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 Home page > Attualità > Cultura > L’Incrociatore Vittorio Veneto diventerà un museo?

L’Incrociatore Vittorio Veneto diventerà un museo?

Anche le navi vanno in pensione. Se è vero che i nonni sono la memoria storica del passato e sono loro quelli capaci di raccontare ai nipotini il bel tempo andato, altrettanto possiamo dire delle navi che la storia l'hanno fatta.

La nave ammiraglia della Marina Militare italiana è stata per tanto tempo l'incrociatore Vittorio Veneto. Già nel nome c'è il ricordo di una battaglia memorabile: quella che decretò la fine della Prima Guerra Mondiale e la definitiva vittoria dell'Italia.

Varata nel 1969 ha solcato i mari fino al 2006, ovvero fino a quando ha raggiunto l'età della pensione.

Ma sono tantissimi gli eventi che l'hanno vista protagonista: dall'entrata nel porto russo di Sebastopoli (prima nave italiana che arrivò in un porto russo dopo la caduta del Muro di Berlino) al soccorso portato alle popolazioni colpite dalle alluvioni in Tunisia nel 1973, dai terremoti in Friuli nel 1976 ed in Irpinia nel 1980.

Ma anche la partecipazione ad operazioni segrete, come l’Operazione Margherita per ombreggiare il transatlantico Achille Lauro sequestrato da terroristi palestinesi, coordinata proprio dal Vittorio Veneto. E allora perché non farla diventare un museo?

L’idea è nata da un gruppo di Ufficiali di Marina che hanno sempre lamentato il fatto che il nostro Paese non avesse saputo, come altri hanno invece fatto, conservare una nave importante per adibirla a Museo e Memoria Storica della nostra Marina.

Sabato scorso a Trieste si è tenuto un convegno proprio per rilanciare l'idea del museo. Intanto la scelta: Trieste è stata la città ove avvenne la consegna della bandiera di combattimento di Vittorio Veneto, quella che sancì l'entrata in servizio della nave.

Trieste è anche la città che sta approntando la nuova sede del museo della Guerra e della Pace. Quale migliore collocazione per questa nave che, seppur da pensionata, ha ancora tanto da dire e da insegnare alle nuove generazioni?

Il Propeller Club Port of Milan, avendo tra i suoi consiglieri Claudio Franconi, Ufficiale in Congedo della nostra Marina Militare, si è fatto parte attiva nel sostenere la proposta.

Come al solito le belle idee necessitano però di fondi: la Fincantieri si è impegnata a fare il progetto ma poi occorrono i relativi lavori per i quali servono davvero tanti soldi.

Ma l'alternativa qual è? Quella prospettata in un dibattito parlamentare a febbraio 2011, secondo cui la Vittorio Veneto dovrebbe invece essere affondata insieme ad altre 18 navi per formare aree di ripopolamento ittico e di attrazione per il turismo subacqueo?

Suvvia, diamoci da fare e aiutiamo questa vecchia pensionata a dire ancora la sua!

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