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Commento di

su Dimissioni Lupi. Voltare pagina o voltare la testa?


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2 aprile 2015 19:44

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Poche selezionate parole, estratte da intercettazioni, possono diventare sui media dei Titoli roboanti. Notizie in grado di catturare l’attenzione del pubblico, di innescare forti reazioni emotive e suscitare istintive prese di posizione.

Un fenomeno ricorrente che nessun uomo di legge, magistrato o comunicatore può minimizzare e tanto meno negare.

Un prodotto di “suggestione” mediatica tanto più deplorevole quando investe dei soggetti “estranei” ai fatti che sono oggetto di indagine.

Nel merito.

Da anni è in corso un acceso dibattito che non lascia tuttora intravedere un possibile approdo. Tanto vale tentare di avanzare una risposta.


Il presupposto è che le registrazioni delle comunicazioni intercettate vengano affidate a un organo giudiziario che ne assicuri la piena conservazione nonché l’esclusiva disponibilità del solo Giudice inquirente.

In vista di un possibile rinvio a giudizio il GIP, presenti le parti interessate, procede all’ascolto delle registrazioni fatte e dispone quali “passaggi” siano da trascrivere e depositare agli atti in quanto strettamente inerenti allo stesso procedimento e alla raccolta di prove “acquisibili” in sede dibattimentale.

Nulla vieta che, ove occorra, anche nei successivi gradi di giudizio possano essere riascoltate (per intero) le registrazioni come sopra conservate e decise ulteriori trascrizioni integrative.


Dalla stretta osservanza di tali regole dovrebbe venir impedita, salvo “sotterfugi” ed iniziative perseguibili, la fuga e la pubblicazione di notizie “irrilevanti” a fini processuali.

Se non altro verrebbe del tutto garantito il diritto alla privacy di soggetti non indagati e palesemente “estranei”.

Ciò a tutto vantaggio della fondatezza-conformità di una auspicata Legenda per un Delitto


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