Ma se il sindacato "è associazione di lavoratori che contratta sui posti di lavoro, migliori condizioni di diritti e salario e all’occorrenza sollevando problemi politici e istanze sociali alle quali il potere politico deve dare delle risposte"
e non è invece "assolvere alla funzione, sociale, appunto, di tutta la società per intermediare e controllare il dissenso e gestire il consenso da un lato, in cambio dell’accesso alle stanze della concertazione"
a me sembra che la posizione di Renzi sia più corretta.. rivendicando l’autonomia tra politca-partiti e sindacato.. rottamando la concertazione.. e sradicando un ruolo improprio del sindacato.. in particolare della CGIL che rappresentando solo una quota minima di lavoratori ha avuto un peso e un ruolo anormali nell’influenzare decisioni politiche che riguardano non solo tutti i lavoratori, ma anche tutti i produttori- datori- etc.. i quali pure godono giustamente di rappresentanza politica e hanno diritto a considerazione e risposte..
se il sindacato prendendo anch’esso una cantonata ha abdicato al suo ruolo proprio e ora è in difficoltà nel doverci tornare.. beh spetta a lui riorganizzarsi.. sia che siano i vecchi sindacati a modernizzarsi o che siano nuovi sindacati a cannibalizzarli, visto che ciò che importa è Il sindacato, non Un sindacato in particolare..
fatto sta che l’autonomia riconsegna a entrambi maggiore libertà e responsbailità e non è detto che un sindacato slegato dal meccanismo melmoso della concertazione sia per forza debole, indifeso e residuale..
in parte la stessa autonomia mi pare che Renzi la rivendichi anche da Confindustria, che ha molto criticato alcune sue scelte, e direi che in effetti la trasformazione delle relazioni si completa solo nel momento in cui è rivolta sia ai sindacati dei lavoratori sia alle associaizioni delle imprese.. il percorso, lungi dall’essere concluso, è appena appena accennato per ora.. vediamo se intende proseguirlo.