• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Home page > Comunicati > Il rischio elettrico non va sottovalutato

Il rischio elettrico non va sottovalutato

L’innovazione tecnologica ha permesso di realizzare ambienti di lavoro moderni e funzionali, grazie all’utilizzo di dispositivi elettrici ed elettronici per sopperire alle più svariate necessità.

Tuttavia, sebbene l’elettricità sia oggi insostituibile in qualsiasi ambiente, compreso quello lavorativo, comporta anche dei rischi per i lavoratori, soprattutto considerando aspetti che la contraddistinguono come l’invisibilità e la diffusione capillare.

Una percentuale notevole degli infortuni mortali sul lavoro è connessa a questo rischio, che talvolta non viene percepito per la reale gravità che può avere e che coinvolge sia chi lavora a stretto contatto con l’energia elettrica, come ad esempio sui tralicci, sia qualsiasi lavoratore che è a contatto con una fonte di alimentazione elettrica.

Cosa si intende per rischio elettrico

Per rischio elettrico si intende la possibilità che si verifichi un evento dannoso causato da un contatto con elementi sotto tensione elettrica.

I rischi elettrici sussistono quindi ogni volta che i lavoratori si trovano in una condizione che potrebbe portarli al contatto con elementi in tensione, ossia con dispositivi, macchinari e manufatti alimentati ad energia elettrica o che possono condurla.

Tale rischio si riferisce ai potenziali incidenti elettrici dovuti tanto al contatto diretto con l’elettricità quanto a quello indiretto, che per esempio può essere causato da parti normalmente non in tensione ma, in questo caso, pericolose perché compromesse.

Questo rischio interessa principalmente alcune categorie di lavoratori, tra cui elettricisti, impiantisti, installatori e addetti alla manutenzione, ovvero gli operatori elettrici. Allo stesso tempo, il rischio elettrico è esteso a tutti i lavoratori che, nonostante non intervengano direttamente su fonti e impianti elettrici, operano in prossimità di essi.

Le conseguenze e i pericoli del rischio elettrico

Il contatto con la tensione elettrica può provocare conseguenze più o meno gravi ma sempre molto dannose, che vanno dalle ustioni all’ipersensibilizzazione fino ad arrivare alla folgorazione, ossia quando vi è un passaggio di corrente attraverso il corpo. In quest’ultimo caso si rischiano conseguenze molto gravi come:

  • Danni cardiaci (fibrillazione);
  • Danni muscolari (tetanizzazione);
  • Danni nervosi che possono compromettere le funzioni sensitive e motorie.

La valutazione del rischio elettrico secondo la normativa di legge

Nel D.lgs. 81/08, anche noto come testo unico sulla sicurezza del lavoro, gli articoli 80 e 81 sono specifici per la prevenzione e protezione relativa al rischio elettrico, al fine di garantire un’adeguata valutazione e gestione del rischio elettrico da parte del datore di lavoro. Non esiste un’unica normativa su questo tema, infatti è necessaria anche la verifica e l’applicazione di una serie di specifiche tecniche.

Tra le disposizioni fondamentali ci sono leggi che disciplinano la sicurezza del materiale elettrico in termini generali, previste per i produttori dei materiali che impattano sulla libera circolazione dei prodotti nell’UE, nonché norme per la regolamentazione degli impianti elettrici negli edifici.

Per esempio, la legge 186/68 prevede la realizzazione di impianti, materiali, macchinari e apparecchiature in linea con le prescrizioni del CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), quindi i datori di lavoro devono garantire ai lavoratori che impianti e materiali elettrici siano stati scelti, eseguiti e manutenuti da operatori che garantiscono il rispetto di queste regole. Il DM 37/08, invece, disciplina, tra le altre cose, i requisiti che tecnici e installatori devono possedere, compreso l’obbligo di progettazione secondo limiti specifici.

I dispositivi di protezione individuale per il rischio elettrico

Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori contro il rischio elettrico, è sempre il D.Lgs. 81/08 che tratta alcuni aspetti essenziali, come l’identificazione primaria di dispositivi di protezione collettiva e per il rischio residuo l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali. Nel dettaglio, i riferimenti normativi per la sicurezza elettrica sono gli articoli dall’80 all’87 del capo III del titolo III del Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro, norme che hanno un campo d’applicazione piuttosto esteso.

L’articolo 80, per esempio, prevede l’obbligo da parte del datore di lavoro di adottare misure adeguate a salvaguardare i lavoratori dal rischio elettrico, in particolare dai pericoli derivanti dai contatti elettrici diretti e indiretti, dall’innesco di esplosioni, dalle sovratensioni, dalla fulminazione diretta e indiretta, dall’innesco e dalla propagazione di incendi e ustioni dovuti a sovratemperature pericolose e da altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.

Il datore di lavoro, quindi, deve effettuare una valutazione dei rischi elettrici considerando le caratteristiche e le condizioni di lavoro, le eventuali interferenze esterne, i rischi presenti nell’ambiente di lavoro e tutte le condizioni prevedibili. In seguito, è necessario adottare delle misure di prevenzione di tali rischi, riducendoli al minimo e individuando i dispositivi di protezione individuali idonei per garantire la tutela dei lavoratori.

Un valido supporto per la scelta dei DPI è la guida approfondita di Lyreco sui dispositivi di protezione per il rischio elettrico in cui sono spiegate nel dettaglio le caratteristiche e le differenze dei prodotti per la protezione personale e quella collettiva

Tra i requisiti di sicurezza per il rischio elettrico ci sono l’adozione di materiali, impianti e attrezzature conformi alle norme di legge, il rispetto degli interventi di manutenzione indicati dal produttore e delle verifiche periodiche per controllarne lo stato di conservazione.

I lavoratori esposti al rischio elettrico, in base alla mansione, devono inoltre essere dotati di specifici DPI, come i guanti di protezione isolanti, le calzature isolanti di sicurezza, gli elmetti isolanti per l’utilizzo in bassa tensione o l’abbigliamento protettivo da arco elettrico.

Questi accorgimenti consentono di prevenire gli incidenti relativi al rischio elettrico, da una parte riducendo i fattori di pericolo e dall’altra proteggendo i lavoratori che svolgono mansioni potenzialmente rischiose.

Ovviamente, qualora i datori di lavoro e i responsabili del servizio di prevenzione e protezione non siano in possesso di competenze adeguate, devono individuare professionisti qualificati per svolgere tali compiti, al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori dal rischio elettrico.



Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità