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Commento di

su L'arroganza di Alfano: no all'identificazione degli agenti


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28 aprile 2014 11:38

Non sai di cosa parli, Paolo, e ogni volta lo evidenzi.


Innanzitutto, l’italia non è per un terzo nell’illegalità, ma a livello geografico è completamente illegale, in modo uniforme. A meno che tu non consideri reati cose tipo gli omicidi trasversali e peccatucci veniali l’evasione fiscale massiva o le aggressioni con motivazioni razziali... 

Inoltre parlare di rappresaglie da parte di mafiosi nel caso che un poliziotto sia identificabile significa che non hai idea di cosa parli, perché quello che temi già avviene anche senza numero identificativo. O meglio, non avviene, perché in certe parti di italia le forze dell’ordine, con numero identificativo o senza, guardacaso evitano accuratamente di dare fastidio a determinate persone, lasciando fare e chiudendo occhi, ed è il motivo per cui certi comportamenti restano impuniti. Non a causa dei magistrati, ma per il lassismo di chi dovrebbe sottoporre gli atti ad un magistrato ed evita rogne.

Ci sarà un motivo per cui si scopre che il latitante tot, ricercato da decine di anni, andava ogni domenica a messa nell’indifferenza generale, non nascondendo minimamente la propria identità, ma muovendosi alla luce del sole. Così come credo sia molto inverosimile immaginare che il grosso della cittadinanza sia a conoscenza di quali strade siano invase di notte da lucciole spesso costrette a prostituirsi, ma le forze dell’ordine ne ignorano la presenza. Altrimenti dovrebbero intervenire, o no? Oppure parcheggiatori abusivi, la cui presenza è stranota alla cittadinanza, ma fanno il loro mestiere indisturbati, salvo qualche raro e sporadico controllo. Per non parlare di chi fa il pacco ai turisti in determinate zone di determinate città, di chi spaccia la droga agli angoli delle strade... gli extracomunitari costretti a vendere materiale protetto da copyright in pieno giorno sui marciapiedi pubblici...son cose note a tanta tanta tanta gente, ma le forze dell’ordine non sanno niente, altrimenti interverrebbero.

Ma al di là del fenomeno mafioso, certi lassismi valgono per i potenti in genere, per cui il vigile non fa la multa o i controlli a determinate persone... perché c’ha famiglia, come i poliziotti, e non vuole rogne. 

Parlare di necessità di tutelare l’anonimato dei poliziotti per salvaguardarli da eventuali rappresaglie mafiose significa immaginare un mondo in cui le forze dell’ordine solertemente e quotidianamente sono impegnate alla repressione dei reati. Non sai di cosa parli e non capisci che il motivo per cui la gente non parla, ha paura a denunciare, è perché le rappresaglie non le subiscono le forze dell’ordine, ma i cittadini che restano indifesi e sovraesposti, perché alle loro denunce non segue niente.

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