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Commento di Persio Flacco

su Israele non avrebbe ragione di esistere


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Persio Flacco 20 luglio 2014 19:41

<< Come lei consideri l’attuale dirigenza sionista e il sionismo contemporaneo lo so già. L’avrà ripetuto decine di volte e la cosa non mi scuote. >>

Già, lo vedo che non la scuote. E quando a non farsi scuotere dall’ideologia ultranazionalista (per usare una definizione estremamente benevola) dell’attuale dirigenza sionista sono molte altre persone la cosa diventa preoccupante.
Milioni di persone ragionano su Israele e sul suo futuro partendo dalla premessa (oggettivamente farneticante) che tra Theodor Herzl e Benjamin Netanyahu non vi siano differenze di scopo e di visione; che il Sionismo di Herzl: il cui scopo era di dare agli ebrei una patria nella quale essere al sicuro dalle persecuzioni e dalle costrizioni, è uguale a quello della attuale dirigenza (sedicente) sionista, che afferma un Blut und Boden in salsa ebraica.

<< Il paragone tra israeliani e nazisti l’hanno fatto in tanti, delirando sui numeri come Odifreddi o negando evidenze plateali nella storia attuale o passata. >>

Non confondo e non ho mai confuso "sionisti" con "israeliani"; tanto meno ho mai confuso "sionisti" con "ebrei". Questa è una sua illazione ingiuriosa, è il pregiudizio falso e tendenzioso che le permette di "non farsi scuotere", qualunque evidenza le possa porre davanti sulla natura dell’attuale dirigenza sionista.

<< Lei cerca di farlo dandosi una patina intellettuale, ma la cosa non cambia. La storia del ’sangue e terra’ è insostenibile perché non c’è alle spalle una elaborazione teorica e filosofica che lo sostenesse. Né quando il sionismo è nato né ora. Al più ci sono rivendicazioni "bibliche" cioè religiose, così come religiose sono le rivendicazioni islamiche sulla seconda città santa dell’Islam, che è una bufala tarda, inesistente nelle scritture coraniche.
In conclusione "le implicazioni "ideologiche" che ne derivano", cambiano eccome; checché lei ne dica.
Né i sogni - che considero deliranti - di rifondazione della "Grande Israele", storicamente insostenibile, sono diversi dalla pretesa di considerare palestinese tutto il territorio dal Giordano al mare, territorio che "palestinese" non è mai stato.>>

Sono d’accordo con lei. Non le rimane che aprire gli occhi sugli scopi e sull’ideologia del gruppo dirigente del "sionismo" attuale.

«Ad affermare che il diritto di Israele ad esistere deriva dal legame eterno tra ebrei e terra di Israele non sono né io né nessun altro di rilevante: sono i sedicenti "sionisti". E lei, che ne difende le ragioni»...

<< Almeno impari a leggere (oltre che a scrivere): io ho contestato al signore algerino l’idea del legame "biologico" con quella terra. Chiunque lo dica è un co..ione. Idem l’idea di un legame "biologico o genealogico" dei palestinesi con la stessa terra che il signore sostiene apertamente. I motivi sono sempre e solo storici. E la storia degli ebrei nell’ultimo secolo è nota.>>

Bravo. Ma sa cosa mi ha colpito sfavorevolmente del suo articolo? Il fatto che, nel momento in cui il governo Netanyahu lancia l’ennesima punizione collettiva sulla gente di Gaza in base ad un evidente pretesto e ad un’altrettanto evidente ideologia para-nazista, lei si occupi di un algerino che manifesta le stesse idee.

Lei ha capacità di attenzione e di analisi sufficienti a individuare e denunciare le farneticanti teorie sul legame tra popolo e terra pubblicate su facebook da un intellettuale algerino ma è totalmente incapace di individuare e denunciare le stesse teorie quando a manifestarle, e a metterle in pratica, è il governo israeliano.

Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Massimo Fagioli di questo singolare fenomeno di rimozione. Sempre che non si tratti di una omissione consapevole.


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