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Eutanasia e diritti con l’Antigone di Valeria Parrella per aprire la seconda parte del Napoli Teatro Festival Italia

Stasera ricomincia il Napoli Teatro Festival Italia. Dopo una prima parte primaverile/estiva conclusasi il 24 giugno, stasera 25 settembre saranno un regista e una scrittrice napoletana i protagonisti.

A inaugurare questa seconda sessione di spettacoli teatrali fatta di 7 spettacoli, infatti, sarà l'”Antigone” nella versione riadattata da Valeria Parrella per la messa in scena del regista Luca De Fusco.
 
Una doppia inaugurazione se contiamo che questo spettacolo aprirà anche la nuova stagione del Teatro Stabile Mercadante (così come altri spettacoli faranno da inaugurazione ad altrettanti teatri). La Parrella è stata chiamata da De Fusco a rivisitare e riadattare l'opera di Sofocle. Un'opera che la scrittrice napoletana, già autrice di testi teatrali come "Il verdetto" e "Ciao Maschio" (così come di racconti e romanzi, ultimo in ordine di tempo “Lettara di dimissioni”), ha voluto trasportare nella contemporaneità cercando di rispondere a una domanda fondamentale per chi vuole affrontare il testo affondando nell'humus contemporaneo, ovvero: “Chi sarebbe Antigone oggi”?
 
Se nel testo classico Antigone era colei che lottava col tiranno per la sepoltura del fratello Polinice, in questa nuova versione la Parrella fa affrontare ai protagonisti uno dei temi più sensibili di cui si è più discusso in questi anni, ovvero quello dell'eutanasia. La protagonista, infatti, dovrà combattere contro una legge, quella che vieta l'eutanasia, appunto, che reputa ingiusta e che decide di combattere consapevole di quello che le comporterà e delle tragiche conseguenze che porterà con sé. Un tema, quello dell'eutanasia che, però, ne porta con sé altri a catena, come quello del libero arbitrio, ad esempio, piuttosto che quello del sucidio o del confine tra legge della natura e legge dell'uomo.
 
La Parrella spiega che appunto, è proprio questo il momento migliore per affrontare questo tema e riscrivere così questa drammaturgia: “Non un esame dell'opera sofoclea o una modernizzazione della stessa, o una nuova traduzione: è questa l'epoca storica per mettere le mani nelle nervature della classicità e, così come Steiner si chiedeva perché l'Antigone fosse l'opera classica più riscritta di tutti i tempi, ecco: darsi una risposta.(…) Un discorso sulla vita, sul coraggio, sull'autodeterminazione, su cosa significhi essere partecipi del Diritto, oggi”.
 
“Un mito riletto con gli occhi di oggi” come lo definisce lo stesso regista che sposta il punto dal problema della sepoltura a quello “più contemporaneo, quello dell'eutanasia”.
 
La Antigone sarà interpetata da Gaia Aprea e con lei saranno sul palco: Fabrizio Nevola (Emone), Giacinto Palmarini (Corifeo), Alfonso Postiglione (Il guardiano), Nunzia Schiano (Detenuta), Paolo Serra (Il legislatore), Dalal Suleiman (Corifea) e con la partecipazione di Antonio Casagrande (Tiresia). Le scene sono di Maurizio Balò; i costumi di Zaira De Vincentiis; il disegno luci di Gigi Saccomandi, le musiche del compositore israeliano Ran Begano.
 
L'appuntamento, quindi, è per stasera alle 21 al Mercadante di Napoli con l'apertura e domani 26 settembre sarà la volta della replica.

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