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Donald Trump e i suoi cloni

Se pensavate che Donald Trump fosse unico nel suo genere vi sbagliavate di grosso. A quanto pare sparsi per il mondo ci sono diversi cloni che seminano il panico, alcuni gli somigliano fisicamente altri per il modo di pensare e per le sue idee politiche. Mentre l’originale è in piena campagna elettorale e non manca mai di stupire (tra le ultime sparate un suo video in cui impartisce lezioni di tattica pokeristica) le sue copie intercontinentali hanno cominciato a farsi conoscere.

A fare più paura di tutti c’è Rodrigo Duterte, sindaco di Davao una delle città più importanti delle Fillippine. Solamente da questo maggio ricopre la carica di sindaco ma si è sempre distinto per il suo particolare modo di dichiarare guerra alla criminalità e alla corruzione assoldando polizie speciali per uccidere i sospetti. Recentemente ha fatto sapere a tutti i suoi concittadini che anche i giornalisti, soprattutto quelli corrotti e che non dicono il vero, saranno sottoposti a controlli speciali e uccisi se rientrano tra le liste dei sospetti. Oltre che per le minacce e intimidazioni, Duterte è diventato noto a livello internazionale anche per le sue gaffes e per questo motivo si e’ guadagnato l’appellativo de "il Donald Trump asiatico". Il sindaco filippino non ha risparmiato nessuno ha avuto da ridire persino sul Papa anche se lui stesso ha voluto precisare che si trattava solo di una battuta.

Anche l’Italia ha il suo Donald Trump. Molti hanno sempre paragonato il magnate repubblicano a Silvio Berlusconi in quanto entrambi imprenditori, ma attualmente tra i politici nostrani c’è anche Matteo Salvini, un forte sostenitore di Trump a cui spesso somiglia per le sue idee politiche e per le battute un po’ infelici. E, mentre un giallo avvolge il loro presunto incontro, Salvini spera che il candidato repubblicano diventi presidente in modo che, come ha detto al Corriere, «insieme a Donald Trump, Le Pen, Putin e gli austriaci» possano continuare a scrivere «una pagina storica». 
Ma c’e’ qualcosa di strano in tutto questo. Trump continua a prendere le distanze da Salvini, dicendo di non averlo mai incontrato, il leader della lega dice l’opposto munendosi di foto ed email a testimonianza dell’incontro. Non si conosce il vero motivo del comportamento di Trump, probabilmente potrebbe essere frutto di un suo completo disinteresse sulla politica internazionale, ma di certo anche se lui non lo sa ha trovato in Italia un forte sostenitore.
Entrambi vengono spesso additati come razzisti per le loro idee sull’ immigrazione e condividono anche gli stessi ideali politici in merito a sicurezza, tasse, e lotta all'estremismo islamico. Ma il bel paese non deve preoccuparsi, lo stesso Salvini ha fatto sapere che il modello americano non è esportabile in Italia.
A far tremare l’Europa ed in particolare la Francia c’è anche Marine Le Pen, il Trump in gonnella leader del Front National. Più volte ha ostentato il suo antieuropeismo puntando il dito contro Euro e Schengen, i due pilastri dell’Europa, a favore di una Francia europea ma senza euro e con più controllo sull’immigrazione. Su quest’ultimo punto sta cercando di basare gran parte della sua campagna elettorale e per questo molti francesi la adorano. Le sue idee sono molto patriottiche ma come accade a Trump anche Marine Le Pen talvolta prende alcuni scivoloni e si lascia andare a battute infelici e poco popolari. Il suo profilo anti-islamico in particolare non e’ molto ben accetto, soprattutto a causa della situazione di allerta terrorismo che sta vivendo attualmente la Francia, e non lo sono nemmeno le sue idee anti liberiste sul mercato e quelle a favore dell’aborto. Questi e tanti altri ideali patriottici non condivisi la accostano spesso a Trump e non e’ certo un caso se proprio Matteo Salvini la considera una delle sue piu’ grandi alleate in Europa.

Ma i cloni di Trump non sono solo tali in merito alle idee sulla politica, c’è anche chi somiglia a lui fisicamente. E’ il caso, infatti, di Boris Johnson, l’ex sindaco di Londra che per tante volte durante i suoi viaggi in USA e’ stato scambiato per il collega a stelle e strisce. Complici la folta chioma bionda e i lineamenti un po’ arrotondati i due sembrano davvero somigliarsi molto e non è di certo un gran complimento per il povero Johnson che ha quasi 20 anni in meno di Trump. Nonostante la stampa lo ha spesso definito ‘’la versione piu’ bella di Donald Trump’’, Boris Johnson ha piu’ volte preso le distanze dalle ideologie politiche del candidato repubblicano, definendosi completamente lontano e anche preoccupato per il futuro degli Stati Uniti.

Bisogna attendere ancora qualche mese per sapere se il vero Donald Trump sara’ alla guida dell’America ma nel frattempo e’ importante anche seguire le gesta dei suoi cloni, come dice un vecchio proverbio ‘’ l’allievo supera il maestro’’.

 

Foto: G. Skidmore/Flickr



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