• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Cambiano i Boy Scout e diventano un corpo paramilitare

Cambiano i Boy Scout e diventano un corpo paramilitare

27878862Dimenticate i Lupetti, le Coccinelle, gli esploratori della natura e le buone azioni come l’aiuto all’attraversamento dell’incrocio all’anziana, non è tempo.

Il corpo dei Boy Scout è ormai travolto dalla paranoia e dalla regressione nell’ideologia malata. Già negli anni scorsi l’organizzazione di origine anglosassone e ispirazione cristiana aveva dato segnali di una deriva morale preoccupante, pronunciando il rifiuto del movimento per i ragazzini con tendenze omosessuali. Asserita una rassicurante eterosessualità, i cristiani sempre più estremisti che controllano il movimento hanno pensato bene di introdurre veri e propri programmi 27820408di addestamento paramilitare. Così se un tempo i Boy Scout offrivano corsi in collaborazione con pompieri e polizia, oggi si è passati direttamente all’addestramento militare e ai corsi sullo stile di quello delle unità anti-terrorismo o delle unità di frontiera schierate contro i migranti. L’età è quella che va dai 14 ai 21 anni.

I "nemici" possono essere "terroristi", migranti clandestini, ma anche i cavalli pazzi che sempre in maggior numero fanno strage di loro concittadini entrando nei luoghi pubblici e sparacchiando più o meno a caso. Secondo uno degli organizzatori dei corsi: "Questo significa essere ragazzi e ragazze dal vero sangue americano". Una dichiarazione che basta ed avanza per perimetrare la trovata all’interno dell’ideologia nazionalista e separatista abbracciata da una discreta parte della popolazione bianca, non a caso i Boy Scout americani attirano quasi esclusivamente i figli dei dei bianchi.

Per ora l’iniziativa resta confinata agli Stati Uniti, ma c’è da scommettere che se non sarà stroncata dalle polemiche interne, presto troverà diffusione in altri paesi, i ragazzini si 27820442divertono un sacco a sparare con le armi (vere e ad aria compressa) e i loro genitori sono contenti della razione di "disciplina" ricevuta dai pargoli.


Il Boy Scout del ventunesimo secolo non sa riconoscere le tracce e dell’orso, non sa accendere un fuoco sfregando i legnetti e non conosce piante e fiori. In compenso conosce benissimo le tecniche per atterrare e immobilizzare un sospetto, l’uso delle armi da fuoco, come fare 14explorers_hpirruzione in un edificio o un autobus occupato da terroristi o da pazzi armati e anche come identificare e bloccare un clandestino. Anche nel look la rivoluzione è evidente, niente pantaloncini, pedule e bastone, ma tute militari, anfibi, mitragliatori e pistole. Quelli nelle foto sono proprio Boy Scout americani.

Sfugge l’utilità pratica dell’addestramento, tanto da far pensare a questi corsi come a veri e propri espedienti di indottrinamento, del tutto simili a queli storicamente impiegati dai peggiori regimi totalitari, invece di insegnare la tolleranza si insegna l’esercizio della violenza armata e si alimenta una visione nella quale l’altro è un nemico sanguinario da eliminare sparando.

Una regressione che sarebbe piaciuta al loro fondatore, quel Baden-Powell che da ufficiale britannico vide nell’educazione scout una grande opportunità per abituare fin da piccoli i cittadini al rispetto e all’obbedienza verso l’autorità. Come tanti piccoli soldatini. Per il momento non si segnalano reazioni da parte delle chiese di riferimento, in particolare quella battista e quella mormone che controllano i Boy Scouts of America, ma non sono giunte condanne nemmeno dai cattolici o da altri culti cristiani che pure abbracciano e supportano lo scoutismo da decenni.



Commenti all'articolo

  • Di Misia (---.---.---.198) 15 maggio 2009 18:54

    Sinceramente trovo il titolo piuttosto fuorviante in quanto non è specificato che si parla di scout americani...sono scout da oltre 20 anni e capo da più di 10 e sinceramente essere messa sullo stesso piano dell’associazione americana mi urta parecchio.
    In Italia la situazione è completamente diversa, se siete scettici chiedete pure ai terremotati in abruzzo ed alle tantissime associazioni presso le quali gli scout fanno volontariato!

