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  • Primo articolo giovedì 10 Ottobre 2009
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  • Di itch (---.---.---.97) 26 ottobre 2009 11:19
    itch

    @oloap: qualche dato:

    "67.500 i cittadini abruzzesi evacuati dalle proprie abitazioni nelle ore successive al sisma del 6 aprile.
    Lo stato italiano stanzia appena 5,8 miliardi di euro, cui vanno aggiunti i 4 miliardi programmati dal CIPE e sottratti dalla quota di fondi previsti per lo sviluppo nel mezzogiorno e i 400 milioni stanziati dall’Unione Europea."
    "Il decreto "Ricostruzione" approvato in Parlamento stanzia 5,8 miliardi di euro fino al 2032. E 2,9 miliardi aggiuntivi, ma disponibili solo a partire dal 2033."
    "Il piano C.A.S.E. ed il piano M.A.P. (i moduli abitativi in legno) presentati e resi operativi da Governo e Protezione Civile garantiscono una sistemazione per fine anno complessivamente per 21 mila persone. 14 mila persone in meno di quelle dichiarate dal premier" (dal blog di Alessandro Tauro)

    "Circa 6000 persone sono ancora nelle tende.Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P."
    "Gli appartamenti del progetto C.A.S.E. consegnati agli sfollati sono 900, a fronte dei 4.300 promessi dal Governo e dei 2.287 M.A.P.
    5.800 sono i cittadini ancora nelle tende, 13.000 quelli nelle camere d’albergo, 9.000 coloro che hanno scelto la sistemazione autonoma e che, a tutt’oggi, hanno ricevuto 380 euro del contributo beffa, pari a 100 euro mensili a persona, poiché si è provveduto a pagare, con lentezza vergognosa, solo fino al mese di luglio.
    Gli sfollati in hotel costano 650.000 euro al giorno, quelli in tenda, dove non abbandonati a se stessi, costano 300.000 euro." (dal blog di MissKappa)

  • Di itch (---.---.---.97) 26 ottobre 2009 11:08
    itch

    gigi, cerco di rispondere brevemente alle tue riflessioni :
    1) Questione ricostruzione: assumendo per vero che "nessun governo precedente ha attivato
    in così breve tempo una ricostruzione di questo tipo" (in questo momento non ho dati né per smentirti né per darti ragione...ti invito, anzi, a citare le tue fonti), la critica, da parte mia nello scrivere l’articolo ma comunque condivisa da varie parti della popolazione aquilana, ha ad oggetto innanzitutto le modalità scelte dal governo.
    Come scrivo nell’articolo, si è scelto di attuare il cosiddetto piano c.a.s.e. che prevede un’immediata ricostruzione di intere new town, con alcune conseguenze: in primo luogo, il fatto di avere dato casa, con l’inverno alle porte, solo a una minima parte di popolazione (il che forse avrebbe fatto "meno male" se non ci fossero state promesse su promesse nelle settimane immediatamente seguenti il sisma); in secondo luogo, l’aver abbandonato la "città vecchia".
    Personalmente, non credo neppure che dopo la costruzione delle c.a.s.e. si provvederà al ripristino di tutte le costruzioni pre-sisma, altrimenti avrebbe avuto ancora meno senso preferire la costruzione di palazzi a circa 2500 euro al mq piuttosto che scegliere case in legno di ottima qualità a circa 7-800 euro al mq (e qui ritorna il risparmio di tempo e denaro e soprattutto la sistemazione di tutti gli sfollati).
    Va poi considerato che l’intero piano c.a.s.e., anche (se e quando) completato, non coprirà l’intero numero di sfollati, lasciando quindi migliaia di persone al proprio destino.
    Un’ultima osservazione poi vorrei farla sulla tua frase "chi deve costruire le case deve fare i conti
    anche con le temperature; il cemento si comporta in modo diverso se è troppo freddo": che L’Aquila fosse una città fredda già dall’autunno credo si sapesse già... se ciò non fosse stato considerato al momento di pianificare i tempi di costruzione delle case, sarebbe un bell’esempio di "ignoranza edilizia".

    2) Riguardo agli "irriducibili", non hai torto nel dire che ci sono persone che di km ne fanno molti di più ogni giorno, ma stando a video e commenti diffusi in rete, tra queste persone ci sono anche anziani, persone non autosufficienti, gente che non ha attualmente mezzi di trasporto a disposizione (considererei anche il fatto che stiamo parlando di una zona montuosa, quindi i 100 km aquilani possono anche avere un "peso" maggiore rispetto ai 100 km di un’area pianeggiante)

    Che dire poi di case che magicamente si trasformano da case D (inagibili) a case A (perfettamente abitabili)? Sarà un modo per far diminuire il numero di sfollati e poter dire che tutti hanno una casa? Perché non si considerano i possibili rischi a cui si va incontro?
    E che dire poi delle infiltrazioni mafiose nei cantieri? Delle ditte che hanno ottenuto gli appalti (http://susannaambivero.blogspot.com...)?
    Infine, non credi che sia un ulteriore colpo a questa popolazione il fatto che ci si interessi di loro solo quando arriva in visita il presidente del Consiglio? Perché non possono avere voce? Perché, oltre a decantare le cose positive (se ci sono) non si mostrano anche le mille problematiche che gli aquilani stanno affrontando? Un giornalismo serio dovrebbe soffermarsi su entrambi gli aspetti, poi sarà il lettore/spettatore a farsi la propria idea, ma almeno dopo aver ricevuto tutte le informazioni necessarie.

    Per ora mi fermo qui perché non vorrei dilungarmi troppo, ma come vedi ci sono fin troppi punti oscuri che, a mio avviso, non possono essere racchiusi in un semplice "almeno si sta facendo qualcosa".
    Ti invito, comunque, a visitare tutti i siti che segnalo in chiusura di articolo e di ascoltare dalla viva voce degli aquilani le loro difficoltà e preoccupazioni, che sicuramente hanno molto più valore di ciò che posso raccontare io, raccogliendo diverse notizie, o giornali e telegiornali ormai interamente pilotati.

    Ciao!


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