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Il Cártel de Sinaloa scopre lo “Schema Ponzi” per riciclare i proventi del narcotraffico

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Nel 2011 la Consob sanziona la società Evolution Market Group Inc. per 145.000 euro (più altri 145.000 comminati al titolare della società, lo spagnolo Germán Cardona Soler) per la violazione dell'art. 94, comma 1, dell'art.18, comma 1 e dell'art. 32 comma 2 del d.lgs n.58 del 24 febbraio 1998 in quanto, si legge nella Delibera n.17917, la società ha operato sul mercato degli strumenti finanziari senza avere i requisiti né le autorizzazioni per farlo e di aver prospettato ai clienti "la possibilità di guadagnare senza alcun investimento di capitale proprio, limitandosi a procacciare nuovi clienti". Un sistema che, in gergo, è conosciuto come "Schema Ponzi".

Da un articolo del settimanale messicano Proceso si scopre una cosa ancora più interessante: la EMG fa infatti parte di quello che Philippe Engels e Anabel Hernàndez definiscono un vero e proprio schema di ingegneria criminale operante negli Stati Uniti (Florida), a Panama, in Spagna, Francia e Belgio e facente capo al brasiliano Daniel Fernandes Rojo Filho ed al portoghese Pedro Benevides, che indagini della Drug Enforcement Administration (DEA) e dell'IRS, l'agenzia esattoriale del governo federale statunitense definiscono come componenti finanziari del Cártel de Sinaloa, guidato da Joaquín "El Chapo" Guzmán, considerato tra i più importanti cartelli del narcotraffico messicano.

Secondo le indagini delle autorità statunitensi, l'intero schema sarebbe stato usato come canale per il riciclaggio dei proventi del narcotraffico, trasformando il cartello in un "truffatore" (estafador in spagnolo) su scala mondiale. Attraverso banche con una lunga storia di riciclaggio alle spalle come la Wachovia Bank, la Wells Fargo o la Bank of America, nella sola Francia lo schema ha colpito 82.000 persone che, inconsapevolmente, sono diventate per qualche tempo "riciclatori" per conto del cartello.

(foto: Proceso.mx)

Questo articolo è stato pubblicato qui

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