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Calcestruzzo depotenziato: arrestati quattro imprenditori

Avevano in mano decine di appalti pubblici e per costruire utilizzavano calcestruzzo depotenziato ed annacquato.

L’operazione denominata “BENNY”, dal nome di uno degli arrestati, che questa mattina ha portato all’arresto di quattro imprenditori edili, è stata gestista dai carabinieri di Monreale, guidati dal colonnello Pietro Salsano.

Secondo gli inquirenti, gli indagati avevano creato un monopolio nel settore del calcestruzzo acquisendo importanti appalti privati e pubblici tra cui alcuni lavori all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo e a Trapani Birgi.

L’imprenditore Benedetto “Benny” Valenza, grazie una rete di prestanome, aveva ricostruito un impero economico, riusciva ad eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali a cui era sottoposto. Nel 2001 infatti il suo impero aziendale era già stato sgretolato con la confisca, perchè ritenuto vicino al clan mafioso dei Vitale di Partinico. Dalle indagini risulta che Valenza gestiva personalmente le sue attività: stabiliva i prezzi dei materiali, le paghe dei dipendenti e contrattava le forniture con i privati e le stazioni appaltanti.

Nel corso delle indagini i carabinieri hanno accertato come il volume di affari di questo impero era cresciuto in maniera esponenziale con un fatturato annuo di quasi 15 milioni di euro.

L’indagato era infatti riuscito ad aggiudicarsi la fornitura di calcestruzzo delle più importanti opere pubbliche delle province di Trapani e Palermo tra le quali il Porto di Balestrate, la costruzione di 30 capannoni nella zona artigianale di Partinico, il rifacimento del lungomare di Mazara del Vallo, lavori negli aeroporti Falcone-Borsellino e di Trapani Birgi. E poi l’immobile di Castelvetrano in cui doveva essere ospitato il commissariato di polizia. Per questo motivo, il gip ha disposto il sequestro di quest’ultimo edificio.

Dall’indagine, che hanno avuto origine nel gennaio del 2008, fanno emergere che, Valenza, ex titolare della fallita “Calcestruzzi del Golfo”, ordinava ai propri collaboratori, ad ogni nuova fornitura, di trasportare, per i primi giorni, il cemento previsto e successivamente, approfittando dei minori controlli da parte dei direttori dei lavori, ordinava di diluirlo aggiungendo acqua nelle betoniere o addirittura caricandole con minor quantità di quella richiesta.

Da qualche mese Valenza era stato assolto e quindi scarcerato. I militari dell’Arma avevano tuttavia ricevuto la netta impressione che lo stesso avesse ricominciato a occuparsi della gestione delle proprie imprese. Nel frattempo infatti era sorto in Contrada Sardo un nuovo impianto di calcestruzzi, proprio nelle vicinanze della sede della Calcestruzzi del Golfo, di proprietà dello stesso Valenza, che dopo la confisca era passata in regime di amministrazione controllata.

Ad insospettire gli inquirenti le continue visite di Valenza proprio a questo nuovo impianto. I militari accertarono in seguito, che tale attività era formalmente intestata alla madre Flora Camilli. Gli elementi fino a quel punto raccolti, che già lasciavano intravedere un ipotesi di falsa intestazione di beni, venivano avvalorati successivamente anche dalle rimostranze dell’amministratore che segnalava all’autorità giudiziaria che dalla nascita dell’impianto, gli affari della Calcestruzzi del golfo avevano avuto un brusco calo che in poco tempo aveva portato al fallimento dell’azienda.

A confermare tutto il fatto che la nuova socetà aveva rapidamente riconquistato la fetta di mercato persa a seguito della confisca così da azzerare del tutto la clientela dell’azienda in amministrazione controllata.

Grazie alle intercettazioni telefoniche si è potuto svelare anche che oltre alla «Camilli Flora s.r.l», Valenza aveva acquisito anche altri impianti tra le province di Palermo e Trapani e cioè la «Timpa Salvatore» di Balestrate, la 2P di Marsala, la Calcestruzzi Lo Bello di Castelvetrano nonchè l’azienda di trasporti 2P Trasporti s.r.l di Alcamo, tutte sottoposte a sequestro nell’operazione di questa notte.

Oltre a Benedetto Valenza, 47 anni, di Borgetto, i carabinieri hanno arrestato: Salvatore Timpa, 51 anni, di Balestrate; Francesco Romano, 51, di Borgetto e Salvatore Lo Bello, 47, di Castelvetrano. Valenza si trova in carcere, gli altri tre ai domiciliari. Avvisi di garanzia per frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato sono stati notificati a Gaspare Mirabile, 32 anni, di Castelvetrano (ritenuto un prestanome di Valenza) e Filippo Misuraca, di 36 anni, originario di Palermo, ma residente a Partinico, titolare della ditta che si è aggiudicata i lavori, appaltati dal ministero per le Infrastrutture, per la costruzione del commissariato di polizia di Castelvetrano.

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

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