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 Home page > Attualità > Cronaca > Austria: inizia il processo al più infame degli stupratori

Austria: inizia il processo al più infame degli stupratori

Tutto è pronto a Sankt Polten, capoluogo di provincia dell’Austria meridionale, per il processo che la stampa di tutto il mondo definisce “il processo al mostro di Amstetten”. Alla sbarra dal 16 al 20 marzo prossimo, Josef Fritzl 72 anni, accusato di mostruosi delitti perpetrati nell’arco di 24 anni e cioè:

· Stupro sulla figlia Elisabeth di 11 anni
· Sequestro della figlia e detenzione in cattività per 24 anni nella cantina di casa
· Violenza sessuale continuata sulla figlia stessa dal 1984 al 2008 dalla quale sono nati sette bambini
· Assassinio di uno dei figli nati dall’incesto, che lasciò morire nel 1996 negandogli le cure mediche.
Per Fritzl sono previsti 15-20 anni di carcere.

Il processo si terrà a porte chiuse. Ma avrà ugualmente un grandissimo riscontro mediatico. Fuori dal Tribunale sono allestiti 25 camper Tv e 200 reporter sono accreditati per riferire, per iscritto e immagini, sui media di tutto il mondo.

L’intera vicenda venne alla luce poco meno di un anno fa ad Amstetten, cittadina dell’Austria meridionale, dove Josef Fritzl, tecnico elettricista, viveva con la moglie Rosemarie, forse ignara o forse in parte complice, della doppia vita del marito.
Il 24 aprile 2008 Kristen, figlia incestuosa che Josef Fritzl teneva segregata insieme agli altri figli-nipoti nella cantina di casa , dovette essere ricoverata in ospedale per un’insufficienza renale grave. La madre Elisabeth ottenuto dal padre il permesso di uscire dalla sua prigione e di recarsi dalla figlia, in un momento di scoramento raccontò tutto agli infermieri che a loro volta avvertirono gli assistenti sociali e la polizia.

 
Due giorni dopo, il 26 aprile 2008, Josef Fritzl confessò lo stupro e il sequestro-segregazione della figlia “perché con l’adolescenza era diventata irrequieta e troppo disobbediente”. Confessò anche di aver lasciato morire uno dei figli incestuosi cui aveva negato le cure mediche.

Da quel giorno la cittadina di Amstetten, poco più di ventiseimila abitanti, è rimasta sconvolta dalla efferatezza degli accadimenti. Ancor più sconvolta dall’apparente normalità di una vita, quella di Fritzl, contrassegnata dalla doppiezza. Gli psichiatri parlano di “doppia personalità” che si basa su una logica tutta personale: Fritzl aveva voluto contrapporre alla famiglia con la quale viveva alla luce del giorno, un’altra famiglia “ideale”, tutta sua,nascosta e tutta dipendente da lui.
 
 L’Austria intera preoccupata per l’immagine che questa vicenda proietta sul mondo intero, si interroga:
se la polizia di Amstetten non abbia rinunciato troppo presto a indagare sulla scomparsa di Elisabeth;
se gli assistenti sociali non si siano comportati in modo troppo superficiale e distratto;
se la legge non sia troppo mite con gli stupratori recidivi.
 
Al Governo la coalizione di sinistra e i Verdi chiedono che venga assicurata assistenza psichiatrica prolungata per chi compie questo tipo di reati; mentre la castrazione chimica è chiesta da larga parte dei deputati di Destra.

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