• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di pedro navaja

su Bolivia. Fallito attentato contro il presidente Evo Morales


Vedi tutti i commenti di questo articolo

pedro navaja 23 aprile 2009 08:22

Visto che le informazioni sulla Bolivia nel tempo di Morales sono così carenti (capisco che spesso i giornalisti sono dei precari a cui non si può far torto se hanno accesso solo a informazioni dei vari regimi), ecco qualche altro dato sul massacro dei terroristi-mercenari a santa cruz, sulla crescente xenofobia vigente in Bolivia contro qualsiasi straniero e su una della molte mistificazioni di Morales.

 

Prima di questo voglio però chiarire, anche se non dovrebbe essercene bisogno, che non sto difendendo in alcun modo l’operato degli uccisi, che quasi certamente stavano organizzando attività illegali, pur senza aver fino al momento provocato ne morti ne feriti. Sto cercando di chiarire che questi sono stati giustiziati senza processo e senza che in Bolivia sia vigente la pena di morte nella completa indifferenza della stampa internazionale e, ancor più grave, degli organismi di difesa dei diritti umani che, in altre circostanze, hanno prodotto numerose proteste sull’operato delle forze di polizia  boliviane.

Ecco cosa scrive un blog amico di Morales nel punto 5 di una serie di riflessioni sul caso (solo al punto 5 perchè abbiamo visto che la vita dei terroristi-mercenari non vale nulla)

traduco: “5 - se i servizi segreti (hanno partecipato i servizi di qualche paese amico?) e la polizia stavano seguendo alcuni membri della cellula, perchè sono stati uccisi se sembra ci fossero le condizioni per arrestarli?”

 

Infine, per tutti gli argomenti esposti, posso portare referenze e link. Non lo faccio ora perchè ho anche altre faccende da attendere.

Su richiesta lo farò però volentieri.

 

a) Ieri sera il ministro dell’interno boliviano ha mostrato la foto di un gruppo da lui definito di terroristi in addestramento (identificando anche nella foto un personaggio oscuro che si dice oppositore al governo). Si trattava della foto di un gruppo che a santa cruz pratica airsoft o softair, uno sport per il quale si può non avere simpatia, ma pur sempre uno sport. Prima di essere massacrati anche loro, gli accusati sono andati alla stampa e dal giudice raccontando che le loro armi sono di plastica, spesso con il tappo rosso, che il tizio oppositore nelle foto è in realtà un’altra persona e che le foto sono state ottenute dal loro sito web.

Trattandosi anche di persone di una certa età e in sovrappeso hanno chiesto ai giudici garanzie legali costituzionali prima di essere deportati magari a La Paz, la capitale, dove il governo ha da tempo oramai organizzato un campo di concentramento degli oppositori nel carcere di san Pedro.

Questo è il clima di terrore che si vive in Bolivia se non si è fedeli alla linea.

Lo stesso ministro dell’interno, da cui dipendono le teste di cuoio autrici del massacro, ha dichiarato “quelli che non condannano (riferendosi a quelli che chiedono prove, chiarezza e un’indagine imparziale) hanno evidentemente qualcosa a vedere con il terrorismo”.  Assioma malandrino che credo ricordi qualcosa a chi era giovanotto negli anni ‘70 in Italia.

Orami chiedere prove e indagini sui fatti vuol dire venir subito definito dal governo un fiancheggiatore dei terroristi...naturalmente anche i governi di Irlanda, Ungheria e Croazia! Questi hanno chiesto informazioni sui fatti. La risposta di Morales è stata che se fosse per lui “processerei questi paesi per aver mandato i terroristi”.

Si noti inoltre che, domenica scorsa, lo stesso Morales aveva proposto un’indagine internazionale sui fatti. Due giorni dopo, la richiesta della stessa indagine internazionale era diventata la prova dell’esistenza di fiancheggiatori e complici. Ricorda anche qui un certo silvio il quale, riguardo a Eluana, mi sembra avesse prima dichiarato che si trattava di una questione che non riguardava il governo ma la sfera personale, per poi trasformare la cosa in una crociata del governo (ma almeno silvio aveva impiegato qualche settimana per cambiare idea…evo solo due giorni!).

b) Un po’ sulla xenofobia, peraltro frequente in Bolivia contro gli stranieri. I delinquenti qui sono sempre peruviani - i rumeni locali - i narcotrafficanti sempre colombiani. Qualche anno fa l’autore di tutti i mali era addirittura un italiano, Marino Diodato, un eccellente capro espiatorio che è stato di recente riesumato, ma solo in Italia, per i “fatti del Pando”, ecc. ecc.

