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"Critica a Saviano? No era una critica ai media". Ingroia su Saviano e mafia al nord

Di Paolo Praolini (---.---.---.153) 27 marzo 2009 20:13
Paolo Praolini

Non sono d’accordo sulla ipotesi di Ingroia.
D’altronde gli italiani si dividono in due fasce, quelli ben informati sugli accadimenti di Mafia e quelli che dipendono dall’informazione generalista dei media nazionali quindi disinformati.
Allora lo stravolgimento portato da Saviano nei confronti della disinformazione mediatica è un pugno allo stomaco per i meno informati, ma che colpisce nel segno e scuote profondamente.
Allora dire che l’opera di Saviano portata davanti agli occhi di tutti, possa distogliere l’ascoltatore dal farsi artefice/attore in prima persona della lotta alla legalità mi sembra esagerato.
Anzi la crudezza e la profondità dei suoi interventi generano quel germe che dentro di noi in molti casi cresce, germoglia e può portare ad una metamorfosi.
E di questo ne sono molto convinto perchè l’ho vissuto in prima persona.
Il troppo in questi casi non può far male, anche perchè il pendolo di Focault che fa decidere se divenire artefice o disinteressarsi di una buona causa è il sentimento e l’ardore che covano dentro di noi.
Serve solo risvegliarli poi viene tutto da sè.



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