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Commento di Marco

su Cambiano i Boy Scout e diventano un corpo paramilitare


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Marco 17 maggio 2009 14:19

benone... allora mi prendo un po’ di tempo per rispondere nella sostanza, nonostante ci sia poco da dire, perchè riconosco di aver postato sull’onda della collera. Quindi mi scuso, anzitutto.

In realtà credo che il motivo del mio iniziale fastidio stia esattamente nel modo in cui il pezzo è stato "cucinato" (come si dice in gergo): se infatti l’oggetto dell’articolo fosse stato solo il suo contenuto (il commento all’articolo del NYT) probabilmente non ci sarebbe stato granchè da dire. Il problema che già dal titolo si gioca sul sottile equivoco tra Boys Scout of America e boys scout (che - inutile giocarci intorno - è il nome con cui la gente conoscoe gli scout). Tanto che nel primo capoverso la confusione viene esaltata con il mix tra lupetti e coccinelle (nomi assolutamente italiani, che non esistono nei boy scout of america).

BSA è una organizzazione che pur avendo gestito fino a poco tempo il grosso del potere nella organizzazione mondiale dello scoutismo (Wosm), un potere sostanzialmente economico che l’anno scorso li fece intervenire anche per destituire l’italiano Missoni, è assolutamente unica come metodo ed organizzazione. Mi ripeto: la stragrande maggiornanza degli scout in giro per il mondo sono una organizzzazione profondamente legata alla mutualità e più ancora alla solidarietà, sia per il metodo che per i personaggi che si sono formati nei suoi gruppi.

La deriva dei BSA non è comunque nuova. Chiunque faccia lo scout li conosce, e alcune delle domande a cui gli scout fan più fatica a rispondere quando parlano coi VP (visi pallidi, i non scout) sono proprio sui bsa e il loro modo di pagare i capi. E comunque la crisi economica li sta decisamente ridimensionando, finalmente.

Quando l’autore scrive che "per ora" l’iniziativa rimane arginata negli stati uniti scrive di una cosa che al massimo può essere ipotizzata come lontano pericolo (un po’ come parlare di pandemia in presenza di una epidemia). Una misconoscenza che si esalta nel capoverso su Baden Powell (che ho aprofonditamente studiato in sede di tesi) e che davvero non è personaggio riassumibile nei termini descritti. Per quanto non ci si possa - ovviamente - aspettare da un personaggio di metà 800 la sensibilità globalizzata di uno del 2009, Bp fu uno di quegli uomini che più fece in quel periodo storico per uscire dalla cultura vittoriana e preparare la nuova.

E le chiese che appoggiano gli scout non son poi così tante come sembra dall’ultima frase, come gli racconterà qualsiasi capo scout con il quale vorrà chiacchierare. Al contrario la chiesa italiana da sempre rilega lo scoutismo ai margini, con atteggiamenti al limite del boicottaggio.

marco



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