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Ufficiale, Kakà venduto al Real: tutte le bugie di Berlusconi

Di jasperiano (---.---.---.214) 11 giugno 2009 10:37

l’odio di molti nei confronti di berlusconi non può diventare filo conduttore delle loro vite.
in tutto quello che succede nel mondo, nella vita politica e nella vicende calcistiche, chi vuole vede il marcio di berluconi aleggiare dietro ogni vicenda, pronto, il cavaliere, a fare ciò che è meglio dei propri tornaconti.
se per quanto riguarda le vicende politiche italiane ed europee ognuno la vede con la lente delle proprie ideologie, condivisibili o meno, per quanto riguarda la vicenda kakà la riflessione appare più leggera e meno densa di dietrologie di bassa lega.
alla fine è un giocatore di pallone
alla fine è una squadra di calcio.
alla fine è solamente un gioco.
parlo da milanista, uno di quelli che con van basten gullit e rijkaard compiva i primi 10 anni di età, uno di quelli che ha visto il milan e lo ha adorato perchè vinceva tutto quello che c’era da vincere. sono uno di quelli che una sera di maggio di quattro anni fa, con una champions league in tasca, girava a torso nudo roteando la maglia, la stessa che ora giace come ricordo a non dire mai "gatto...".sono uno che tifa milan da quando lo ricordo.e da quando lo ricordo c’è berlusconi presidente.da quando lo ricordo non c’è nessuna squadra di calcio che ha vinto più del milan...al mondo.
se qualcuno vuole vedere una motivazione politica all’annuncio di kakà al real dato solo lunedì, è una riflessione condivisibile, probabilmente giusta.
se qualcuno coglie l’occasione della vendita di kakà per fare della polemica politica, allora mi sembra che al calcio sia data troppa importanza.
le società di calcio sono aziende che devono, come tutte le azienda di questo pianeta, chiudere il bilancio mai col meno davanti.
se per tutti questi anni berlusconi tirava fuori fior di milioni (miliardi di £ ai tempi) di tasca propria per portare il bilancio a zero, quest’anno non ha voluto farlo. le motivazioni sono a noi comuni mortali ignote, e penso che rimarranno tali.l’unico modo per pareggiare i conti e andare un pò sopra lo zero è stato quello di vendere un bene dell’azienda. doloroso. fa ancora tanto male pensare a kakà coi blancos, ma il calcio è così.
quando varie squadre hanno saccheggiato la juventus, condannata e retrocessa, di giocatori (e titoli) non sono tanti quelli che si sono scandalizzati (tranne gli juventini ovviamente). la sociatà di torino aveva un disperato bisogno di denaro e i vari thuram, cannavaro, zambrotta, ibrahimovic e vieira, per dire i più in vista, erano solo merce di scambio.
pare brutto dirlo ma kakà ha avuto lo stesso ruolo in questa operazione: un bene per il denaro. a uno serve(?) un bene, all’altro serve il denaro.è vero: è proprio brutto dirlo.
ma la nostra inquietudine deve deve deve rimanere una delusione sportiva. è talmente semplice attaccare chi ha gestito questa operazione nella società milanista che diventa ridondante.la delusione non può sfociare nell’attacco politico o personale, perchè si tratta solo di un gioco, un gioco con tanti soldi in ballo. il nostro ruolo in questo è tifare, quello dei dirigenti è dirigere. hanno deciso così e se sarà la scelta giusta sarà il tempo a dirlo.
intanto auguro a kakà tutto il bene possibile, perchè come uomo, molto prima che come giocatore, ha dimostrato il suo talento. probabilmente piangerò alla sua presentazione, come quando vieni lasciato dalla persona che ami. ma poi ne trovi un’altra e ti rimane di kakà un gran bel ricordo.


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