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Il mestiere della sinistra. Il ritorno della politica

Presentato il 6 ottobre a Potenza il libro di Stefano Fassina, “Il mestiere della sinistra. Nel ritorno della politica” edito da Castelvecchi. 

L’incontro organizzato dal Comitato Comunità e Sviluppo Basilicata, oltre l’autore, ha visto come relatori il neo presidente della Provincia di Potenza Christian Giordano, la dott.ssa Alessia Araneo, PHD in Filosofia Morale presso l’UNIBAS e il Coordinatore Regionale del M5S On. Arnaldo Lomuti. I lavori sono stati introdotti dal dott. Gerardo Lisco e coordinati dal dott. Mariano Paturzo, rispettivamente portavoce e componente del “Comitato”. Questo è il quinto incontro che il “Comitato” organizza con lo scopo di favorire il confronto tra il M5S e l’area politica di sinistra e progressista. L’idea che lo guida è quella di contribuire, attraverso il confronto, alla definizione di una cultura politica in grado di produrre un’idea di sviluppo. Mettere in campo una cultura politica capace di tenere insieme M5S è aree progressiste e di sinistra non è cosa facile soprattutto dopo decenni di egemonia culturale mainstream che ha snaturato i significati di sinistra e di progressista. A questa operazione di snaturamento del significato profondo dei concetti di sinistra e di progressista Fassina dà una serie di risposte che traggono spunto da quanto è successo negli ultimi anni a partire dalla crisi pandemica, dalla crescente povertà e disuguaglianza, dal conflitto ucraino – russo, dalla crescita dell’inflazione dovuta alla speculazione finanziaria legata ai prezzi dei prodotti energetici, dall’insufficienza di questa U.E., da uno Stato nazionale da una parte svilito nelle sue funzioni dall’altra utile a difendere gli interessi delle classi egemoni. In sostanza le crisi che si sono succedute negli ultimi anni hanno messo a nudo le insufficienze rappresentate dal pensiero neoliberale, dall’idea che tutto ciò che è pubblico è solo un costo che pesa sulle tasche dei contribuenti, che nomadismo, precarietà, fluidità, individualismo sono le soluzioni alla crescente povertà e disuguaglianza, che il mercato è l’unico strumento in grado di risolvere le criticità della Globalizzazione. Le crisi in corso hanno invece dimostrato che per essere risolte non serve più mercato, più individualismo, meno Stato ma esattamente il contrario. Scrive Fassina che di fronte alle criticità stiamo assistendo al ritorno della Politica. << (…) la Storia non era finita nell’89 ( ndr come ha sostenuto Fukuyama) , Si era soltanto presa una vacanza. La Politica, nonostante la narrazione di moda, non era mai andata via: dalle nostre parti, ma soltanto dalle nostre parti aveva lasciato fare all’economia. La Politica è ritornata, innanzitutto – va rimarcato – nei luoghi epicentro dell’offensiva liberista partita all’inizio degli anni Ottanta: Regno Unito inciso da Margaret Thatcher e gli Stati Uniti segnati da Ronald Reagan. Quando si aprono spazi politici, quando le domande si esprimono, le risposte arrivano: la Brexit e il presidente Trump. Sono i punti più avanzati, non le province dell’impero in ritardo, come l’Italia viene raccontata, a compiere per primi la svolta a “U”. Le risposte sono spesso regressive, certo. Ma quelle risposte sono l’unica alternativa visibile, sul campo di gioco elettorale, al mainstream culturale e politico. L’unica zattera, raggiungibile dalla cabina del voto, per evitare alle periferie sociali di affogare. >> Se la sinistra storica e le sinistre post – ‘68 sono inutilizzabili quando non addirittura responsabili di alcune fuorvianti interpretazioni delle categorie di sinistra e di progressista, Fassina suggerisce le risposte che la Sinistra dovrebbe dare se vuole tornare davvero a fare il suo mestiere. Il libro di Fassina si presenta come un vero e proprio “manifesto” che attraverso otto memo fissa i temi ai quali dovrebbe ispirarsi la sinistra per essere realmente tale. I “memo” sono il “ lavoro”; lacritica all’atlantismo acritico;una scelta europeista che sia anche difesa dell’interesse nazionale; il ruolo di protezione dello Stato da esercitare sul piano politico, sociale e ambientale; la definizione delle alleanze per la costruzione di un nuovo “blocco sociale” alternativo al blocco sociale egemone formato dalle elite finanziarie, economiche e culturali che monopolizzano i mercati e la necessità di riscrivere la Storia al di fuori della narrazione dominante. In cosa consiste il riscrivere la Storia all’insegna di un neoumanesimo laburista e ambientalista? Per Fassina <<Siamo all’incrocio, pericoloso, di tre strade: la prima è la strada percorsa negli ultimi trent’anni, con sempre più incidenti e sempre più gravi; la seconda e la terza sono deviazioni verso destra e verso sinistra. La strada inerziale implica l’ulteriore svuotamento della democrazia (…). Le politiche macroeconomiche si confermano fuori dal gioco politico, come già in larga parte imposto dall’impianto neoliberista dei Trattati europei (…)>> Lo scontro in questo caso rimane circoscritto a questioni valoriali, culturali e identitarie, ossia, maternità surrogata, matrimoni gay, identità sessuale, eutanasia, aborto, migrazioni. Una Sinistra che si riduce a questi temi è perdente come provano anche gli ultimi risultati elettorali e lascia lo spazio alla destra liberalconservatrice e nazionalista. L’operazione più difficile da fare è a Sinistra. Difficile perché la sinistra ha in questi anni contribuito a destrutturare il tessuto sociale dal quale riceveva linfa vitale. Il punto di partenza è il lavoro come definito nella nostra Costituzione. In Francia con Melenchon, in Spagna e in Portogallo aver posto al centro il Lavoro ha fatto sì che la Sinistra tornasse al Governo. Porre il lavoro al centro per una realtà come la Basilicata significa andare oltre l’esperienza dei governi regionali di centrosinistra ed anche quello attuale di centrodestra. Porre al centro il Lavoro non può e non deve essere una semplice affermazione di principio. Sono le politiche che si propongono e che si vogliono realizzare a far sì che esse siano di sinistra perché, parafrasando Forrest Gump “ Sinistra è chi Sinistra fa”. 

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