• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cultura > Saviano batte la stupidità e la gente lo premia

Saviano batte la stupidità e la gente lo premia

“Voglio essere uno scrittore che parla al più alto numero di gente possibile, arrivare al numero più alto di persone e per farlo ho necessità e voglio fare strategia di me e della mia parola, arrivare sulle prime pagine, cercare di essere qui, parlare, difendermi”.
 
“Voglio fare strategia di me e della mia parola” è questa una delle battuta formidabili e fondamentali della difesa di Roberto Saviano, ospite ieri sera a Che tempo che fa.
 
Spogliare i denigratori usando le loro parole, le loro accuse. “Saviano si vuol fare pubblicità” si è spesso sentito, ebbene ora possono anche gridarlo, hanno avuto lo sdoganamento di colui che tanto si battono per denigrare. Saviano, per continuare a fare quello che fa e dire quello che dice, ha bisogno della gente che legge i suoi libri (“quelli che mi danno la possibilità di vivere e di pagare i miei avvocati”) e ha bisogno dell’interesse mediatico ("Io voglio essere un fenomeno mediatico, io voglio che la parola letteraria arrivi sulle prime pagine dei giornal, e parli questa sera in prima seratai"), ha bisogno di stare sulle pagine dei giornali a raccontare, come ha fatto ieri sera, quello che succede.
 
Quante volte ho sentito “Saviano è ossessionato da questa camorra”, ebbene sì, è ossessionato, è sempre lui che lo dice e lo giustifica, anzi non lo giustifica, ma dà come dato di fatto quello di pensare che le proprie parole possano cambiare le cose e lo hanno fatto, nel bene e nel male lo hanno fatto. Lo hanno fatto quando El Pais parla della manifestazione di Libera a Casal di Principe in prima pagina, lo hanno fatto quando all’estero c’è gente che mi chiede della camorra e di Saviano, lo hanno fatto anche quando la gente fa stupide battute o urla contro Saviano, ma lo fa senza parole, lo hanno fatto quando Saviano è in prima serata sulla Rai e parla di camorra per due ore.
 
Il monologo sui giornali della camorra è un must dello scrittore di Gomorra. Chi l’ha visto a teatro, chi lo segue nelle scuole, le ha sicuramente già viste quelle cose, come lui stesso ha detto, ma la tv, diciamocelo, ha un’altra forza e poi è incredibile come quel monologo ti riempia la testa, ti tenga attaccato alla tv e ti faccia capire un po’ qual è il meccanismo dell’informazione, di una parte dell’informazione – perché sono tanti i giornalisti seri che ogni giorno consumano le suole delle scarpe sulle strade della Campania e non solo – dell’informazione che sta dalla parte sbagliata, fatta di titoli ambigui per chi non sa, di messaggi latenti. Quegli stessi giornali e quegli stessi giornalisti che lo accusano di plagio, che usano la non vita di Saviano come avvoltoi per avere anche loro un po’ di luce di riflesso.
 
La diffamazione, quella usata per Don Peppino Diana e che adesso, anzi da un po’, servendosi anche delle pagine di giornali nazionali che fanno titoli pretestuosi e vigliacchi, cerca di colpire anche lui. Per questo va un grazie a Fazio che lo invita in trasmissione, e chissenefrega se un po’ lo si fa anche per gli ascolti. Ben venga!
 
I giornali mainstream, dicevamo, alcuni dei quali ospitano le parole di Saviano, che vanno a giorni alterni, che continuano a volte a vedere il fenomeno camorra come marginale, ma che almeno adesso queste cose cominciano a riprenderle, anche a pagina 26, ma le riprendono.
 
Quello di Saviano è un fiume che alterna accuse ai boss e ai giornali, ai suoi sorrisi, che siede imbarazzato tra due grandi della letteratura mondiale come  Auster e Grossman e che si schermisce quando Suketu Mehta gli fa i complimenti.
 
Ma è solo una parentesi di un discorso più grande, un discorso che si riassume, anche’esso in un’espressione meravigliata: “Come si può invidiare la mia vita?” Come si può invidiare la vita di un ragazzo di 29 anni che vive da tre sotto scorta ovunque vada, ovunque. Meraviglia che continua quando dice che “Si pensa che l’essere minacciato sia una corona data dalla camorra per un merito, ma non è un merito. Non è un merito, cercano di colpire me perchè con altri non riescono”. Chi crede che la vita di Saviano sia una vita fatta di cene, premi, fan è stupido, ma di una stupidità disarmante, che non lascia spazio a giustificazioni: “Io esisto (...), ma esisto ora, cioé adesso che finiamo io vado in una stanza e riesco quando avrò un incontro o un’intervista. Esisto solo quando c’è questo”
 
Non c’è dubbio in quello che scrivo, non c’è dubbio in alcuna delle mie parole a difesa di Saviano, e se rimaniamo allo spettacolo, anche l’auditel mi dà ragione 4.561.000 persone con uno share del 19%, il più alto della serata.
 
Beh e adesso chi glielo dice a tutti quelli che Saviano “non ha ringraziato”?

Commenti all'articolo

  • Di Maurizio (---.---.---.81) 26 marzo 2009 13:27

    Dopo aver constatato, se mai ce ne fosse stato bisogno, le poche righe dedicate all’intervento di roberto saviano nelle varie "testate" giornalistiche italiane, relegate, quando presenti, al livello degli "sconti anti-crisi nelle banche del seme negli USA", sono contento che agoravox abbia dato alla notizia l’importanza che merita.

    Complimenti.

    Distinti saluti.

    • Di persaviano (---.---.---.248) 13 aprile 2009 11:54

      Saviano, la storia di uno scrittore e di come la parola può trasformare la coscienza, la propria storia e la storia della gente. Sì. Più dei fatti. Soltanto che la parola deve arrivare, penetrare nei cuori e nella mente delle persone che ascoltano. Ma come fare a farla arrivare dove c’è più bisogno, dove c’è la necessità che arrivi. Se pensiamo alle interviste fatte agli studenti di Casal di Principe ci si rende conto che la parola va compresa e che non basta pronunciarla ma vanno educate le menti e questo lo deve fare la scuola, la parrocchia, le istituzioni , l’informazione che devono essere gestite da persone che ricevono la parola, la fanno propria, si impossessano del suo valore e la sanno poi donare agli altri. Ecco cosa può fare uno scrittore e cosa può fare la letteratura. 

