Daniele Pescara

Un articolo della CGIA di Mestre riporta un dato preoccupante per l’economia italiana: la spesa pubblica dell’Italia nell’ultimo anno si è avvicinata ai 900 miliardi di euro. 890, per la precisione. Un importo di quasi cinque volte superiore a quanto saremo chiamati a spendere con il Recovery dell’Unione Europea (191,5 miliardi di euro).

Una spesa pubblica che, sottolinea tristemente l'Ufficio studi della CGIA, è spesso intrisa di sprechi e di sperperi. A peggiorare le cose un altro triste primato europeo: la difficoltà ad elaborare delle previsioni di crescita economica precise e affidabili. Nell’ultimo rapporto annuale dello European Fiscal Board infatti l’analisi sulle differenze tra la crescita effettiva del Pil e le proiezioni presentate per il periodo 2013-2019 ha messo in luce parametri critici: le previsioni sono risultate sproporzionate in tutti e 7 gli anni presi in esame.

Sono dati, questi, di pubblico dominio, preoccupanti e che dovrebbero mettere all’erta gli investitori italiani e il mondo dell’imprenditoria tutta.

In un Paese con bassa capacità di prevedere il proprio andamento, una spesa pubblica così elevata e che, nonostante il blocco dei licenziamenti, solo nel primo anno di pandemia ha perso 900 mila posti di lavoro, quali speranze può trovare un imprenditore di prosperare e far funzionare la propria attività?

“I dati elaborati dall’Ufficio Studi della CGIA – conferma il Segretario Generale ASMEL Francesco Pinto – evidenziano il bigottismo normativo che affligge non solo il settore privato ma anche l’operatività della pubblica amministrazione locale costretta a fronteggiare disposizioni, procedure e adempimenti, che si rivelano molto spesso inutili o addirittura controproducenti.”

Perché un imprenditore italiano dovrebbe investire a Dubai

Se “ripartire” è la parola d’ordine, gli ostacoli sono numerosi.

“Questi sono i numeri con cui ogni giorno, imprenditori brillanti e che in altri Paesi troverebbero il successo, si trovano a combattere - ci spiega Daniele Pescara, CEO dell’agenzia di riferimento nel Golfo Persico per le costituzioni societarie Falcon Advice - e sempre questi i motivi che convincono i miei clienti a investire a Dubai”

Dubai è nell’immaginario comune una sorta di paradiso fiscale per gli italiani che, oltre che un Paese allo sbando, devono fronteggiare una tassazione proibitiva.

Ciò che forse molti non sanno, sebbene non sia difficile immaginarlo, è che i territori Emiratini sono tra le economie più solide al mondo.

I Paesi del Golfo Persico - si rileva dai dati pubblicati ad Aprile 2021 dall’Agenzia di stampa degli UAE (WAM) - hanno raggiunto un’importante vittoria economica grazie alle riserve di capitale detenute dalle banche Emiratine e agli interventi realizzati dalla Central Bank of the UAE (CBUAE), che hanno favorito l’accesso al credito.

Ed è proprio la solidità delle banche e le riserve di liquidità degli istituti di credito, che consentono all’Emirato Dubaino di selezionare la propria clientela.

Come investire a Dubai senza correre rischi: l’accreditamento con gli istituti bancari

L’agenzia facente capo all’Imprenditore di origini Venete si posiziona nella fascia alta dei multiservice office per le costituzioni di società a Dubai grazie all’accreditamento diretto con le principali aree fiscali speciali e soprattutto con le migliori banche d’affari degli Emirati.

Un elemento, quello del rapporto con gli istituti di credito, dal quale non si può mai prescindere se si parla di investire a Dubai o esportare la propria azienda in territorio emiratino.

Le banche emiratine sono tra le più capitalizzate al mondo, tra le poche ad avere riserve di liquidità molto alte.

Ed è proprio la grande solidità e affidabilità degli istituti bancari di Dubai a conferire loro massima autorevolezza.

“Attenzione però, non è tutto oro quel che luccica” , spiega sempre Daniele Pescara.

“L’autorevolezza, il prestigio degli istituti di credito e il benessere delle banche emiratine, si traduce sempre e inevitabilmente in una selezione high level della propria clientela”.

Una ricchezza a portata di mano ma non accessibile a tutti, dunque, quella per gli investimenti a Dubai e le costituzioni societarie.

Operazioni sulle quali proprio l’agenzia multiservice dell’imprenditore di origini venete si è specializzata, posizionandosi nella fascia più alta dell’assistenza internazionale proprio per il suo accreditamento con i canali ufficiali.

“Investire a Dubai, aprire una società o spostare la propria dall’Italia a Dubai, richiede ovviamente l’accesso al credito da parte delle banche Emiratine. Purtroppo molti imprenditori sono convinti che la ricchezza di Dubai sia dovuta al fatto che le soglie di ingresso siano basse, poiché attirano gran parte dell’economia mondiale grazie alle tassazioni agevolate. In realtà, è esattamente il contrario”.

Come spiega Pescara, le soglie di accesso al credito a Dubai sono molto alte, l’imprenditoria è scremata e selezionata e per una piccola media impresa o un libero professionista investire a Dubai si complica terribilmente senza un intermediario che abbia rapporti diretti con le banche.

Il primo parametro per valutare dunque un’agenzia o un professionista che fa da intermediario tra gli imprenditori che vogliono portare il proprio business a Dubai e le istituzioni Emiratine, è proprio l’accreditamento diretto con gli istituti di credito. E quindi in possesso di una licenza bancaria che permetta di interloquire direttamente con i capi area delle banche di riferimento.

Solo tramite un’agenzia accreditata vi sarà la possibilità di redigere i documenti necessari, presentare il cliente all’istituto e sottoporre la pratica in modo estremamente professionale. Così, si avrà certezza di successo a differenza del rischio che si corre affidandosi a intermediari non autorizzati.

Attualmente, Daniele Pescara Consultancy rappresenta uno dei rari one-stop-shop che garantisce in forma contrattuale l’apertura della società e del relativo conto corrente - strettamente legato alla solvibilità e l’attività del cliente - grazie al fatto di essere accreditata direttamente con le principali aree fiscali speciali e banche d’affari degli Emirati Arabi Uniti, relazionandosi esclusivamente tramite i canali ufficiali.

“L’agenzia, pertanto” - ci tiene a sottolineare Daniele Pescara - “si dissocia da tutti gli operatori e gli intermediari non autorizzati.”



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