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Il buco nero italiano

Di (---.---.---.36) 4 luglio 2014 23:06

Caro Mario Monfrecola,

da matematico a matematico: la tua domanda è fondamentale, importantissima, ma malposta in quanto indefinita, perchè è indefinito cosa sia il "debito pubblico".

Certamente il debito pubblico comprende i debiti contratti dallo stato attraverso il Tesoro: bot, cct, btp... 
Ma i debiti delle pubbliche amministrazioni sono indefiniti quanto e come lo sono le "pubbliche amministrazioni".
Comprenderanno certamente i debiti contratti dai vari ministeri, ma quando si è parlato di ritardati pagamenti si è detto anche che lo stato non ne conoscerebbe l’ammontare: se il debitore neanche conosce il suo debito, ammetterai che il credito è perlomeno dubbio.
Sono poi altrettanto certamente "pubblici" i debiti delle regioni, delle province, dei comuni, delle comunità montane (se anche sciolte, i debiti restano), della circoscrizioni... ma chi li sa quantificare? Chi li controlla?
Ci sono poi i debiti delle tante "partecipate" e "consociate"... Ripeto: chi li sa quantificare? Chi li controlla? Chi li garantisce?
Ci sono poi i debiti delle Grandi Opere Inutili che quasi sempre sono garantiti dallo stato italiano, per cui noi continuiamo a pagare per opere che non verranno mai costruite, come il ponte sullo stretto, il tav To-lione, gli F35... Chiaro che lì, chi dovrebbe controllare è colluso.

Ti basta? Ma no! C’è ancora il grande macigno: il debito pensionistico.
E’ talmente spaventoso che tutti gli stati si sono accordati per non contabilizzarlo in alcun modo. Si tratta del debito che i vari enti pensionistici, quindi lo stato (che spesso, ma non sempre, ha garantito) hanno contratto verso i lavoratori che hanno versato contributi in cambio della promessa di una pensione. In Italia questo debito era -almeno formalmente- garantito dal patrimonio immobiliare dei principali enti pensionistici. Poi i governi ladri han pensato bene di appropriarsi di quei capitali svendendo gli immobili e raccontando la balla che il debito sarebbe coperto con la catena di sant’antonio dei contributi, il che è indiscutibilmente falso: quei contributi provocano ulteriore debito, sempre più impossibile da onorare.

Mio caro, smetti di fare l’italiano medio e fai l’italiano intelligente, cioè quello che capisce bene che quel debito è certamente complicato da computare ma che è ancor più certamente enorme e insostenibile. E’ certo che non tutti i creditori verranno ripagati e che il potere finanziario si sta muovendo per avere un posto privilegiato. I pensionati stanno certamente peggio di quasi tutti: peggio di loro però ci stanno i pensionandi.

Dal tuo profilo deduco che tu hai 44 anni e che sei proprio in quella categoria: tu oggi paghi dei contributi per una pensione che non potrai mai avere, e questa non è matematica: è banale aritmetica.

Io invece oggi la percepisco, ma rischio di essere vecchio, inabile ma ancora vivo quando sarà impossibile percepirla ancora. Non so chi di noi due stia peggio.

GeriSteve


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