  • Di pietro (---.---.---.132) 15 maggio 2009 19:03

     gli americani sono solo all’avanguardia, ma data l’aria razzista e securitaria che si respira in italia è giusto chiedersi quale sarà l’evoluzione degli scout anche qui da noi

  • Di Gianluca Bracca (---.---.---.170) 15 maggio 2009 19:31

    In effetti dal titolo si è portati a pensare che si parli degli scout italiani, che non ho ancora visto armi alla mano fino ad oggi. Lo cambierei, se non altro per evitare ulteriori critiche ad un articolo che merita interesse visto che descrive un pezzo di USA a noi sconosciuto.

    Per quanto riguarda l’Italia, più che dell’evoluzione degli scout mi preoccuperei di tutto il resto, non credo che vedremo "ronde" di scout in pantaloncini per le strade in servizio d’"ordine": ne vediamo delle altre semmai, sdoganate proprio i questi giorni da una politica sempre più malata dentro e che è stata capace in pochissimi anni di dissolvere anche la nostra proverbiale ospitalità, amicizia e tolleranza. E’ preoccupante lo sbandamento che stanno provocando a tutti gli italiani fomentando l’odio e il razzismo.
    Diamo voce se riusciamo a chi non ce l’ha, manca questo in Italia...
    Diamo ad esempio diffusione di documenti come questo:
    http://current.com/items/89311841_manifesto-degli-scienziati-antirazzisti-2008.htm
    scritti e condivisi da persone di scienza e di buon senso.

    Non fuorviare anche tu l’attenzione con un titolo simile. Facciamo capire le cose come stanno, almeno su questo mezzo di informazione che è internet... è un invito.
    saluti

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.180) 15 maggio 2009 20:30
    Damiano Mazzotti

    I titoli servono per attrarre l’attenzione... e non si può dire tutto in un titolo... è giusto che la gente trovi il tempo di approfondire la lettura dell’articolo se il tema è di suo interesse e se il contenuto e la forma sono accettabili...

    • Di Carlo (---.---.---.151) 15 maggio 2009 23:43

      Non capisco come si possa trovare scorretto il titolo e nulla da ridire sulla deriva di questi folli, quei bambini saranno i nostri cari alleati americani nei decenni a venire e non è impossibile che altri raccolgano l’esempio, se lo fanno gli scout chi potrà impedire simili iniziative da parte di organizzazioni suprematiste o estremisti religiosi?

  • Di Lorenzo (---.---.---.208) 16 maggio 2009 01:13

    Trovo l’articolo un esempio di disinformazione sensazionalistica.

    Il riferimento principale (e le foto) é l’articolo apparso sul ny times in cui spiega che
    Il programma "educativo" Explorer a cui fa riferimento l’articolo (e da cui sono tratte le foto) é solamente affiliato a Boy Scout of America ed é nato circa 60 anni fa con lo scopo di formare giovani tra i 14 e 21 anni a mestieri quali poloziotti, pompieri, ...

    In Italia lo scoutismo educa ai valori della fratellanza, non violenza, e solidarietà nonché essere un grande fornitore di "manovalanza" per il volontariato.

    In 15 anni di scoutismo ho fatto volontariato con diversamente abili, anziani, senza fissa dimora, in un ospedale in Albania, in un campo rifugiati in Kossovo,
    ho seguito sentieri, amato la natura, acceso fuochi, cercato tracce di animali, condiviso con dei fratelli, e anche giocato all guerra!!

    Se volete maggiori informazioni sui valori dello scoutismo
    www.scout.org
    www.waggsworld.org

  • Di mazzetta (---.---.---.39) 16 maggio 2009 09:02

    In nessuna parte dell’articolo faccio riferimento allo scoutismo italiano, i tag e le foto che lo accompagnano sul blog indicano chiaramente che si parla di Stati Uniti, questo attacco al titolo mi pare un grande classico della Coda di Paglia Production, senza offesa per nessuno

    Per quanto riguarda la "affiiazione", il programma Explorer è frequentato da Scout su impulso dell’organizzazione Scout, quindi poco importa se la sua logistica è gestita da Pippo piuttosto che da Topolino.

