A parte l’assurdità di mandare in giro qualche milione di ragazzini a cercarsi un lavoro (in nero e sottopagato) in un periodo di forte disoccupazione, c’è un problema più grave.
La scuola è (almeno fino ai 16 anni) una corveè, cioè un lavoro obbligatorio e non retribuito per la comunità.
Nove mesi l’anno, 30-40 ore la settimana. In una scuola che ha l’obiettivo dichiarato di combattere la cultura autodidatta ed insegnare l’obbedienza ai lavoratori di domani: insomma una scuola per servi.
Direi che sarebbe meglio parlare di limitare la scuola, un max di 20 ore settimanali, per 7-8 mesi l’anno.
Cosa fare nel resto del tempo? Studiare, imparare, conoscere, crescere: tutte cose che a scuola sono quasi proibite.