  • Di Carmelo (---.---.---.83) 26 marzo 2009 13:33

    Sono convinto abbia fatto una ottima intervista, però due tamarrate da film poliziesco americano se le potevano risparmiare.
    1- Che motivo c’era di far vedere la scorta che entra in studio nel finale?
    2- La storiella della birra... a me non è mai capitato tutto questo.Nelle decine di volte che mi sono trovato in locali insieme a soggetti con una scorta simile alla sua, siamo arrivati e ci siamo seduti, nessuno ha bonificato mai nulla prima.

    • Di cafenoir (---.---.---.141) 26 marzo 2009 13:57

      Magari dipende dal tipo di minaccia ricevuta. Si vede che i soggetti sottoposti a scorta simile alla sua che hai frequentato non rischiavano di saltare in aria. Non cadiamo nella trappola di minimizzare o di sindacare, questo è il discorso dei toni: Che cosa viene in tasca a Saviano a dire che va bonificato un locale prima di andarsi a prendere una birra? Per darsi delle arie? E per cosa? Per ricordarsi ogni giorno che rischia la pelle? Vuol solo dire che conduce un’esistenza agghiacciante. Ed è bene che la gente cominci a capirlo, quindi si ben venga la scorta che entra in studio. Magari serve come monito a tanti suoi colleghi o ad altri che lo attaccano personalmente senza nemmeno provare a mettersi nei suoi panni.

      Grazie Francesco per l’articolo. C’è molta rabbia inespressa nel tuo tono, il tono delle parole, e voglia di giustizia. Lo speciale mi è piaciuto molto, in più mi sono chiesta io a 26 anni cosa sto facendo...ti porta a riflettere una cosa così, anche perchè trovo che Saviano sia un grande comunicatore. Non puoi smettere di starlo a sentire, non ce la fai...è per quello forse che in tutti i modi tentano di farlo tacere.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 26 marzo 2009 14:12
      Francesco Raiola

      Carmelo la storia della scorta non credo sia neanche minimamente imputabile a Saviano, per quanto riguarda la birra, credimi, da fonte certe ti giuro che non è una cazzata.
      Però onestamente, sottolineare sempre ste cose (inutili, su!) non mi sembra sia il miglior modo per stare vicino a una persona, anzi si rischia di dar credito a chi lo denigra.
      Grazie ambra

    • Di Carmelo (---.---.---.83) 26 marzo 2009 14:32

      1 - Chi ti dice che non rischiano di saltare per aria le persone che frequento?
      2 - Non è una denigrazione, ma questa cosa ha ridicolizzato una intervista seria.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 26 marzo 2009 14:42
      Francesco Raiola

      Ma so benissimo che non è una denigrazione figurati! Da te poi. No dicevo che si può dare adito a...semplicemente. Sul ridicolizzare l’intervista non mi trovi d’accordo, ma figurati...non credo che quella cosa possa ridicolizzare quello che Saviano ha detto e fatto vedere, ma ripeto credo che su Saviano si possa e si debba discutere come stiamo facendo...sono i commenti sulla persona (su cose che la gente non sa, ma che si prende la briga di supporre) che non accetto...tutto qui.

    • Di cafenoir (---.---.---.141) 26 marzo 2009 14:42

      ho scritto "forse" infatti non lo so,era un’ipotesi data dal fatto che ogni caso è diverso a seconda, sebbene non faccia parte dell’arma so che se fanno così c’è un motivo. come non conosci tu la condizione in cui versa Saviano...se devono fare così ci saranno delle ragioni, come fai a sapere che esagerano?

    • Di perla (---.---.---.118) 26 marzo 2009 16:11

      tamarrate????
      ma che dici..., forse le uniche persone che tu hai visto con la scorta nei luoghi pubblici , sono i pseudo politici che hanno la scorta come simbolo di potere, non quelli come Roberto, che ne hanno bisogno per sopravvivere, provaci tu a vivere col c... sopre una bomba tutti i giorni, solo per aver detto la verità,
      P.s la scorta nello studio? Beh mica ce li ha presentati? E’ stata una cosa di 2 secondi
      di sfuggita, un colpo di bravura del cameraman.

  • Di lucio c. (---.---.---.47) 26 marzo 2009 13:34

    bravo fra. e bravo saviano.

  • Di cafenoir (---.---.---.141) 26 marzo 2009 14:36

    Credo che gli atteggiamenti della gente abituata a ignorare siano quelli che poi peggiorano le situazioni, qualunque siano. Il concetto del "sarebbe meglio non vedere" è lo stesso del "sarebbe meglio non dire" e questa è vera censura. Se uno ha la scorta perchè non vedere, mostrare, informare? Ce l’ha, è una realtà tremenda ma è la realtà di una persona. Non sono i film un po’ grotteschi con Thomas Milian. Perchè non vedere l’esistenza ingiusta di una persona? Perchè non sentire le varie schifezze VERE in cui parecchia gente vive tutti i giorni?

    Son riflessioni da fare eh.

  • Di lioleo (---.---.---.69) 26 marzo 2009 14:44

    che ci sia un grande interesse fra la gente l’ho riscontrato anche guardando il sito delle biblioteche provinciali - infatti il testo è da tempo prenotato per i prossimi mesi.
    come mamma (ha l’età di mia figlia) lo compatisco - come fa a campare così con la scorta, poveretto, altro che fama!
    complimenti anche all’autore dell’articolo - temo però che abbia poca visibilità.

  • Di CogitoergoVomito (---.---.---.88) 26 marzo 2009 15:29

    Ma dico io...mai come ora siamo in un periodo di recessione globale.
    Ci sono migliaia di disoccupati e di persone in cassa integrazione con 500 euro al mese....
    ora se c’è una persona che è diventata ricca sputtanando i camorristi...ma quando è che allora lo imitate?
    M’avrebbe fatto piacere se Saviano avesse ricordato anche l’altra famosa frase di Kennedy...
    prima di chiedere allo Stato di fare qualcosa per voi, pensate a ciò che potete fare voi per lo Stato.
    Altrimenti non vi resta che morire. Ma prima di invidia, e poi di fame.

