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Commento di paolo

su Quale giustizia merita l'Italia?


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paolo 24 febbraio 2015 09:18

Caro Angelo mi spiace non condividere il cauto ottimismo espresso nell’articolo .Quel "Basterebbe poco " mi conferma che chi non ha mai avuto la sventura di incappare nelle maglie della giustizia (nel mio caso civile) non ha assolutamente idea a quale livello di degenerazione è arrivato il sistema giudiziario italiano .E non è una questione di leggi , ma di uomini . Masse di incompetenti e di incapaci , nella migliore ipotesi infilati per nepotismo ,raccomandazione e via di seguito , che producono danni inenarrabili .Emettono sentenze perfino con errori di applicazione del codice civile oppure senza citare la violazione (come nel mio caso) .Condannato per abuso edilizio senza sapere perché o quale violazione di diritto sia stata commessa .Il giudice non lo dice . E se uno crede di potere denunciare il giudice (legge 117del 1988 et succ.) che sbaglia ,si fa una pia illusione . Per farlo va riconosciuto (da chi ? ) da un altro giudice la sussistenza del "dolo " ovvero la volontarietà .Capirai ! e poi la casta è assolutamente autoreferenziale .Cane non mangia cane .
Altro luogo comune è quello di pensare che ci siano tre gradi di giudizio . Grossa balla ! .Il grado è uno solo ,quello di 2° grado o appello che dir si voglia . Se il giudice ribalta la sentenza di 1° grado (durata nel mio caso 20 anni !!) ,andare in Cassazione è altra pia illusione ,perché non sono ammesse nuove prove né in appello né in cassazione (anche determinanti o lampanti come aero foto) e perché i rischi di altre ulteriori gravose spese sono altissimi ,mentre le probabilità di ottenere giustizia pochissime .
Lo scopo della "giustizia " italiana non è accertare la verità e quindi fare giustizia , ma premiare il più furbo o chi ha saputo affidarsi ad avvocati e consulenti "migliori" .Insomma una autentica lotteria.
Basti solo dire in premessa ,e poi chiudo il mio lungo intervento per il quale mi scuso ,che mentre nei sistemi giudiziari di paesi più civili vige il principio di lealtà delle parti in causa nei confronti del giudicante , il nostro sistema ammette la facoltà di mentire .Insomma le parti o i loro assistenti legali o peritali possono mentire al giudice su fatti e circostanze senza essere perseguibili .Solo i Ctu (anche qui molto teoricamente),in quanto pubblici ufficiali posso esserlo . Ma anche qui bisogna dimostrare il "dolo "( caso limite più di scuola che altro) ,ovvero rivolgersi ad un giudice ecc.... Insomma emerita presa per i fondelli .
un saluto


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