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Commento di Francesco Raiola

su Saviano batte la stupidità e la gente lo premia


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Francesco Raiola Francesco Raiola 27 marzo 2009 10:00

Ciao Ciro, scusa se rispondo solo ora. Ti conosco e ho troppa stima di te per credere che tu abbia pensato che il riferimento all’auditel avesse più valore di quello che gli diamo solitamente. Sappiamo l’importanza che questa ha, però il paragone con i reality non regge, e non regge perché tu sai meglio di me quanto siano diversi i numeri che il programma di Fazio fa solitamente, perché sai bene che il pubblico che guarda fazio e quello che guarda il Grande Fratello è diverso. Ma non è questo il punto. Il punto è che tu dici che saviano infanga i giornali e i giornalisti locali. Io so (e tu e altri me lo hanno insegnato) il "mazzo" che i cronisti si fanno a Napoli ogni giorno, come ho scritto anche nel pezzo e questo non ve lo toglierà mai nessuno, tantomeno Roberto dal quale non ho mai sentito dire che i giornalisti locali sono collusi o pavidi o quant’altro...Mai Ciro. Il ragionamento dell’infangare la stampa locale mi fa venire alla mente la gente che dice che "sì ma a casale c’è tanta gente perbene" e con questo? Non parliamo della camorra a casale, a milano, a trieste a firenze perché c’è tanta gente perbene? Quelli sono i titoli...Ho l’impressione che si dia troppo per scontato la stupidità della gente, che non è in grado di ragionare con la sua testa e segue acriticamente quello che dice tizio o caio.

 

Tu sai benissimo come è nato giornalisticamente Saviano, ovvero stando ogni giorno in giro alla ricerca di notizie (lo ha fatto per il corriere del mezzogiorno, per Metrovie, l’inserto napoletano del Manifesto - e tu sai bene che il napolipiù vedeva più copie - e per Nazione Indiana, un sito di letteratura, quello sul quale Mondadori lo ha trovato. Nazione Indiana Ciro!). E poi Ciro dove erano tutti i colleghi di strada (non le tv, chissenefrega!) quando Roberto veniva accoltellato a Piazza Sannazzaro perché aveva fatto domande scomode? Dov’era l’Ordine? Dobbiamo ammettere che sono tanti quelli che subiscono aggressioni etc...(e in redazione con te ce n’è uno che conosciamo bene entrambi), posso credere che se uno di questi casi arriva sul nazionale sia anche perché i riflettori sul fenomeno Gomorra sono puntati un po’ meglio?

 

Io ho l’impressione che la sua colpa siano la sua notorietà e la mole di libri venduti. “Sorrido, guardando la mole di libri scritti prima“, e sorridiamo assieme, come sorride saviano che quei libri li ha letti tutti. Ciro che significa che c’erano libri scritti prima? Non scrivo più di guerra perché sai quanti libri hanno scritto prima? Devo citare sempre e comunque tutti i libri scritti prima? Saviano ha avuto delle influenze letterarie e le ripete sempre. Quelle sono quelle che gli hanno insegnato a scrivere come scrivere (poi ognuno è libero di criticare la sua scrittura!)

Mai sentito dalla bocca di saviano dire di avere sempre ragione, anzi ha spesso detto che dove non arrivava con le prove andava per deduzione (è uno scrittore e credo se lo possa permettere permettere) e l’errore, come sai, può essere dietro l’angolo. Sappiamo bene che vendere tanto non è sintomo di bravura o bontà, ma non vale neanche il contrario.

 

Sul discorso plagio lo hai detto tu, poi ha messo i riferimenti e amen. Posso sospettare che tra i giornalisti locali succede spesso? Capita spesso di dire le stesse cose perché le fonti sono le stesse...o anche partire dallo spunto di un collega. Comunque, appunto, hai ragione sarà il tribunale a dire chi ha ragione. Posso solo farmi venire il dubbio sulle tempistiche delle interviste? Me li faccio venire allora!

 

“senza l’onestà di ammettere che può camminare su un terreno perché qualcuno prima di lui l’ha dissodato, arato e seminato”. Ciro questo non è vero, ma dai ma veramente credi che siamo così stupidi da pensare che è Saviano ad aver cominciato a parlare di camorra? Ma su! Ha avuto la bravura di scrivere un libro che Mondadori ha pubblicato e che ha avuto successo.

 

Poi Ciro, Saviano è un uomo e come tale può sbagliare, non è infallibile (sono gli altri a farlo credere, non lui) anzi ancora di più perché le sue parole sono amplificate, ma lui questa cosa la sa e se ne prende le responsabilità, e se ne è prese tante.

 

Mi chiedo una cosa ed è una cosa che mi viene spesso in mente. Chi lo critica (sulla persona e non sul libro) scambierebbe la propria vita con la sua?

Un abbraccio


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