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 Home page > Attualità > Cronaca > Ilaria Cucchi denunciata per la foto del carabiniere su Facebook

Ilaria Cucchi denunciata per la foto del carabiniere su Facebook

Ilaria Cucchi, sorella di Stefano (morto, ucciso, nell'ottobre del 2009, a seguito della sua detenzione) ha pubblicato su Facebook la foto di uno dei carabinieri indagati per la morte del fratello. Ora verrà denunciata per diffamazione e ingiurie". 

"Presenteremo denuncia per diffamazione aggravata nei confronti della Cucchi e poi c'è il capitolo ingiurie, diffamazioni e minacce che a seguire ha ricevuto il mio assistito sulla sua pagina Facebook. Il mio assistito dopo il post su Facebook di Ilaria Cucchi è stato sommerso da minacce di morte rivolte a lui e ai suoi familiari. Per questo, oltre a denunciare Ilaria Cucchi per diffamazione, denunceremo anche gli autori di queste minacce", ha detto Eugenio Pini il legale di Francesco Teseo, il carabiniere indagato per la morte di Stefano Cucchi ritratto nella foto che Ilaria, sorella di Stefano, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook lo scorso 3 gennaio. 

I commenti, indignati o violenti, al seguito della pubblicazione della foto si sono immediatamente fatti sentire. E Ilaria aveva immediatamente precisato:

"Non tollero la violenza, sotto qualunque forma - ha scritto -. Ho pubblicato questa foto solo per far capire la fisicità e la mentalità di chi gli ha fatto del male ma se volete bene a Stefano vi prego di non usare gli stessi toni che sono stati usati per lui. Noi crediamo nella giustizia e non rispondiamo alla violenza con la violenza. Grazie a tutti".

In ogni caso, nonostante le denunce, Ilaria non si dice pentita del suo atto:

"Non c’è motivo. Ho deciso di obbedire a un impulso, di farmi del male. Del resto l’emotività è forte. Solo di una cosa sono dispiaciuta: che si cerchi di riaprire, in qualche modo, il processo a mio fratello. Per sei anni si è fatto il processo a mio fratello. Ora vedo che si sta rimettendo in moto la macchina del fango manovrata da coloro che hanno taciuto, nascosto la verità. Fino al punto di far accusare altri mentre loro, leggo dalle intercettazioni, si erano pure divertiti". 

 

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