  • Di soloparolesparse (---.---.---.245) 26 marzo 2009 15:31
    soloparolesparse

    Mi ha molto colpito la lettura iniziale di Albanese: Saviano è condannato a morte. Probabilmente non lo ammazzeranno adesso perchè ne farebbero un eroe. Molto più facile aspettare che il clamore si plachi. Magari anche 10 anni. A quel punto quando in pochi si ricorderanno chi è Roberto Saviano, allora sarà il momento per punirlo e farlo fuori.
    Ed allora mi sembra il caso di non far mai calare il clamore che lo circonda.
    E visto che i giornali nazionali non ne parlano è bene che lo faccia AgoraVox, che lo facciano i blogger, che se ne parli su facebook, che nessuno dimentichi.
    La mia proposta è qui, il silenzio è mafioso... continuiamo a denunciare, continuiamo a parlare.

  • Di Antonio D’Agostino (---.---.---.11) 26 marzo 2009 15:37

    Sono fiero di essere un concittadino di Saviano.
    Sono fiero di avere origini dalla stessa terra di Saviano e di essere onesto e figlio di onesti.
    Sono fiero di sapere che insieme a tanta stupidità e grandi fratelli pruriginosi in molti ascoltano, si commuovono, si indignano e plaudono al coraggio e alle paure di Saviano.
    Sono meno fiero di sapere quanto, Saviano, sia isolato.

    NON MOLLARE, ROBERTO. MAI.

  • Di antonio brindisi (---.---.---.40) 26 marzo 2009 15:43

    Quindi gli italiani non guardano solo Amici ma anche programmi come quelli dedicati alla lotta alla malavita organizzata. Meno male. Forse sono le stesse persone, ma ne dubito. E’ diverso tempo che mi interrogo sul personaggio Saviano, non amo i personaggi, i falsi vip, e non mi piace inseguire miti e stelline. Da tempo mi chiedevo se Saviano era un personaggio creato dai media, come il dopo De André e tanti altri, che diventano di moda, o c’era altro. Anche l’intervento di Ingroia che lo avvertiva di stare attento a quello che faceva per non ritrovarsi in situazioni poi difficili da sostenere. Ebbene, ieri sera mi sono commosso, ho avuto tenerezza per quel ragazzo che si ritrova in qualcosa più grande di lui, che lo vive con la bravura di chi sa scrivere (e sa scrivere anche di altro; ho letto un pezzo su Repubblica sul calciatore Messi che mi ha inchiodato) e che non ci vuole stare ad accettare la cultura dei cialtroni e dei prepotenti. E’ un bravo va anche a Fazio e ad Albanese. Caro Roberto Saviano, da oggi ho capito che sei vero, umano e non un fenomeno da baraccone. E non sarai più solo. (ilgorgon.blogspot.com)

  • Di Carmen (---.---.---.52) 26 marzo 2009 15:51

    Nn mi piace guardare la TV ma ieri sono rimasta attaccata al televisore e soprattutto grazie a Fazio 
    per lo meno tra un grande fretallo m Fattoria e tv spazzatura c’è ancora qualcosa che ci fa pensare e soprattutto partecipare come noi a questo blog
    Carmen

  • Di francesca (---.---.---.247) 26 marzo 2009 16:04

    Ho ascoltato anch’io Saviano. Quello che più mi ha colpito è stata quella tristezza e quella fierezza nella sua voce quando parlava della sua terra, che è anche la mia "è il mio paese" e della sua gente che è anche la mia: "le migliori maestranze edili d’Europa". Ho due figli maschi ancora adolescenti che cerco di educare il meglio possibile. Vorrei che gli somigliassero.

     

  • Di lamortevito (---.---.---.206) 26 marzo 2009 16:13

    "Per amore del mio popolo non tacerò".Don Peppe Diana

  • Di rossella (---.---.---.179) 26 marzo 2009 16:20

    Roberto Saviano ha l’incontestabile capacità di coinvolgere e di coagulare l’attenzione su una piaga purulenta e verminosa,la camorra, che in Italia,ormai, ci siamo abituati a curare con l’acqua corrente. Che gliene sia venuta ricchezza o no,che ne abbia guadagnato fama o no,che l’immagine della sua vita blindata sia accortamente sfruttata o no, poco o nulla conta. Quello che ha scritto piace e molto, perchè commuove e induce gli animi allo sdegno:a questo ci eravamo onestamente disabituati. Tutto il resto è chiacchiericcio privo di sostanza.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 26 marzo 2009 16:58

     Sono rimasto davvero ammirato ed intimamente colpito dal coraggio che Roberto Saviano ha mostrato ieri sera in televisione.
     Se non ne avesse avuto non si sarebbe messo in una storia come quella di Gomorra, ovviamente, tuttavia mi commuove vedere come da una situazione così degradata, dove i singoli tendono ad aver paura e ad evitare di provocare la violenza immane che li circonda e li opprime, un ragazzo di quel territorio, uno di quelli che ha vissuto la piaga nell’aria per tutta la vita, come ha rimarcato tante volte nella sua splendida comunicazione di ieri sera, abbia avuto un così alto senso della cosa pubblica, del rispetto che ognuno di noi deve a se stesso ed alla propria comunità, per spingersi in un’analisi dettagliata, approfondita e senza sconti di un fenomeno che non inquina soltanto il sud dell’Italia ma tutto intero il bel paese..
     Ci vuole un coraggio immenso che, come tutte le cose fuori dall’ordinario, potrà avere il potere di coinvolgere le nuove generazioni per dare dignità alla loro ed alla nostra vita.
     Poveri untorelli quelle persone di Casal dei Principi che hanno irriso al comportamento di Roberto: sono dei servi sciocchi degli assassini, si sentono tanto intelligenti e realisti ma la loro è soltanto carne da cannone e sono degni della gentaccia che li comanda .
     Ringrazio Roberto Saviano per aver osato tanto e per aver creduto che un’iniziativa personale tanto piccola quanto grande:, potesse arrivare laddove l’omertà dei più ha fin qui impedito di andare.
     Di frnte ad un simile comportamento tutte le cose accessorie passano in secondo piano: non so se sbaglio ma ho la sensazione che i boss, la cultura camorristica-mafiosa, i poveri untorelli si sentiranno meno solidi e meno sicuri grazie a questo piccolo-grande uomo.

