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Il Ghana è diventato una discarica di vestiti usati

La mattina inoltrata risplende di sole mentre Yvette Yaa Konadu Tetteh si immerge leggermente nelle acque verde-azzurre del fiume Volta in Ghana. È l’ultima tappa di un viaggio straordinario che ha portato Tetteh a nuotare per 450 km in 40 giorni, diventando così la prima persona di cui si abbia notizia a completare questa sfida lungo il corso d’acqua.

Questa impresa epica ha uno scopo ben definito: scoprire la qualità dell’acqua e aumentare la consapevolezza sull’inquinamento in Ghana.

Un equipaggio la segue su una barca a energia solare chiamata “The Woman Who Does Not Fear”, raccogliendo campioni di aria e acqua lungo il percorso per analizzarli e valutare il grado di inquinamento.

Si spera che questa nuotata attiri l’attenzione sulle zone incontaminate del Ghana, a differenza di luoghi come la Korle Lagoon, situata nella capitale Accra, che è uno dei corpi idrici più inquinati del pianeta.

“Voglio che le persone comprendano e apprezzino il valore che abbiamo qui in Ghana”, afferma Yvette Tetteh, un imprenditore britannico-ghanese nel settore agroalimentare. “Posso permettermi di nuotare solo perché le acque del fiume Volta sono, si spera, pulite. La Korle Lagoon un tempo era balneabile, ma ora è diventata un luogo che non vorresti toccare”.

La nuotata di Tetteh è sostenuta dalla Or Foundation, di cui fa parte del consiglio direttivo, che lotta contro i rifiuti tessili in Ghana, uno dei principali fattori di inquinamento idrico nel paese.

Il Ghana importa ogni settimana circa 15 milioni di capi di abbigliamento di seconda mano, noti localmente come “obroni wawu” o “abiti del defunto uomo bianco”. Nel 2021, il Ghana è diventato il più grande importatore mondiale con 214 milioni di dollari (171 milioni di sterline) di vestiti usati provenienti da paesi come Regno Unito, Stati Uniti e Cina. Questi capi vengono venduti a esportatori e importatori che a loro volta li rivendono a commercianti in luoghi come il mercato di Kantamanto ad Accra, uno dei più grandi mercati di abbigliamento di seconda mano al mondo.

Kantamanto è un vasto complesso con migliaia di bancarelle affollate di vestiti. Qui si possono trovare articoli provenienti da marchi come H&M, Levi Strauss, Tesco, Primark, New Look e molti altri. Su uno degli stand si può notare un top di River Island con un cartellino sgualcito che mostra il prezzo di £6, indicando che in passato era stato venduto in un negozio di beneficenza Marie Curie nel Regno Unito.

Yvette Tetteh si è avvicinata al venditore, curiosa di conoscere la storia dietro a quell’indumento. Il venditore, un uomo anziano con il volto segnato dalla fatica, le ha raccontato che il top era stato acquistato da un acquirente nel Regno Unito e poi donato a un negozio di beneficenza. Da lì, era finito nelle mani di esportatori e importatori che lo avevano portato fino al mercato di Kantamanto.

Questo breve incontro ha fatto riflettere Tetteh sulla catena di approvvigionamento dei vestiti di seconda mano e sul loro impatto sull’ambiente. Molti di questi capi vengono scartati dopo poche volte che vengono indossati, finendo in discariche o in luoghi come la Korle Lagoon, contribuendo così all’inquinamento delle acque.

La Or Foundation si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sul problema dell’inquinamento causato dai rifiuti tessili. La fondazione promuove la riduzione del consumo di abbigliamento, l’adozione di pratiche sostenibili nell’industria della moda e la gestione responsabile dei rifiuti tessili.

Yvette Tetteh, con la sua nuotata epica nel fiume Volta, ha portato l’attenzione sulle acque incontaminate del Ghana e sulla necessità di proteggerle. La sua determinazione e impegno hanno ispirato molti a riflettere sulle proprie azioni e ad adottare comportamenti più sostenibili.

“Non possiamo più ignorare l’impatto che i nostri consumi hanno sull’ambiente”, afferma Tetteh. “Dobbiamo prendere responsabilità delle nostre azioni e fare scelte consapevoli per proteggere il nostro pianeta e le sue risorse”.

La nuotata di Yvette Tetteh è solo l’inizio di una lunga lotta contro l’inquinamento e l’indifferenza. Il suo obiettivo è coinvolgere il governo, le aziende e i cittadini nella protezione dell’ambiente e nella promozione di pratiche sostenibili.

Mentre si allontana dal mercato di Kantamanto, Yvette Tetteh guarda indietro con un senso di determinazione. Sente che il suo lavoro è appena cominciato e che c’è ancora molto da fare per garantire un futuro migliore per il Ghana e per il nostro pianeta.

Il suo messaggio è chiaro: tutti abbiamo un ruolo da svolgere nella creazione di un ambiente sano e sostenibile per le generazioni future. È necessario agire ora, prima che sia troppo tardi.

Mentre Yvette Tetteh si allontana dal mercato di Kantamanto, lascia dietro di sé un bagliore di speranza. Il suo impegno e la sua passione hanno ispirato molti, ma sa che c’è ancora molto lavoro da fare. Si rende conto che una singola persona non può risolvere tutti i problemi legati all’inquinamento e alla sostenibilità, ma crede fermamente che ogni piccolo passo verso il cambiamento faccia la differenza.

Yvette si impegna a continuare la sua campagna di sensibilizzazione, lavorando con le autorità locali, le organizzazioni ambientali e le comunità per promuovere politiche e pratiche che riducano l’impatto ambientale. Vuole coinvolgere attivamente i giovani, educandoli sull’importanza della sostenibilità e incoraggiandoli a prendere iniziative nel proprio contesto.

Inoltre, Yvette è determinata a stringere partenariati con aziende e marchi di moda per promuovere la produzione responsabile e sostenibile. Vuole spingere l’industria della moda a considerare l’intero ciclo di vita dei prodotti, dall’approvvigionamento delle materie prime alla produzione, al consumo e alla gestione dei rifiuti.

La sua ambizione è quella di creare una comunità di persone consapevoli, impegnate a proteggere e preservare il Ghana e il nostro pianeta. Yvette sogna un futuro in cui la sostenibilità sia un valore fondamentale per tutti e in cui le persone siano motivate a fare scelte che tengano conto dell’ambiente.

Mentre si avventura in questa missione, Yvette Tetteh sa che ci saranno sfide e ostacoli lungo il cammino. Ma è pronta ad affrontarli con coraggio e determinazione, sapendo che il suo lavoro è cruciale per garantire un futuro migliore per le generazioni a venire.

La storia di Yvette Tetteh è un esempio di come una singola persona possa fare la differenza quando si impegna per un’idea e agisce con determinazione. Il suo lavoro non solo riguarda la protezione dell’ambiente, ma incoraggia tutti noi a riflettere sulle nostre azioni e ad assumere responsabilità per il futuro del nostro pianeta.

La speranza di Yvette è che la sua storia ispiri altre persone a prendere iniziative, a lottare per la sostenibilità e a lavorare insieme per un futuro più verde. Insieme, possiamo fare la differenza e creare un mondo migliore per tutti.

*diogeneonline.info 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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