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 Home page > Attualità > Politica > Dimissioni Lupi. Voltare pagina o voltare la testa?

Dimissioni Lupi. Voltare pagina o voltare la testa?

Riassumendo: gli assunti a gennaio sono -44mila e il boom di nuovi contratti esiste solo su twitter, dove leggiamo che Renzi ha superato Grillo come follower. Complimenti.

In Calabria il vice Guerini "benedice" politicamente la giunta, quella dei tre indagati, quella che aveva costretto l'ex ministro Lanzetta a fare un passo indietro. Lei, non gli altri.

Lucio Musolino sul FQ: 

“Avrei voluto maggiore trasparenza. Maggiore chiarezza su tutto – spiega la Lanzetta – Mi hanno massacrato e hanno risposto come un branco soltanto perché io ho chiesto legalità e regole. Non sono solo io a pensarla così, ma i dubbi sulla giunta Olverio li ha posti per prima il governo. La mia è la posizione di Palazzo Chigi”. Incassato il sostegno dai dalemiani e scongiurate le voci di chi oggi lo avrebbe sfiduciato, il segretario renziano Magorno sembra parlare un’altra lingua. Non vuole sentire parlare di indagini che riguardano i politici. Almeno quelli del suo partito: “La ’ndrangheta non può essere un’alibi, non può essere utilizzata contro la Calabria”. E anche lui difende gli assessori indagati: “Mi sono stancato. La ’ndrangheta non è in mezzo a noi. Non è in questa sala, non è nel corpo sano di questo partito. In questa sala ci sono donne e uomini onesti”.
La trasparenza, sulle fondazioni e pure sulle telefonate, un optional. Tutto rendicontato diceva l'allora candidato alle primarie. Forse un giorno, di certo non ora. Ci aveva provato Cottarelli, di cui ora possiamo leggere i dossier. Abbiamo tagliato le province per risparmiare miliardi, ma chi si preoccupa degli esuberi? Abbiamo aperto gli schedari sui misteri d'Italia, declassificando atti dei servizi: peccato però che i parenti delle vittime della strage dell'ITigi, a Ustica, debbano ancora avere a che fare col muro di gomma.
Uno scandalo al giorno, con la solita commistione tra grandi opere (ma anche piccole e medie), coop, lobbisti e politici con le loro fondazioni. Eppure il problema rimangono le intercettazioni. La barbarie delle intercettazioni: e non si capisce allora come mai Lupi si sia dimesso, se è barbarie.
Il problema sono quelle telefonate finite sui giornali affinché i cittadini possano sapere o il sistema Incalza? E' sufficiente cambiare ministro per voltare pagina?

O forse anziché voltare pagina si è solo voltato la testa?
Foto: Wikimedia
Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.11) 2 aprile 2015 19:44

    Salvaguardia >


    Poche selezionate parole, estratte da intercettazioni, possono diventare sui media dei Titoli roboanti. Notizie in grado di catturare l’attenzione del pubblico, di innescare forti reazioni emotive e suscitare istintive prese di posizione.

    Un fenomeno ricorrente che nessun uomo di legge, magistrato o comunicatore può minimizzare e tanto meno negare.

    Un prodotto di “suggestione” mediatica tanto più deplorevole quando investe dei soggetti “estranei” ai fatti che sono oggetto di indagine.

    Nel merito.

    Da anni è in corso un acceso dibattito che non lascia tuttora intravedere un possibile approdo. Tanto vale tentare di avanzare una risposta.


    Il presupposto è che le registrazioni delle comunicazioni intercettate vengano affidate a un organo giudiziario che ne assicuri la piena conservazione nonché l’esclusiva disponibilità del solo Giudice inquirente.

    In vista di un possibile rinvio a giudizio il GIP, presenti le parti interessate, procede all’ascolto delle registrazioni fatte e dispone quali “passaggi” siano da trascrivere e depositare agli atti in quanto strettamente inerenti allo stesso procedimento e alla raccolta di prove “acquisibili” in sede dibattimentale.

    Nulla vieta che, ove occorra, anche nei successivi gradi di giudizio possano essere riascoltate (per intero) le registrazioni come sopra conservate e decise ulteriori trascrizioni integrative.


    Dalla stretta osservanza di tali regole dovrebbe venir impedita, salvo “sotterfugi” ed iniziative perseguibili, la fuga e la pubblicazione di notizie “irrilevanti” a fini processuali.

    Se non altro verrebbe del tutto garantito il diritto alla privacy di soggetti non indagati e palesemente “estranei”.

    Ciò a tutto vantaggio della fondatezza-conformità di una auspicata Legenda per un Delitto

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