  • Di Francesco Piccinini (---.---.---.52) 26 marzo 2009 17:53
    Francesco Piccinini

    Le parole di Francesco sono un grido. Un grido verso chi parla di camorra come un fenomeno "inumano", "lontanto". Le parole di Francesco ci riportano con i piedi per terra e ci ricordano che non si uccide solo con "le botte" ma anche con la parola. Francesco ha scritto con la rabbia di chi sa di cosa parla e con la bravra di chi sa fare il suo mestiere. Se l’informazione, in Italia, ha ancora delle speranze lo deve anche a persone come Francesco che non osannano o denigrano ma che raccontano, senza fronzoli, la spaccato di paese che vedono. Grazie Fra!

  • Di ciro pellegrino (---.---.---.220) 26 marzo 2009 19:28

    Se l’auditel è la misura allora l’Isola dei famoso o il GF9 sono cose straordinarie.
    Sul plagio o come lo vuoi chiamare, si pronuncia il tribunale, non vale il "tanto io conoscevo EnzoBiagi gne gne gne". Gomorra da una certa ristampa in poi ha dovuto inserire una fonte (l’unica, ed è la stessa persona che accusa di plagio Saviano). Significherà qualcosa, no?

    Per quel che riguarda i "giornali di rispetto", l’enorme generalizzazione è sintomatica della volontà di porsi come unico detentore della "verità vera" sulla camorra napoletana. Sorrido, guardando la mole di libri scritti prima. Certo, Gomorra ha venduto tanto di più, ma che vogliamo fare? A me piace Pennac... siccome Gomorra ha venduto più significa che Pennac non è buono?

    Non c’è serenità nel discorso di Saviano, sembra davvero il "Padre Maronno" di Maccio Capatonda («l’uomo cui appiopparono la santità»).
    E ascoltate, amici miei, con tutto l’affetto possibile per un mio coetaneo che vive blindato suo malgrado, non posso consentire che schizzi fango su una intera categoria..."la cronaca locale". Ogni tanto il silenzio non guasterebbe. Certo... non fa vendere libri.

    • Di Paolo Praolini (---.---.---.153) 26 marzo 2009 20:24
      Paolo Praolini

      @ Ciro: mi dispiace ma il silenzio in questi ambienti è solo complice dei misfatti e di chi li compie.

      Se vogliamo far rifiorire il nostro amato Paese, dobbiamo diffondere queste emozioni, perchè quello che racconta Saviano è intriso di un vissuto carnario, di sentimento, di sopportazione, di sacrificio, il suo sacrificio per il nostro Paese. Ed in troppi non riescono ancora a riconoscerlo.
      Addirittura a Parigi in Francia lontani migliaia di chilometri a Novembre hanno ricordato con una grande manifestazione questo personaggio, nelle principali testate giornalistiche europee lo riportano in prima pagina, tranne che in Italia.
      Qualche dubbio mi viene!
      Allora dobbiamo tutti proteggerlo ed aiutare a mantenerlo sulla cresta dell’onda per ’sfruttare’ la sua imparagonabile bravura comunicativa che perfora qualsiasi barriera a tal punto che ascoltarlo ti fa rimanere incollato allo schermo con le lancette dell’orologio che continuano a girare e non te ne accorgi.
      Bravo Roberto continua così se ami questo Paese.

    • Di ciro pellegrino (---.---.---.220) 26 marzo 2009 23:44

      —> Paolo: non capisco perché quando si parla di camorra e anticamorra si ragiona per cliché. Il silenzio non è certo sulle denunce contro gli estorsori, contro i capiclan, gli affliati eccetera eccetera. Parlo di silenzio su se stessi, sulla propria condizione. Non ho mai sentito una persona che si parla addosso come Saviano. 
      Poi, sì, ovviamente mi dici che ha avuto un successo globale e bla bla bla. Scusa, ma è questa una ragione valida per non pensare con la mia testa? Non mi piace come tratta l’argomento camorra, non mi piace che non citi le fonti, non mi piace che dia patenti di "anticamorrismo".
      Hai voglia a conoscere Biagi, Rushidie e tutti gli altri. A me che vivo e lavoro nella terra di cui lui parla comunica solo cose già sentite.E per giunta senza l’onestà di ammettere che può camminare su un terreno perché qualcuno prima di lui l’ha dissodato, arato e seminato.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 27 marzo 2009 10:00
      Francesco Raiola

      Ciao Ciro, scusa se rispondo solo ora. Ti conosco e ho troppa stima di te per credere che tu abbia pensato che il riferimento all’auditel avesse più valore di quello che gli diamo solitamente. Sappiamo l’importanza che questa ha, però il paragone con i reality non regge, e non regge perché tu sai meglio di me quanto siano diversi i numeri che il programma di Fazio fa solitamente, perché sai bene che il pubblico che guarda fazio e quello che guarda il Grande Fratello è diverso. Ma non è questo il punto. Il punto è che tu dici che saviano infanga i giornali e i giornalisti locali. Io so (e tu e altri me lo hanno insegnato) il "mazzo" che i cronisti si fanno a Napoli ogni giorno, come ho scritto anche nel pezzo e questo non ve lo toglierà mai nessuno, tantomeno Roberto dal quale non ho mai sentito dire che i giornalisti locali sono collusi o pavidi o quant’altro...Mai Ciro. Il ragionamento dell’infangare la stampa locale mi fa venire alla mente la gente che dice che "sì ma a casale c’è tanta gente perbene" e con questo? Non parliamo della camorra a casale, a milano, a trieste a firenze perché c’è tanta gente perbene? Quelli sono i titoli...Ho l’impressione che si dia troppo per scontato la stupidità della gente, che non è in grado di ragionare con la sua testa e segue acriticamente quello che dice tizio o caio.

