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Fincantieri, gli operai occupano l’aeroporto di Genova

 

Ieri, martedì 4 gennaio, gli operai Fincantieri di Sestri Ponente hanno occupato per tutta la mattinata l’aeroporto di Genova, per forzare l’azienda a dire che vorrà fare dello stabilimento ligure, e per ottenere un tavolo di trattative dal ministero dello sviluppo economico. La decisione di Fincantieri di licenziare 2500 dipendenti e di chiudere gli stabilimenti di Genova e Castellamare di Stabia (Napoli) aveva scatenato lo scorso Giugno pesanti scontri di piazza. “Qui a Sestri Ponente – racconta Pino Baglio, operaio di 35 anni – siamo in presidio ai cancelli del cantiere. Abbiamo deciso di invitare qui i genovesi, a passare con noi il capodanno“.

Dopo i disordini estivi il governo aveva annunciato lo spostamento di 830 milioni dalla Cassa Depositi e Prestiti per finanziare la costruzione di una nave da crociera Carnival. Ma di quella commessa non si è più saputo niente, ci svela Pino. Fincantieri metterà in cassa integrazione straordinaria 3670 lavoratori, e annuncia esuberi per altri 1400 circa, mentre sul cantiere di Sestri non si sa ancora nulla. Per questo un operaio genovese ha portato il suo camper ai cancelli della fabbrica, dove gli operai hanno deciso di rimanere per: “Non rompere le scatole alla cittadinanza coi soliti cortei e bocchi del traffico”. Pino è giovane ma è già padre, e alla pensione non ci pensa. Per lui chiudere a Genova vuol dire uccidere una città e un indotto con 200 anni di storia. “Al ministero hanno rimandato e rimandato. Ci hanno parlato solo di ammortizzatori sociali, mai di lavoro e di cosa viene dopo”. A fine gennaio Pino e i suoi colleghi termineranno i test di navigazione dell’ultima nave Fincantieri, l’ultima dopo 200 anni.


di Michele Azzu

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