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Commento di

su Il suprematismo cristiano (anche) in Michele Serra


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10 dicembre 2014 08:56

La mia idea è che, se si deve discutere del ruolo della scuola, se deve essere più o meno laica, e se deve propagare un senso identitario o meno, la cosa va fatta a prescindere dal problema immigrazione. Se un islamico decide di emigrare in un altro Paese sarà perché quel Paese gli piace di più, è una scelta sua. Magari soppeserà le migliori condizioni economiche con il divieto di indossare il velo. Io però non capisco perché NOI, QUI, dovremmo modificare le nostre abitudini (giuste o sbagliate) perché altri vogliono venire qui, avvantaggiarsi di ciò che abbiamo di buono e correggere ciò che, dal loro punto di vista, è discriminatorio. Così facendo gli immigrati discriminano ME, che non sono abituato a vedere animali macellati appesi a frollare sul balcone, o sentire gente che in certo periodo dell’anno fa festa di notte perché di giorno non può bere e mangiare. Nel loro paese d’origine saranno tutti svegli nelle stesse ore, ma in Italia di notte si dorme e il giorno dopo si va a lavorare. E’ un problema di democrazia: ma per ora l’Italia è abitata in gran parte da italiani che mangiano carne non kosher, non hilal, mangiano anche l’immondo maiale, e bevono vino, e tengono i crocefissi dove gli pare e il presepe lo fanno se ne hanno voglia. Se agli immigrati dà fastidio il crocefisso non vengano in Italia, nessuno glie l’ha chiesto. Io il crocefisso lo toglierò quando darà fastidio alla maggioranza degli abitanti di questo Paese che, per il momento, è ancora cristiana e battezzata con rito cattolico.


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