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Charlie Hebdo: un’altra provocazione che fa paura

Di Damiano Mazzotti (---.---.---.96) 19 settembre 2012 12:13
Damiano Mazzotti

La non rappresentazione del viso del profeta serviva proprio per non idolatrare il profeta.

Il profeta sapeva bene i rischi che portano gli esseri umani a seguire l’adorazione di un uomo, fatta da uomini pronti a celebrare e mantenere i difetti degli uomini: la violenza e la sopraffazione delle donne.

La celebrazione di Dio passa anche attraverso la desacralizzazione dei profeti, che anche nel mondo ebraico non hanno esitato a celebrare il culto della guerra, nel momento in cui la guerra serviva ai loro scopi.

Però le vignette sono vignette e l’Islam dovrebbe modernizzarsi, anche perchè le parole scritto quasi sempre non permettono di far passare l’umorismo e i doppi sensi, cosa in cui invece molti profeti come Maometto erano maestri.
 
In estrema sintesi bisogna ammettere i forti limiti emozionali e relazionali delle parole scritte, che senza codici non verbali e senza rappresentazioni figurative non permettono di capire tutti i significati espressi (cosa che nelle vignette avviene attraverso la rappresentazione umoristica). E in molti casi la verità si può dire solo scherzando...


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