    Mi spiace che il riflesso condizionato di alcuni commentatori generi una chiusura in difesa degli scout italiani, che leggono un un pericolo o un attacco nell’articolo, piuttosto che una riflessione sul pericolo reale rappresentato dalla diffusione di pratiche del genere.

    Dovrebbero essere proprio gli ex-scout, i primi a difendere un’idea diversa dello scoutismo, ma purtroppo mostrano di preferire la difesa di gruppo all’analisi seria di un fenomeno preoccupante, che li riguarda prima di altri, non fosse altro per quanto diffama il movimento. Invece si cercano improbabili appigli e si schiva una riflessione seria come la peste.

    Sono tempi un po’ così....



    • Di Lorenzo (---.---.---.208) 16 maggio 2009 10:17

      Sicuramente il mio é un punto di vista soggettivo (di un ex), ma non vedo nel suo articolo un pericolo ma semplicemente una spettacolarizzazione che partendo da un singolo evento (gli Eplorers in USA) lancia un attacco globale a tutto il gruppo: "Il gruppo dei Boy Scout é ormai travoloto dalla paranoia e dall regressione nell’ideologia malata" + "una regressione che farebbe piacere al loro fondatore".
      Il suo non mi sembra un messaggio che informa, ma che piuttosto distorce un fatto singolo (e non un fenomeno diffuso...) per attaccarsi a tutta una associazione.
       

      Sicuramente lo Scoutismo ha da sempre avuto gruppi che hanno ecceduto in forme di paramilitarismo estreme, ma questo non rappresenta né lo spirito di una associazione né quello del suo fondatore Baden Powell.
       

  • Di Marco (---.---.---.1) 16 maggio 2009 16:30

    Ahimè la democrazia delle rete... si possono scrivere ....anate senzasenso ed esser pubblicati su Agoravox...
    Che l’autore venga a frequentare un po gli scout (si quelli italiani sono quelli che riempiono Assisi di azzurro durante la marcia) e si metta a scoprire le vere caratteristiche di un movimento che significa speranza.
    I Boy scout of america sono letteralmente unici nel panorama mondiale. Gli scout hanno tanti problemi, ma nessuno di quelli enunciati dal nostro simpatico prossimo editorialista de "Il giornale"

    marco

    • Di mazzetta (---.---.---.39) 16 maggio 2009 20:59

      oh my god...direbbe quella...invito Marco a telefonare al Giornale per rendersi conto di come posso essere loro simpatico, oppure a mandare una mail a Facci... :D

      Quest’ultimo richiamo a "il Giornale" è davvero originale, tuttavia qui il problema non è nell’etichetta che si cerca di attaccarmi, quanto nel muro a difesa dello scoutismo italiano, sul quale ribadisco di non aver detto nulla di nulla.

      Su Powell invece ribadisco, da ufficiale non esitò ad arruolare i bambini nel combattere le guerre coloniali in Sudafrica, questo basta ed avanza per farne un personaggio per nulla edificante, un colonialista convinto, razzisticamente convinto della supremazia dell’uomo bianco e del suo compito di civilizzatore.

      Per questo, quella che ho chiamato regressione degli scout americani, dovrebbe fargli piacere o quantomeno non scandalizzarlo

      Esattamente come non scandalizza nessuno degli scout intervenuti, che a parte il tenere molto a dirsi diversi, non sono stati capaci di stigmatizzare questa schifezza, preferendo intrattenersi nell’insultare l’autore dell’articolo che, poveretto, si è limitato a riprendere un articolo del NYT (peraltro linkato nel testo)

      Avete presente il New York Times?

      Vi sorprenderà, ma non è di Berlusconi, non è di Murdoch e neppure è un quotidiano "comunista"...

      Comunque quando si rifugge il merito delle questioni per rifugiarsi (malamente) nell’attacco personale, si è già sconfitti, evitatelo se potete, perché non siamo in televisione e nelle discussioni scritte è sempre un autogol

    • Di Marco (---.---.---.1) 17 maggio 2009 14:19

      benone... allora mi prendo un po’ di tempo per rispondere nella sostanza, nonostante ci sia poco da dire, perchè riconosco di aver postato sull’onda della collera. Quindi mi scuso, anzitutto.