       

      Tu sai benissimo come è nato giornalisticamente Saviano, ovvero stando ogni giorno in giro alla ricerca di notizie (lo ha fatto per il corriere del mezzogiorno, per Metrovie, l’inserto napoletano del Manifesto - e tu sai bene che il napolipiù vedeva più copie - e per Nazione Indiana, un sito di letteratura, quello sul quale Mondadori lo ha trovato. Nazione Indiana Ciro!). E poi Ciro dove erano tutti i colleghi di strada (non le tv, chissenefrega!) quando Roberto veniva accoltellato a Piazza Sannazzaro perché aveva fatto domande scomode? Dov’era l’Ordine? Dobbiamo ammettere che sono tanti quelli che subiscono aggressioni etc...(e in redazione con te ce n’è uno che conosciamo bene entrambi), posso credere che se uno di questi casi arriva sul nazionale sia anche perché i riflettori sul fenomeno Gomorra sono puntati un po’ meglio?

       

      Io ho l’impressione che la sua colpa siano la sua notorietà e la mole di libri venduti. “Sorrido, guardando la mole di libri scritti prima“, e sorridiamo assieme, come sorride saviano che quei libri li ha letti tutti. Ciro che significa che c’erano libri scritti prima? Non scrivo più di guerra perché sai quanti libri hanno scritto prima? Devo citare sempre e comunque tutti i libri scritti prima? Saviano ha avuto delle influenze letterarie e le ripete sempre. Quelle sono quelle che gli hanno insegnato a scrivere come scrivere (poi ognuno è libero di criticare la sua scrittura!)

      Mai sentito dalla bocca di saviano dire di avere sempre ragione, anzi ha spesso detto che dove non arrivava con le prove andava per deduzione (è uno scrittore e credo se lo possa permettere permettere) e l’errore, come sai, può essere dietro l’angolo. Sappiamo bene che vendere tanto non è sintomo di bravura o bontà, ma non vale neanche il contrario.

       

      Sul discorso plagio lo hai detto tu, poi ha messo i riferimenti e amen. Posso sospettare che tra i giornalisti locali succede spesso? Capita spesso di dire le stesse cose perché le fonti sono le stesse...o anche partire dallo spunto di un collega. Comunque, appunto, hai ragione sarà il tribunale a dire chi ha ragione. Posso solo farmi venire il dubbio sulle tempistiche delle interviste? Me li faccio venire allora!

       

      “senza l’onestà di ammettere che può camminare su un terreno perché qualcuno prima di lui l’ha dissodato, arato e seminato”. Ciro questo non è vero, ma dai ma veramente credi che siamo così stupidi da pensare che è Saviano ad aver cominciato a parlare di camorra? Ma su! Ha avuto la bravura di scrivere un libro che Mondadori ha pubblicato e che ha avuto successo.

       

      Poi Ciro, Saviano è un uomo e come tale può sbagliare, non è infallibile (sono gli altri a farlo credere, non lui) anzi ancora di più perché le sue parole sono amplificate, ma lui questa cosa la sa e se ne prende le responsabilità, e se ne è prese tante.

       

      Mi chiedo una cosa ed è una cosa che mi viene spesso in mente. Chi lo critica (sulla persona e non sul libro) scambierebbe la propria vita con la sua?

      Un abbraccio

  • Di W Saviano (---.---.---.52) 27 marzo 2009 00:22

    @ ciro: unico detentore della "verità vera". Saviano non ha mai sostenuto o fatto intendere di esserlo. Ma sostiene che la verità non vada taciuta o deformata a favore di chi sa chi. Spesso, dice anche dell’ importanza di nuove opere letterarie - e non solo - che denuncino le mafie senza mitizzarle(di alcune ha curato la presentazione ). Non è colpa sua se quelle scritte prima di "Gomorra" sono semi- sconosciute:rispetto ad altri, ha avuto solo la fortuna e bravura di essere pubblicato da un più famoso editore(ho letto che di ciò ne è consapevole). 
     
    Le considerazioni sulla scorta mo irritano. Sembra, a volte, che la pretesa o prenotata. Una volta ho letto: "..ha fatto un po’ di show", addirittura!...Ma una persona in tale situazione, dimostra valore solo morendo? Mah

  • Di Frattaglia (---.---.---.85) 27 marzo 2009 00:27

    Secondo me queste cose non risolvono niente e accentuano il problema... io sinceramente fossi un meridionale, padre di famiglia e unico portatore di denaro e avessi guardato quella trasmissione, penserei ancora di più di farmi i fatti miei dal mattino alla sera.

    Proprio lui ha dimostrato come una persona che ha venduto milioni di libri (quindi con un certo ritorno monetario), non possa neache avere una vita privata... in questo caso non vale neanche la scusante "fatelo per i soldi" tanto alla fine non te li puoi godere (e metti in pericolo i tuoi figli).

    E poi sono tutti morti invano (Borsellino, Falcone ma anche Impastato e molti altri), e alla fine hanno rafforzato chi combattevano. Perchè gli hanno capire i punti deboli... E la situazione qual è? Peggiore di prima...

  • Di W Saviano (---.---.---.52) 27 marzo 2009 02:04

    Ho seguito il discorso di Saviano sul giornalismo altre volte ma riesce sempre ad sconvolgermi (in bene)come fosse la prima . Ho notato, anzittutto, che lui si emoziona, si irrita, sempre, come se stesse spiegando, per la prima volta in vita sua quei titoli. Questo è, per me, sintomo di profonda sincerità. E’interesse morale e non materiale. Eccessivo il suo presenzialismo?1)interviene solo in programmi d’informazione giornalistica ed eventi culturali, mi pare. Poi mi sembra tutto fuorchè a suo agio..2) se i frutti sono quelli di ieri continui all’ infinito(non stanca) .presunto plagiatore? In questo caso più che la genesi dell’opera conta il suo risultato, per me. il fine giustifica i mezzi. Vero allarme sono quei giovani casalesi..mi hanno scosso(in male) come la prima volta che li ho ascoltati..(non so perchè ma pensavo alla madre di saviano a come si senta..)
    Scusi Raiola se continuo a intervenire con 1 altro post ma, vicende come questa di Saviano di Falcone, Borsellino ecc, non mi lasciano, mai, indifferente..buon lavoro
     

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.55) 27 marzo 2009 08:37

     Trovo quest’articolo del Corriere della Sera aderente al discorso di Saviano.

  • Di slevin (---.---.---.1) 27 marzo 2009 14:45

     saviano è un grande, quei due ragazzi dell’intervista li conosco, sono due emeriti idioti ignoranti.. e purtroppo ne conosco tanti altri.
    from casal di principe.