Un canale di televisione privato legato al governo ha mandato un redattore a chiedere per la strada il passaporto a quanti avessero aspetto straniero, leggendo pubblicamente i dati e verificando se erano in regola.

Un po’ più macabra la questione con un tal Marinkovic. Questa persona è un industriale locale (non importa se mi sia simpatico o meno) ed è stato presidente del comité civico di santa cruz, una delle istituzioni più forti di opposizione a Morales. Nato in bolivia circa 45 anni anni fa da immigranti, padre croata e madre montenegrina, pur esendo a tutti gli effetti boliviano, viene definito dal governo uno straniero (visto che ne padre ne madre sono almeno ispanici…che pena per i nostri contadini emigrati in Argentina o brasile che si sposavano tra connazionali…stranieri sarebbero restati nella nuova patria!).

Lo stesso giorno del massacro la televisione di stato (il tg4 di fede è in confronto un tenero dilettante)  manda un lungo spot di mezz’ora in cui lo straniero marinkovic viene collegato ai terroristi.mercenari: si parla qundi di ustascia, di ante pavelic, per finire con svastiche e affini. Ma si mostra, per esibire la preda alla pubblica gogna, anche la moglie e i due figli piccoli …che colpe potranno avere due bambini per essere associati a tante crudeltà? Nessun organismo di difesa dell’infanzia ha qualcosa da dire o anche loro non hanno alcun diritto, perchè figli del latifondista straniero marinkovic?

c) Infine, cambiando un po’ argomento ma per chiarire come Morales sia una delle più grandi e riuscite operazioni di mistificazione politica di questo secolo, ecco cosa dichiara oggi Evo all’ONU per il giorno della terra (traduco): “i nostri fiumi, i nostri laghi, le nostre montagne, i nostri animali…”, visione forse un po’ antropocentrica. Per poi dire: “la terra non ci appartiene”. Ma come? prima erano nostri ed ora non ci appartengono?
Vabbè: ha le idee un po’ confuse Evo: del resto morales, il buon selvaggio volteriano, culto di tanti in europa a sinistra come a destra, non criticabile perchè “indigeno”, sol dell’avvenire, però dell’esacercbato ultranazionalismo locale, ha un atteggamento poco noto fuori Bolivia. All’estero appare ripetendo sempre uno stesso copione, modesto e vitttimista, ostegguiato in Bolivia da oligarchi perfidi, ricchi e potenti e bianchi, e una stampa sempre nemica. All’interno è invece quello dello scontro, delle parate militari, degli attacchi a tutti e tutto (anche l’amico Lula gli consigliò di governare per tutti i boliviani, consiglio inascoltato).
Così, il grande difensore della madre terra, della pachamama, è anche il capo dei coltivatori di coca del Chapare, una regioni fino a pochi anni fa con una della maggiore biodiversità del pianeta, ora trasformata dalla coca in una tabula rasa. I principali coltivatori si soia (rigorosamente transgenica…chissà a qualcuno possa interessare: esportata in europa senza dazi grazie al patto andino…la carne che si mangia in Italia proviene da bovini ingrassati così)) o riso, sono i suoi elettori: i coloni, provenienti dalle aree andine, di san Julian, Yapacanì e San Pedro, che hanno invaso territori spesso appartenenti agli indigeni amazzonici.
Anche la nuova costituzione porta un regalo alla pachamama: eliminerà (dai primi di maggio) la superintendenza forestale, un’istituzione pubblica che era riuscita dalla sua creazione nel 1996, ha modficare e controllare notevolmente il processo di distruzione delle foreste tropicali.  
La madre terra ringrazia nel giorno a lei dedicato.


Vedi la discussione






Palmares