      In realtà credo che il motivo del mio iniziale fastidio stia esattamente nel modo in cui il pezzo è stato "cucinato" (come si dice in gergo): se infatti l’oggetto dell’articolo fosse stato solo il suo contenuto (il commento all’articolo del NYT) probabilmente non ci sarebbe stato granchè da dire. Il problema che già dal titolo si gioca sul sottile equivoco tra Boys Scout of America e boys scout (che - inutile giocarci intorno - è il nome con cui la gente conoscoe gli scout). Tanto che nel primo capoverso la confusione viene esaltata con il mix tra lupetti e coccinelle (nomi assolutamente italiani, che non esistono nei boy scout of america).

      BSA è una organizzazione che pur avendo gestito fino a poco tempo il grosso del potere nella organizzazione mondiale dello scoutismo (Wosm), un potere sostanzialmente economico che l’anno scorso li fece intervenire anche per destituire l’italiano Missoni, è assolutamente unica come metodo ed organizzazione. Mi ripeto: la stragrande maggiornanza degli scout in giro per il mondo sono una organizzzazione profondamente legata alla mutualità e più ancora alla solidarietà, sia per il metodo che per i personaggi che si sono formati nei suoi gruppi.

      La deriva dei BSA non è comunque nuova. Chiunque faccia lo scout li conosce, e alcune delle domande a cui gli scout fan più fatica a rispondere quando parlano coi VP (visi pallidi, i non scout) sono proprio sui bsa e il loro modo di pagare i capi. E comunque la crisi economica li sta decisamente ridimensionando, finalmente.

      Quando l’autore scrive che "per ora" l’iniziativa rimane arginata negli stati uniti scrive di una cosa che al massimo può essere ipotizzata come lontano pericolo (un po’ come parlare di pandemia in presenza di una epidemia). Una misconoscenza che si esalta nel capoverso su Baden Powell (che ho aprofonditamente studiato in sede di tesi) e che davvero non è personaggio riassumibile nei termini descritti. Per quanto non ci si possa - ovviamente - aspettare da un personaggio di metà 800 la sensibilità globalizzata di uno del 2009, Bp fu uno di quegli uomini che più fece in quel periodo storico per uscire dalla cultura vittoriana e preparare la nuova.

      E le chiese che appoggiano gli scout non son poi così tante come sembra dall’ultima frase, come gli racconterà qualsiasi capo scout con il quale vorrà chiacchierare. Al contrario la chiesa italiana da sempre rilega lo scoutismo ai margini, con atteggiamenti al limite del boicottaggio.

      marco


  • Di Gloria Esposito (---.---.---.71) 17 maggio 2009 12:39

     Caro MAzzetta,hai tutta la mia solidarietà perchè non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire....tra l’altro questa notiza da molti spunti di riflessione.Bell’articolo,davvero interessante!!!
    Tanti saluti,
    Gloria

  • Di Ocram (---.---.---.212) 17 maggio 2009 20:08

    L’articolo con il sottotitolo: "Ma lo scoutismo italiano è diverso" sarebbe sembrato scritto sull’Avvenire...
    C’è da dire che gli scout italiani sono differenti perchè, spero, più intelligenti; ciò non toglie che l’indottrinamento fa parte dello scoutismo ed è di per sè un rischio quando si coinvolgono ragazzi molto giovani.

  • Di Paolo06 (---.---.---.203) 20 maggio 2009 11:43

    Concordo sul fatto che l’articolo giochi un pò troppo sul fraintendimento.

    "negli anni scorsi l’organizzazione di origine anglosassone e ispirazione cristiana"
    Questa frase sarebbe stata meglio concepita se scritta così:
    "negli anni scorsi l’organizzazione americana di origine anglosassone e ispirazione cristiana".

    Se poi l’equivoco non è voluto, allora mi chiedo come possa l’autore definirsi "giornalista".

    Che poi nel mondo si stia sviluppando una deriva nazista/xenofoba, lo dimostrano le ultime leggi italiane e gli ultimi avvenimenti in vari paesi europei e nel resto del mondo.
    Gli americani come al solito eccedono in quello che fanno, sempre, da sempre e questo cambio di obiettivo dello scout americano (notare che aggettivo c’è), è in linea con la politica italiana di "dagli allo straniero" per far sfogare il popolo inca....to per la crisi. Una volta si usava il circo, dove i cristiani venivano mangiati dai leoni o i gladiatori si ammazzavano per il sollazzo del pubblico.

