• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di Persio Flacco

su Israele non avrebbe ragione di esistere


Vedi tutti i commenti di questo articolo

Persio Flacco 20 luglio 2014 23:14

<< Abbiamo già discusso molte volte su questa questione. Francamente non riesco a capire qual è il motivo per cui continua a leggere i miei articoli. Io ho smesso da un pezzo di leggere i suoi. La sua assomiglia sempre più a un’ossessione. >>

Leggo tutti gli articoli in cui mi imbatto, e rispondo a tutti quelli di cui non condivido il contenuto.

<< Nel merito: sionismo oggi, come ieri, ha componenti di destra e componenti di sinistra. Lei lo nega e io non so che cosa farci.>>

Non lo nego: non ho una idea così romantica del Sionismo. La differenza però è che il Sionismo di Herzl aveva lo scopo, giusto e condivisibile, di fondare uno Stato, anche se a volte con metodi non condivisibili; il sionismo di Netanyahu invece guida uno Stato, compie scelte spesso discutibili per gli stessi interessi di quello Stato, pone in essere azioni che a volte sono criminali, persegue e afferma una ideologia indecente. Questa è la differenza che lei non vuole cogliere.

<< Ma l’ottusità di chi come lei continua a vedere un solo aspetto della cosa è sconcertante. Dal 2001 sono stati sparati su Israele 15200 tra missili e colpi di mortaio: sono tre colpi al giorno di media, tutti i giorni per 13 anni ininterrotti; è una indiscutibile tendenza alla trattativa ! E ben prima che Netanyahu arrivasse al governo. L’intenzionalità, se non - ancora - la capacità di sterminare civili israeliani è plateale. Ma per lei questo banalmente non esiste. >>

Lei conta i razzi, io preferisco contare le vittime civili (della sorte degli armati non mi importa un fico). Ma non tratto di questa tragedia come se fosse una diatriba calcistica: la mia posizione è che chiunque si opponga alla risoluzione del conflitto è responsabile delle conseguenze e va contrastato. Compreso il governo israeliano e tutta la lobby sionista.

<< Ma d’ora in poi non le risponderò più. Lei mi puzza di conosciuto, però vigliacco. Io almeno ci metto nome e cognome. Lei le sue superpippe le fa coperto da anonimato. >>

E che differenza farebbe conoscere il mio nome? Sapere che mi chiamo Gino Rossi piuttosto che Ugo Bianchi cambierebbe i termini della discussione?

Se scrivo con uno pseudonimo è per evitare fastidi. In passato certi pasdaran che non gradivano le mie argomentazioni hanno pensato bene di spargere ingiurie e calunnie di ogni genere associandole al mio nome; di diffondere in rete le mie informazioni personali, compreso l’indirizzo della mia abitazione; di lanciare minacce per nulla generiche, arrivando perfino ad attivare certi loro basisti nel mio luogo di lavoro.
Vede, io sono un uomo pacifico: se posso evito tribunali e scontri fisici. Non mi piace far del male alle persone.

Ma se proprio ci tiene posso fornirle in privato tutti i dati che vuole: basta che me lo chieda. Le dico subito però che questo comporterebbe delle responsabilità da parte sua.


Vedi la discussione






Palmares