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Commento di

su Il suprematismo cristiano (anche) in Michele Serra


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14 dicembre 2014 16:29

@111
"...non avevo capito che lei ospitasse immigrati
Infatti non l’ho mai scritto."

Ironia, mai sentito parlarne? Lei ha scritto questo: «una delle manifestazioni di civiltà è RISPETTARE CHI TI STA OSPITANDO». Scusi, ma chi sta ospitando lei che dovrebbe rispettarla? A meno che lei non ospiti qualcuno nella sua proprietà privata, quella roba a lei intestata con contratto registrato davanti ad un notaio, lei non detta regole da rispettare a nessuno, perché l’unica cosa che si deve rispettare in un luogo che non è di sua proprietà è la legge italiana. Se vuole dare regole su come ci si debba vestire in una strada, se la compri. Se vuole mettere norme su cosa appendere ai muri delle abitazioni altrui, se le compri. Basta poco, che ce vo’?

"Appunto. E se una famiglia dall’entroterra si sposta in una metropoli, farà bene ad adeguarsi almeno un po’ alla maggioranza per non creare tensioni dannose."

Alla faccia della liberalità, mette regole pure agli italiani ora? E le tensioni le creano le famiglie dell’entroterra o quelli del posto che non accettano qualcuno diverso?! Noto come ha sorvolato sul senso delle prescrizioni al femminile che nella società occidentale esistono eccome. Invece di coperte, le donne italiane devono stare perennemente svestite per essere accette.

"Non è colpa nostra se certi stati (non tutti!) di provenienza sono integralisti. Noi non lo siamo, e non vogliamo diventarlo, giusto? E allora le nostre decisioni le dovremmo prendere con i nostri ragionamenti, non con quelli "altrui".

Guardi che il suo è un ragionamento integralista al pari loro. Lei sostanzialmente tira fuori l’argomento ritrito del «noi a casa loro non possiamo fare come vogliamo, quindi loro a casa nostra devono fare come diciamo noi» e quindi si comporta esattamente come ciò che stigmatizza. Se non vuole essere integralista - e ripeto è una scelta, è scelta dello stato italiano non esserlo e finché non si cambia la costituzione NON lo siamo - cominci a considerare che la gestione della cosa pubblica deve essere slegata da suggestioni di carattere religioso, che le leggi non devono essere improntate su questioni religiose e che la prima regola da rispettare è il «vivi e lascia vivere», col solo vincolo del rispetto delle leggi, che in Italia certo non mancano e però non vengono rispettate da nessuno, a partire dai nostri connazionali.

«Ho l’impressione che lei voglia offendere gratuitamente, ma così facendo fa brutta figura.»

Può quotare l’offesa che le avrei rivolto? Altrimenti la brutta figura non la faccio io.

«Io sostenevo che le discussioni sulle nostre abitudini andrebbero fatte a prescindere dall’immigrazione, e soprattutto a prescindere dal pensiero degli integralisti lontani dal nostro pensiero occidentale, che non si sognano neppure di concedere il diritto d’esistenza al nostro pensiero liberale, per loro blasfemo. L’integralismo lo pratichino a casa loro, non qui.»

Vale anche per lei, lo pratichi a casa sua, non nelle strade del mio Stato. Le sue pretese non hanno alcun fondamento giuridico e finché non lo hanno, non mi farò problemi a sottolinearlo.

@Persio Flacco, guarda che le scuole non sono luoghi pubblici, ma luoghi istituzionali APERTI al pubblico in modo regolamentato. Prova ad entrare in una scuola alle 21 e vedi se non ti ritrovi in un commissariato a spiegare perché hai cercato di forzare uffici della PA chiusi. Idem per gli uffici del comune o qualsiasi altro luogo che rappresenti lo stato e il cui accesso sia regolamentato.

Tra parentesi la costituzione dice che i pubblici uffici devono essere gestiti in modo da garantire funzionalità e IMPARZIALITA’.


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