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Commento di

su Sì all'euro, no alla Germania


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18 febbraio 2014 11:24

Egregio Dott. Borrello,


ho paura che sia fuori strada riguardo il suo giudizio sull’euro.
D’altronde, la disinformazione della propaganda eurista ha colpito per anni proprio i laureati, traendo in inganno, paradossalmente, soprattutto quelli laureati in economia. Quindi la capisco.

"Con l’uscita dall’euro pertanto si ritornerebbe ad un’inflazione a doppia cifra"

Saprebbe dirmi su cosa basa questa sua affermazione? La svalutazione ipotetica della lira, qualunque dovesse essere (comunque non certo il 50%) non porterebbe mai ad un’inflazione dello stesso livello. Ci sono diversi casi, anche recenti, a supporto di questa affermazione. Ad esempio, nel 1993, un anno dopo essere usciti dallo SME l’inflazione italiana (che non era certo a due cifre) diminuì.

"La politica economica attuata dai governi dei paesi europei, determinata in gran parte dalle decisioni dell’Unione europea, tendenti ad affrontare la crisi, ha contribuito ad aggravare la crisi stessa"

Le politiche di austerity sono propolitiche. La loro funzione era quella di riportare in pareggio il saldo delle partite correnti dei paesi periferici. Funzionano così: creano disoccupazione per diminuire i consumi e quindi anche le importazioni. In Italia hanno perfettamente centrato l’obiettivo.

Se ha tempo e voglia, le consiglio di leggere il libro di Alberto Bagnai, "Il tramonto dell’euro".
Può anche dare un’occhiata a questo breve video riassuntivo ma non esaustivo di 20 minuti:
http://www.youtube.com/watch?v=xQZh...

Cordiali saluti.



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