• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di Fabio Della Pergola

su Dio ci scampi dalla Giornata della Memoria


Vedi tutti i commenti di questo articolo

Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 30 gennaio 2014 09:53

Lei pone questo problema “Si metta nei panni di un non ebreo contemporaneo, magari in quelli di un ragazzo...” e poi si risponde da solo “Eppure ricordare lo Sterminio nazista è importante...”.

E’ evidente che a quel ragazzo che si ribella (ma non sempre accade) a una ricorrenza che non capisce, non è stato spiegato niente o gli è stato spiegato male. E questo rimanda alla qualità degli educatori (insegnanti, familiari eccetera) che possono essere bravi oppure dei negatori, dei sottovalutatori, dei banalizzatori.

Il mio articolo vuole evidenziare appunto questo problema, riferendosi a quella particolare categoria di educatori che possono essere ad esempio i giornalisti.

Se si vuole forzare il Giorno della Memoria in modo da farlo diventare la commemorazione Universale di ogni atrocità, quel ragazzo non avrà imparato niente dalla ricorrenza per il semplice motivo che l’Olocausto (termine che potrebbe comprendere la Shoah ebraica, il Porajmos dei rom e ogni altro sterminio senza alcuna distinzione fra le vittime) è stato un unicum nella storia. Che in quanto unicum ha necessità di una “sua” chiara visibilità. Cogliere l’occasione per affiancargli altre atrocità, da chiunque e per qualsiasi motivo commesse, non ha che un fine che è appunto quello di negare l’unicità dello sterminio nazista. In altre parole si potrebbero semplicemente usare i rimanenti 364 giorni dell’anno per le altre commemorazioni, ma se non è questo che si chiede, il motivo c’è, va interpretato e denunciato.

Ma l’olocasuto è unico non perché siano “uniche” le sue vittime, ma perché “uniche” sono state l’ideologia e la metodologia di attuazione. Negarne l’unicità significa annacquarne il senso e il significato; pretendendo di parlare dei bambini palestinesi uccisi – proprio nel Giorno della Memoria - ha poi un chiarissimo intento polemico antiebraico (in questo caso spiccatamente antisemita perché è piuttosto evidente che gli ebrei morti nella Shoah non hanno avuto alcun ruolo nell’uccisione di quei bambini né nella formazione dello stato di Israele che si vuole affiancare ai nazisti secondo una insensata logica politica che non riesce a capire la differenza, essenziale per la comprensione dello sterminio nazista, tra conflitto territoriale e sterminio dei ‘diversi’).

L’unicum dell’Olocausto ha indiscutibilmente valore universale, mi guardo bene dal negarlo, proprio perché la prima e probabilmente principale ferita è quella che il nazismo ha inferto all’idea stessa di umanità. Ma che ha avuto delle specifiche vittime e non altre. E chi non fa parte delle ‘categorie’ delle vittime ha il dovere di indagare sull’appartenenza storica e culturale della ‘sua’ parte (non di se stesso che individualmente non ha avuto alcuna colpa ovviamente) e, viceversa, della parte delle vittime stesse.

Non di limitarsi a commemorare – ché questo dà adito a una sterile ritualità – ma di indagare per sapere. Se non si sa, non si può capire e se non si capisce non ha alcun senso ricordare perché non si è fatto niente per dotarsi degli strumenti culturali per opporsi a un eventuale riproporsi dello stessa temperie politico-culturale (magari con altri, ad esempio gli immigrati islamici, al posto delle vittime).

Naturalmente non è scritto da nessuna parte che se uno non sa o non ricorda debba per forza diventare un nazista; questo lo sostiene Odifreddi in una delle sue demenziali affermazioni pseudoscientifiche (e ormai comincio ad avere molti dubbi sulla sua intelligenza)... ma può diventare una vittima oppure un inconsapevole complice.

In conclusione o si smette di negare il senso della Giornata della Memoria oppure è meglio abolirla. Io la vedo così.


Vedi la discussione






Palmares