  • Di Sante Paternostro (---.---.---.137) 27 marzo 2009 17:01

    Beh, se il problema è la scorta che gli sta distruggendo la vita perchè non si fa fare una plastica facciale, cambiare i documenti e sistemare in un ufficio come tutti?
    Potrebbe lavorare contro il narcotraffico, o chessò, aiutare la polizia postale, i servizi segreti, i N.A.S., da dietro i riflettori...
    Non credo che lo stato glielo negherebbe...anzichè pagare mattina e sera una scorta...

    Si, indubbiamente una scelta difficile e dolorosa..ma forse meglio della vita che conduce.

    O forse, tuttosommato, la vita sotto i riflettori non gli dispiace, magari meglio di quella di un impiegato postale...

    Non fraintendetemi: non discuto la forza e il coraggio dimostrato da Saviano, ciò che discuto è il vittimismo manifesto di chi ha fatto la sua scelta e non accetta le conseguenze, come se non era prevedibile anche quando il suo libro era ancora semplice inchiostro nella sua penna.
    E’ come se io pretendessi di entrare nudo nella gabbia delle tigri di Moira Orfei e andare a prenderne a calci in culo due tre.

    Quindi ciò che propongo è una soluzione al suo problema, nient’altro, anzi sì, forse anche al mio, perchè mi sono sfracanato i maroni di sentire Saviano insoddisfatto della propria vita. 




    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 27 marzo 2009 17:17
      Francesco Raiola

      Sante mi spiace ma io ti fraintendo...e fraintendo volentieri quando mi si fa il discorso del "se l’è cercata". La forma è un’altra ma è molto evidente.

      Saviano pubblicava, come tanti cronisti di strada, su diversi giornali, tra cui un sito di letteratura di nome nazione Indiana. Saviano però a differenza dei cronisti aveva una scrittura più narrativa, accattivante e così è stato notato da qualcuno (aveva già pubblicato per qualche casa editrice minore). Ha scritto un libro sulla camorra, come ne erano stati scritti anche altri durante gli anni, ma quello, Gomorra, ha avuto un successo planetario. Credi che quando si pubblichi un libro si possa anche fare il conto di quante copie si venderanno? No! saviano ha venduto e venduto e venduto, il libro ha cominciato a girare e Saviano ha cominciato a spiegare quello che diceva e lo ha fatto nelle scuole, nelle piazze fino ad arrivare in tv. Ecco quello che ha fatto saviano. tutto il resto e fuffa buona per i giornalini di gossip o per la bocca di chi invece di criticare quello che saviano scrive o dice critica la sua scelta.
      Se non vuoi sentirlo, non guardare fazio, non leggere gli articoli che scrive, non leggere i suoi libri. non è difficile, sei libero di farlo e chi te lo impedisce! Ma dire che sapeva a cosa andava incontro no! Questo non puoi dirlo.

      "Potrebbe lavorare contro il narcotraffico, o chessò, aiutare la polizia postale, i servizi segreti, i N.A.S., da dietro i riflettori". Sante, saviano è uno scrittore! Scrive, racconta usa le parole. è come dire a una ragazza che è stata violentata che se lo merita perché portava una gonna e un top.

      Scusa la durezza della risposta ma invece di puntare il dito verso la luna (la camorra e la luce che si è fatta su questa) si guarda il dito.

      Sarò ripetitivo e non fa niente, ma nessuno dice che Saviano è incriticabile, anzi...ma con argomenti un po’ più sostanziosi...
      Ciao

  • Di (---.---.---.108) 27 marzo 2009 19:39

    Sante scrive:"Mi sono sfracanato i maroni di sentire Saviano insoddisfatto della propria vita". 
    Scusami Sante, ma per me hai scritto delle assurdità.
    Se a Saviano si pone una domanda, Saviano risponde.
    Fazio, durante la trasmissione lo ha "interrogato" (come molti altri hanno fatto) sulla sua vita attuale (come si vive sotto scorta) e lui ha semplicemente risposto.
    E’ una domanda che viene posta ad ogni persona che vive sotto protezione. Anche ai pentiti.
    Non vedo tutto questo vittimismo, sta descrivendo semplicemente al paese, come si è trasformata la vita ad un giovane, per aver scritto la verità, senza mezzi termini. Possiamo anche cercare strategie per tenere a bada "i leoni", anzichè far fare la plastica facciale a Saviano, o rinchiuderlo chissà dove.
    Iniziassero a tenerli a bada, questi leoni, tutti quei direttori di carceri, che permettono uno scambio un po’ troppo libero d’informazioni con l’esterno, con la scusa ed in nome dell’umanità e del perdono. Iniziassero a tenerli a bada tutti quei politici che li vanno a trovare e che se ne servono per scambi di favori.
    Mi chiedo come mai non vi indignate così tanto, quando a questi boss si conferisc in un modo o nell’altro più spazio mediatico del dovuto.
    Più che una soluzione per Saviano, mi appare il tuo come l’invito al silenzio, alla paura, alla sottomissione.

  • Di hanna (---.---.---.120) 28 marzo 2009 21:07

    Hi!
    io..
    potrei dire tante cose, ma sono con il ciro "pellegrino"
    e basta

    • Di Per Fra Pellegrino (---.---.---.82) 30 marzo 2009 11:43

      Si può anche tentare di emergere, Fra Ciro Pellegrino, senza distruggere l’immagine altrui. Se non si riesce ad emergere è il caso di prendersela con i nostri limiti e la nostra incapacità. Probabilmente non hai la capacità narrativa e la comunicazione di Saviano, non è detto che tu non abbia altre doti o che tu non possa, un giorno, sviluppare quelle, che attualmente non sono emerse. Non fai una bella figura davanti all’Italia. Alza bandiera bianca. E’ sempre la stessa storia, che si ripete e si ripeterà. Non si impara mai.

  • Di Sante Paternostro (---.---.---.137) 30 marzo 2009 15:00

    Cari Francesco e Anonimo, troppo facile estrapolare una mia frase dal contesto (peraltro ironico) e criticarla.
    Ho letto il libro e visto il film e ripeto, se vogliamo parlare seriamente, che "non discuto la forza e il coraggio dimostrato da Saviano". 

    Non credo però che la vita che è costretto a condurre Saviano sia stata causata dal successo che ha riscosso. A mio parere sarebbe bastato vendere quel libro in qualche mercatino rionale di Casal di Principe per rischiare quello che sta rischiando.

