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Commento di GeriSteve

su Dire Ciudad Juárez è dire femminicidio


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GeriSteve 29 dicembre 2013 11:17

Quando svolgevo il mio servizio militare mi sono interrogato sul nonnismo, che imperversava. Sono riuscito a capitanare una ribellione del mio scaglione contro i sprusi dei "nonni" più anziani, ma non sono riuscito ad evidenziare che il nonnismo era funzionale alla gerarchia militare, che delegava ai nonni il mantenimento dell’ordine e consacrava il loro potere, concedendo qualche raro intervento per fermare gli eccessi. Forse non ci sono riuscito perchè io stesso non avevo le idee abbastanza chiare.

Ho daro spazio a questo mio ricordo, perchè sospetto che la violenza di genere serva a consolidare la violenza del potere: i maschi vittime del potere politico ed economico non si ribellano a quei poteri, ma sfogano la loro rabbia esercitando il loro potere di genere contro le donne. Il potere indebolisce i suoi potenziali avversari dividendoli: il vecchio trucco del "divide et impera" del colonalismo dell’impero romano.

In altre e lontane parti del mondo, apparentemente più civili, donne come la Politkovskaja, la Chornovil, le Pussy Riot, le Femen sembrano aver capito bene queste connessioni, malgrado in quei paesi la violenza di genere sia molto più contenuta che in Messico.

Il miglior augurio che io mi sento di fare a quelle coraggiose donne messicane è che anche fra loro crescano figure capaci di espandere il significato politico della loro battaglia: oggi come oggi, io non credo che siano molti i maschi messicani che capiscono che quelle donne combattono anche per la dignità e la libertà dei maschi.

GeriSteve


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