  • Di mazzetta (---.---.---.160) 20 maggio 2009 13:09

    a sentire certe reazioni sembra che gli scout americani non facciano parte dello scoutismo e che la loro deriva sia accettata pacificamente dagli scout italiani, che si preoccupano solo di dirsi diversi senza riuscire a trovare la forza di condannare questa schifezza

    forza che invece ritrovano per incanto quando c’è da attaccare con discreta foga e scarsi risultati chi si è limitato riferire il fenomeno

    lo scoutismo italiano ha mai ufficialmente condannato l’addestramento paramilitare di minorenni da parte di organizzazioni scout in altri paesi?
    lo scoutismo italiano ha mai condannato l’intolleranza degli associati americani verso i ragazzi omosessuali?
    la condivide?

    quando lo scout giura fedeltà alla patria (oh yes...) e a Dio (oh yes...a quale?), giura fedeltà ai comandamenti di Santa Madre Chiesa o a qualche altra versione di Dio?

    e perché insegnare ai bambini che patria e Dio vanno a braccetto?

    capisco che per Baden Powell non esistesse problema a giurare fedeltà al capo della chiesa e alla regina, che sono ancora oggi sovrapponibili, ma perché agli scout si trasmette l’idea di questa identità d’interessi tra due soggetti che invece dovrebbero procedere separati e ben distanti in ogni democrazia?

    quando l’interesse di Dio è diverso da quello della patria, il bravo scout italiano che deve fare?
    compiere il suo dovere verso Dio o verso il suo paese?
    e quando tutti e due siano in conflitto con la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, lo scout che ha giurato che fa?
    segue la sua coscienza o ripspetta il giuramento che gli hanno estorto da piccolo?

    Con l’aiuto di Dio, prometto sul mio onore di fare del mio meglio:
    per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese;
    per aiutare gli altri in ogni circostanza;
    per osservare la Legge Scout.

    e la legge scout non è molto d’aiuto, limitando l’amicizia e la fratellanza agli altri scout ed evitando accuratamente ogni riferimento alla fratellanza e al rispetto universale

     1. Pongono il loro onore nel meritare fiducia
      2. Sono leali
      3. Si rendono utili e aiutano gli altri
      4. Sono amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout
      5. Sono cortesi
      6. Amano e rispettano la natura
      7. Sanno obbedire
      8. Sorridono e cantano anche nelle difficoltà
      9. Sono laboriosi ed economi
     10. Sono puri di pensieri, parole ed azioni


    soldatini senza macchia e senza paura, ma per quale battaglie si preparano?

  • Di (---.---.---.189) 22 maggio 2009 20:27

    Rimango abbastanza sorpreso dall’alzata di scudi di alcuni commentaristi. Io non ho provato nemmeno per un istante la "confusione" loro. É piuttosto evidente che l’articolo parli di Scout of America. Che gli USA siano in un delirio paranoico credo che sia evidente a tutti coloro che "vogliono" guardare e questo ultimo delirio é perfettamente in sintonia con questa loro condizione psicotica. Parafrasando un detto molto nordamericano si puó affermare che..hanno bisogno di aiuto professionale.

  • Di pratz71 (---.---.---.179) 22 maggio 2009 21:11
    pratz71

    Mi limito a trascrivere la mia esperienza.
    Sono cresciuto nei valori dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani). Posso affermare con assoluta certezza, che lo scoutismo italiano è sano. Posso anche affermare, che mio figlio seguirà tale percorso per un semplice motivo: lo scoutismo è scuola di vita sotto ogni punto di vista. Gli americani sono americani, si sà che hanno le manie di grandezza e di protagonismo. Concordo con il fatto che Baden Powell si stia rivoltando nella tomba.

    Comunque sia, lo scoutismo in assoluto, è la miglior scuola di vita.