    L’essere Saviano uno scrittore non gli conferisce automaticamente la libertà di dire quello che gli pare e su chi gli pare. Tanta gente, non scrittori ma idraulici, pensionati, disoccupati, studenti e casalinghe, vengono ogni giorno violentati ed ogni giorno viene loro negato il diritto di parola. Saviano ha vissuto una vita con queste persone attorno. Forse sono meno eroi di lui perchè hanno scelto di proteggere la loro vita o la vita dei loro cari.
    Ma un "eroe" non può lamentarsi della vita che ha scelto, e che conosceva molto bene ancora prima di scrivere il libro. Forse Falcone o Borsellino si lamentavano della loro vita?

    Detto questo, ed è ciò che contesto in Saviano, possiamo anche parlare del modo, se esiste, per sconfiggere la mafia. Se vivessimo in un film a lieto fine probabilmente una moltitudine sempre crescente di persone si sarebbe unita a Saviano ed insieme avrebbero debellato le forze del male. Ma abbiamo avuto sin troppi precedenti in quest’ultimo ventennio per capire che i nostri eroi finiscono per l’essere sistematicamente abbandonati e dimenticati e la mafia per uscirne sempre più rafforzata.
    Bene ha fatto Saviano a far emergere un pezzo di società che i più non conoscevano.
    Ben vengano altri Saviano in altri punti d’Italia.

    L’unico modo per uscire dallo sfacelo è uscire dall’ignoranza. E’ acquisire un senso civico maturo e cosciente. La Chiesa fin’ora ha ottenuto l’obbiettivo di far perseguire al popolo l’etica e la morale con lo spauracchio del peccato e della pena eterna. Ora questo non è più sufficiente. La gente deve riconquistare l’etica e la morale con l’istruzione, rendendosi in proprio conscia e convinta delle proprie azioni.

    La democrazia, la libertà di voto, oggi purtroppo non è altro che una condanna a rimanere perennemente nello stato in cui siamo, perchè costringe il mondo ad andare avanti con le leggi dettate dall’ignoranza delle persone che costituiscono la maggioranza.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 30 marzo 2009 15:23
      Francesco Raiola

      Sante perdonami se insisto. Prima di tutto io non ho estrapolato una tua frase, ma un pensieri abbastanza lungo e articolato. Poi mi domando ancora chi ti obbliga a guardare Saviano? Quali sono state le sue apparizioni recenti in tv? Quelle che lo hanno visto come protagonista, non quelle dei vari Tg. Fazio, Biagi, Mentana, 5, 6 negli ultimi due tre anni? Qualche pezzo su repubblica e l’Espresso scritto di suo pugno...ecco tutto. Insomma non vedo un’invasione di Saviano (fatta da lui medesimo) in cui, per di più, si lamenta in continuazione. Se io ti chiedo "Com’è la tua vita con la scorta", mi aspetto che mi rispondi, e certo! sei libero di rispondermi come credi, ma non m’aspetto "Guarda sono contentissimo, mi sto divertendo da pazzi con questi ragazzi che sono super simpatici" e via cantando. A domanda rispondo e se la mia vita con la scorta fa schifo, lo dico. Insisto il se l’è cercata, il "lo sapeva" non mi convincono e non mi convinceranno mai.

      Seconda cosa. Che c’entra Saviano con chi si smazza e viene "violentato" come dici tu ogni giorno? Questo è benaltrismo. Saviano non si è mai etichettato come eroe, quella è un aggettivo che gli altri ti appiccicano addosso. Tra l’altro non conosco le interviste di falcone e Borsellino (Eroi!) a memoria ma credo che alla domanda sulla loro vita con la scorta non rispondessero tutto rosa e fiori. Seconda cosa Falcone e Borsellino non sono Saviano. Sono cose diverse, completamente, hanno ruoli nella vita della lotta alla criminalità, completamente diversi. Ma su questo, sul discorso saviano immagine, intendo credo che non ci troveremo mai.

      Concordo, però, sulla seconda parte del tuo intervento...non siamo in un sogno, ma almeno in questo modo, grazie a Ingroia, ai tantissimi magistrati che lottano la criminalità, alle associazioni agli studenti a lle persone comuni che non si stanno agli atteggiamenti mafiosi, grazie a loro non ne saremo sommersi, forse.

      Grazie per la discussione, comunque.

