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Commento di Persio Flacco

su Il suprematismo cristiano (anche) in Michele Serra


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Persio Flacco 14 dicembre 2014 19:31

Di 103 - 14 dicembre 16:29
"@Persio Flacco, guarda che le scuole non sono luoghi pubblici, ma luoghi istituzionali APERTI al pubblico in modo regolamentato. Prova ad entrare in una scuola alle 21 e vedi se non ti ritrovi in un commissariato a spiegare perché hai cercato di forzare uffici della PA chiusi. Idem per gli uffici del comune o qualsiasi altro luogo che rappresenti lo stato e il cui accesso sia regolamentato."

Guarda che non ho mai rivendicato il diritto di intrufolarmi in qualche scuola per metterci su un presepe. Dove hai letto una tale frescaccia? Ho invece detto che quelli che nella scuola di cui si parla hanno titolo di starci per lavorare, imparare, seguire i figli, hanno anche diritto di farci il presepe o un albero di natale, se lo desiderano.
Oppure di mettere su un altra raffigurazione di loro gradimento.
Ho detto anche, e pensavo piuttosto chiaramente, che a mio parere la funzione del preside è quella di garantire a tutti quelli che hanno titolo di stare in quella scuola di poterla agire ognuno manifestando apertamente la propria specificità religiosa o di altro genere. Compatibilmente con le esigenze funzionali dell’istituto e il rispetto delle norme, è ovvio.

Quanto alla distinzione tra luogo istituzionale e luogo pubblico si tratta di una questione di lana caprina. Il punto è il rapporto tra stato e cittadino in merito alla pubblica manifestazione di specificità religiose e/o culturali da parte di questi ultimi. Anche l’accesso dei cittadini alla pubblica via è posto sotto l’autorità regolatrice dello stato. La differenza col cosiddetto luogo istituzionale è nella maggiore limitazione all’accesso dovuta alla specifica funzionalità del luogo.

"Tra parentesi la costituzione dice che i pubblici uffici devono essere gestiti in modo da garantire funzionalità e IMPARZIALITA’."

E io che ho detto? Quello che tu e mr. fdp non volete capire è che il dovere di imparzialità di uno stato laico e liberale consiste nel garantire l’accesso ai luoghi pubblici, compresi i cosiddetti "luoghi istituzionali", a ogni cittadino così come è: con tutta la sua singolarità personale o di gruppo.
Soprattutto non deve vietare la manifestazione di specificità del cittadino con la motivazione che questa non è gradita ad altri cittadini con gusti, orientamenti, confessioni, diverse da quelle.

Se questa motivazione fosse ritenuta valida, ad esempio, per coerenza sarebbe legittimo vietare il gay pride, dal momento che un certo numero di cittadini potrebbe essere disturbato dall’ostentazione nei luoghi pubblici di orientamenti sessuali diversi dai loro. Tanto per citare una particolarità diversa da quella religiosa.

Per fortuna non è così che funziona: gli intolleranti si mettano il cuore in pace.


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