  • Di Scoiattolo ritroso (totem scout) (---.---.---.15) 28 maggio 2009 17:51

    Evidentemente l’autore non ha letto nulla di Baden Powell, altrimenti saprebbe che l’educazione militare è molto diversa da quella scout, come del resto B.P. ha sempre specificato nei suoi scritti.
    Tra l’altro non vedo che cosa ci sarebbe di immorale nel mondo militare (sempre che uno abbia una cultura libera e democratica, e non ideologica).
    Cosa succede ai Boy Scout of America? Non sono informato, ma non credo che lo scoutismo staunitense sia deviato, forse sarà qualche gruppo particolare. In fondo abbiamo tutti delle caratteristiche (anche negative). Sarà bene insegnare ai ragazzi italiani a distinguere i fori e le piante o le tracce dell’orso, oltre che a svolgere un servizio al prossimo.
    Quanto alle tecniche più "aggressive", queste non sono proprio scout, ma una reintroduzione di un serio servizio militare obbligatorio insegnerebbe ai giovani che le conquiste democratiche vanno difese.
    Buona Strada

  • Di TRINAKRIA (---.---.---.57) 6 settembre 2009 02:04

    Lo scautismo italiano non è affatto sano!!! Menzogne propagandistiche. Sono stato in gioventù tanto nell’AGESCI quanto nel CNGEI per circa 10 anni... Prima Capo-Pattuglia e poi Akela. Ho tre figli ed ho evitato accuratamente che si avvicinassero agli SCOUT, seppure riconosco qualche modesto merito a detto movimento. Non entro nel merito perchè è davvero mortificante avere dedicato tanto tempo a costoro e non ne vorrei sprecare altro! Non tutti gli scout - comunque - sono uguali. Poco edificante ma vero.

  • Di (---.---.---.99) 5 aprile 2012 13:54

    Non c’è questo pericoolo in Italia i Boy scout sono giò controllati..dalla chiesa cattolica.

  • Di (---.---.---.143) 8 luglio 2012 19:39

    L’unica cosa che mi turba è se l’organizzazione mondiale non sia intervenuta per cacciare questo grupp

  • Di (---.---.---.118) 23 novembre 2012 15:30

    Mi chiamo Mauro Marani, Promessa scout 1963. Ad oggi sono ancora in "servizio" quale Capo Gruppo e Presidente dell’Associazione "Boy Scouts of taly" di Civitavecchia.
    Vorrei rivolgervi un invito: prima di scrivere sugli scouts, per favore, documentatevi. Quelli che avete descritto sicuramente ci sono ma altretytanto sicuramente, sono una minoranza anche se appartenenti ad Associazioni che nel luogo comune, rappresentano lo scoutismo nella sua totalità. Non è così. Dopo il 1974 c’è stato una notevole frammentazione dello scoutismo italiano. Sono nate decine di Associazioni ognuna rappresentante il pensiero dei propri capi. E’ vero, ci sono Capi para-militari, "duceschi" e/o para ..... Fortunatamente, però, sono una piccola minoranza con la quale non si può identificare lo scoutismo italiano. Il Metodo scout voluto dal Fondatore Lord Baden-Powell è ancora vivo in tutti noi scout da "più tempo" ed altrettanto lo è nelle nuove generazioni di giovani formati al Servizio.
    La mia non è sterile retorica ma è il vissuto quotidiano. Faccio l’esempio che conosco meglio, ovvero quello della mia Associazione: noi siamo scouts cattolici ma abbiamo sempre accolto con entusiamo scout di altre Religioni vedendo in questi quella diversità che, a nostro modo di vedere, non è ciò che divide ma è quello che unisce considerando la diversità il dono reciproco nei quali i ragazzi troveranno occasione di crescita è di maturazione.
    Nessuna preclusione per ragazze e ragazzi omosessuali poiché da adolescenti queste "differenze" quasi non vengono avvertite e seppur lo fossero, è nostro preciso dovere far capire, spiegare, accettare. Per quantro attiene gli adulti in "servizio" nessuna obiezione purchè non ci sia ostentazione considerando che gli adolescenti vedono nell’adulto l’esempio da seguire e questa ostentazione (vale anche per il discorso politico e qualunque altra "tendenza" dei Capi) potrebbe essere considerata come un "plagio" nei confronti dei giovani ed un "tradimento" della fiducia con la quale i genitori ci affidano i figli.
    Chiedo scusa per la presunzione ma quello che cerchiamo di trasmettere ai nostri ragazzi è il Rispetto, la Tolleranza e l’Amore per il Prossimo. F.to Mauro Marani
    A chi interessa c’è il mio profilo su facebook.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares