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Commento di

su Abortisce da sola, nel bagno dell'ospedale


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12 marzo 2014 14:47

Io lo trovo discriminatorio infatti.


Se c’è diritto di obiezione, se la coscienza può giocare un ruolo nell’attività lavorativa,deve essere per tutti. O per nessuno.

Deve essere data la possibilità al militare di carriera di entrare nell’esercito e rifiutarsi di sparare. Perché no? E’ esattamente quello che fanno i ginecologi o i farmacisti che rifiutano la vendita della pillola del giorno dopo.

Deve essere data la possibilità dell’insegnante di rifiutare l’insegnamento ad uno studente bocciato o disabile. Perché no? Rallenta gli altri, che vada a zappare la terra: se la sua coscienza dice di privilegiare il rendimento degli studenti in corso, perché no?

Deve essere data la possibilità ad un cardiologo di rifiutare un intervento ad un omosessuale. Perché se in coscienza li reputa deviati o destinati all’autoestinzione, che si usino i soldi della sanità per i padri di famiglia che possono garantire alla società produzione di prole.

Deve essere data la possibilità ai gestori di locali pubblici di rifiutare la vendita di prodotti ad extracomunitari, perché se in coscienza vogliono preservare la purezza della razza italica in loco, hanno tutto il diritto di boicottare qualsiasi forma di ausilio all’insediamento dei non autoctoni.

Deve essere data la facoltà ad un poliziotto di decidere di non arrestare chi commetta un reato davanti ai suoi occhi, se in base alla sua coscienza tale atto non sia grave.

Sia chiaro: sono sarcastico. Non sono né omofobo, né contro i disabili, apprezzo l’obbligatorietà dell’azione penale, non sono xenofobo. Ma c’è chi lo è, e se potesse agire secondo coscienza, discriminerebbe quelle categorie di cittadini. Per fortuna non è permesso.

Perché un militare che si rifiuta di sparare non può entrare nell’esercito mentre un ginecologo può intraprendere la professione ben sapendo che rifiuterà pratiche che per la legge italiana sono un diritto degli utenti? Ginecologo pagato coi soldi pubblici, cioè con le tasse delle persone cui rifiuta pratiche mediche che sono loro diritto. 

L’attività bellica mica si limita a sparare! Si potrebbero mettere i militari obiettori dietro le scrivanie, far far loro carriera, e mandare i non obiettori in trincea, a morire. Perché no?

L’esempio non è neanche calzante perché in tutto questo manda un parametro fondamentale: l’iscrizione agli albi professionali, il numero chiuso. Come per le farmacie che ugualmente hanno lo stesso diritto di obiezione. Vuoi obiettare? Benissimo, ma lasci la licenza libera per chi non obietta e così facendo garantisce al cittadino i servizi che tu gli neghi.
Oppure si liberalizza, si cancellano gli albi professionali, e diventi un disoccupato tra tanti perché avrai la concorrenza che meriti.

E’ facile imporre l’obiezione quando non rischi la poltrona perché la tua professione prevede un numero chiuso.

Soprattutto c’è un dato grave che non è stato sottolineato a sufficienza: la diversa percentuale di medici non obiettori tra ospedali pubblici e cliniche private.

Ovvio che molte donne si rivolgeranno per disperazione a chi pratica l’aborto clandestino, ma il fatto che sia più facile trovare medici non obiettori nelle cliniche piuttosto che negli ospedali dovrebbe far scandalizzare.

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