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Lettera all’ambasciatore israeliano in Italia

Di raffaele della rosa (---.---.---.11) 2 gennaio 2009 11:10

Cara Annalisa,
mi fa piacere la tua lettera all’ambasciatore di Israel che dà una connotazione pluralistica ad un sito che per ora sembra seguire la linea di condanna degli eccessi israeliani....laddove non si tratta di eccessi ma di una linea politica precisa tendente ad estromettere un non-popolo da territori abusivamente occupati (almeno a dar retta alla bibbia) per poterli far godere liberamente ad un popolo privato della propria terra....qualche migliaio di anni fa dalle autorità sovrane dell’impero romano.

L’atroce ridicolo di queste pretese, politicamente sostanziate da ben altre meno confessabili mortivazioni, sta alla base dei tentativi di genocidio, sia pure soft dati i tempi, della popolazione palestinese, che come documenta lo storico israeliano Benny Morris, sono iniziati ben prima della seconda guerra mondiale.

Una cosa è essere convinti della necessità di negoziati che portino ad una soluzione di convivenza di palestinesi ed ebrei, ed altri, sui territori in questione, rifiutando, non solo perchè impraticabile, qualsiasi ipotesi di espulsione e buttata a mare degli israeliani altra è non dichiarare apertamente che è il sionismo la radice e la causa del conflitto, che vede i sionisti come aggressori ed i palestinesi come aggrediti e vittime.

Nel nostro immaginario il GENOCIDIO si associa immediatamente alle camere a gas ed ai forni dei lager nazisti nonostante i nordamericani abbiano compiuto la stessa operazione nei confronti dei nativi in maniera meno sofisticata ma ben più radicale.

Ed il balletto delle trattative, dei negoziati, della "concessione" delle riserve, dei trattati continuamente ed apertamente violati da parte dei visi pallidi a cui ci hanno abituato i film western richiama abbastanza da vicino quello che sta succedendo in Palestina dal 1948 ad oggi.

Non partire da qui significa mettere i contendenti su un piede di parità e, come diceva, mi pare don Milani, fare parti uguali tra disuguali è una grande ingiustizia.

Lo dico a te per la credibilità che hai. Invece ho avuto l’impressione che alcuni dei collaboratori di questo sito siano persone con una preparazione non sempre adeguata e, senza volerlo o darsene conto, portati ad improvvisare.

Peccato, è un’occasione sprecata.



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