      Ciao

  • Di W Saviano (---.---.---.215) 30 marzo 2009 23:23
    Leggendo delle repliche alle parole di Saviano dopo“chetempochefa”mi colpiscono certe considerazioni 1)il suo grande successo è anche dovuto al suo “«Phisique du role» (“del ruolo”?.. anelli, pochi capelli, sciatteria..) per piacere alle ragazze (un po’ no global…(?)). Sì, certo! mezz’ora prima dell’ inizio, io e gli altri pensavamo al suo look(i boys per imitarlo..) Che ragionamento!. Mi pare irrispettoso ritenere le donne così superficiali; e lesivo della persona dire “di ruolo”(di finta vittima?). Se piace alle ragazze e segue delle tendenze che male c’è? 2)La ricostruzione di Saviano è strumentale perché non contestualizza la notizia e non legge tutto il pezzo. E’ il titolo a dover introdurre e spiegare, al meglio,il pezzo, non viceversa, secondo me. Buttarlo giù in un certo modo risulta ambiguo e il che è improprio verso il soggetto interessato, specie se non può più difendersi,come Don Diana. Nell’articolo:“Don Diana letto con due donne”, poi, avrei evitato la foto(per le due ragazze e poi, pare avvallare una tesi non confermata).Capisco il voler attirare il lettore/compratore ma esistono modi e modi, specie in certi ambienti. Riguardo il caso “Nuvoletta”-Saviano- credo,si riferisse più alla stampa nazionale:(era un carabiniere, un rappresentante dello Stato, accidenti!). Se qualsiasi giornale pubblica <<stupra donna SPOSATA e finisce in cella>> quel“Sposata”mi irrita eccome(con o senza Saviano)..Ma che significa? Che cambia?! La lettera di un boss non si pubblica, a prescindere dal contenuto, nemmeno in ultima pagina!! Il titolo su Tommy lo ricordavo da una rassegna stampa tv: Cosa?:Il piccolo Di Matteo è stato rapito,ucciso e sciolto nell’acido per risposta al pentimento paterno, non ha neanche una tomba su cui piangerlo!!. Gli articoli sulle vicende amorose di taluni, poi, a che servono? Boh.. fatti delle mogli (ma quali miti!). Nessuno ha parlato delle foto agghiaccianti però..eh?
    Saviano non ha colpevolizzato nessun singolo giornalista, si è solo riferito al target dei lettori e alla linea editoriale(se una redazione non la condivide può adoperasi per cambiare rotta, creare un’alternativa, informando organi competenti, licenziarsi, per esempio).Li la situazione è difficile certo, ma, nessuno è costretto a subirla passivamente.
    Non credo, infine, che Saviano abbia detto certe cose per vendetta poiché le sosteneva anche prima, da semi-sconosciuto e non in tv. Mi sorprende, anzi, il fatto che l’orgoglio professionale ferito emerga solo dopo circostanze di spicco. Per la vicenda del presunto plagio? Se avesse voluto, da quella poltrona, avrebbe potuto anticipare l’arringa dei suoi avvocati, incontrastato, invece, non ha approfondito, non ne ha “approfittato”:corretto, perché Di Meo non c’era e la giusta sede e un tribunale e basta .
    Per me, non esiste solo il bianco e il nero (ma il grigio in ogni sfumatura)e non esistono santini laici a cui accendere ceri. Non conoscendolo di persona posso anche sbagliarmi e i fatti futuri potranno smentirmi. Ma incontrandolo, gli augurerei di godersi tutti i soldi, i divertimenti e le donne che vuole. Mi complimenterei lo stesso perché, pur se non è il suo fine primario, la voglia di giustizia contro la banalità del male, la voglia di non dimenticare vittime innocenti e di non farmi strappare la felicità me l’ha fatta tornare alla grandissima!!! Grazie.
    Saluti
  • Di W Saviano (---.---.---.166) 31 marzo 2009 20:11

    A me? a Saviano, semmai!!! Scusate i refusi(molti e gravi) ..
     

  • Di ciropell (---.---.---.30) 16 aprile 2009 01:00

    azz quanti commenti
    per formazione personale non riesco ad avere miti però mi piace demolire quelli altrui: è il fondamento di una democrazia della consapevolezza;

    Sul fatto del suo rompersi le piantine dei piedi camminando a caccia di notizie però, avrei qualche dubbio, eh :)
    Poi se vogliamo creare il mito a tutti i costi, propongo direttamente di nominarlo Imperatore di napoli o festeggiarlo il 19 settembre al posto di San Gennaro ;)

    Diciamo che è un buon fenomeno di marketing, che il libro è carino (all’inizio. poi stufa) e che come tutte le cose della vita è uscito al momento giusto.
    Poi sulla vicenda scorta, minacce sono contento che lo stato italiano consenta a saviano di andare a confernze,. incontri, premiazioni, dibattiti grazie ad una scorta di carabinieri, quei giovani militari pagati dalla cittadinanza (quindi anche da me che pago le tasse) sono la dimostrazione che il Berlusconi contro cui vi scagliate tanto in fondo non è un dittatore affatto. Oh Saviano pubblica per mondadori....questa non è la dimostrazione che Berlusconi è un vero leader antimafie?
    ;)



    • Di Francesco Raiola (---.---.---.192) 17 aprile 2009 09:10
      Francesco Raiola

      Ciro figurati, ognuno distrugge i miti che vuole, ci mancherebbe (ma chi ha detto che Saviano è un mito? Insomma non possiamo attribuirgli anche questo, sono appellativi che le persone ti danno, no?)
      Sul santo etc...soprassiedo, in generale non mi piace lo sfottò, che sia per Saviano o per Berlusconi. Sono i fatti che m’interessano e so che interessano anche te.
      Marketing? Beh vedo che sotto hanno risposto abbastanza. Poi fammi capire, dato che le case editrici più forti sono in mano a una persona, che faccio non pubblico più per quelle? Cioè a scoprire Saviano è stata Minimum, la prima (se non sbaglio) a pubblicarlo - ovviamente parlo di case editrici - ma se arriva Mondadori che crede in te e ti chiede di pubblicare che fai? Sta cosa della Mondadori Berlusconi è un po stantìa, non credo che Berlusconi metta bocca nelle pubblicazioni Mondadori e la stessa Mondadori non credo che abbia al suo interno persone schierate (o solo persone schierate). Non è che Pequod che ha pubblicato a Distruzione di Dante Virgili sia nazista o cose così, come non lo è Masrilio che ha pubblicato il libro di Franchini su Virgili (e con Franchini torniamo a bomba su Mondadori). Insomma Ciro la critica Mondadori Berlusconi Saviano non è una prova per accusare o incensare nessuno. Saviano ha anche avuto la fortuna (puramente editoriale, perché parlare di fortuna resta comunque un azzardo) di trovarsi al posto giusto al momento giusto e grazie a questa "fortuna" ora anche qui in Francia la gente comune sa cosa è la Camorra. Un buon risultato no?

  • Di W Saviano (---.---.---.133) 17 aprile 2009 03:10
    Ciropelle scrive: Sul fatto del suo rompersi le piantine dei piedi camminando a caccia di notizie però, avrei qualche dubbio, eh :). Non è fondamentale sia stato fisicamente in ogni dove!. Importa cosa gli cammini dentro come il ricordo di Pasolini, da tanti rimpianto e riverito solo ogni 2 novembre. Che importa se sia andato, o no, a Casarsa, di persona?. L’episodio dei cinesi è immaginato? Ok, può darsi, ma, tuttavia ti lascia l’amara riflessione che, forse, la tratta degli esseri umani non è mai finita (neanche post mortem). Che a certa gente non importa si tratti di un cadavere o di un oggetto, è uguale, conta solo il portafogli colmo e basta. Inventato o no, significativo è dare inizio a un racconto sul busness partendo da un tale orrore, partire dall’uomo. A me interessa soprattutto l’idea, stop. Ognuno di noi può sbagliare -seppur senza intenzione- nel lavoro. Tipo, per me, è più criticabile, chi scrive “infame” riferendosi ad un pentito. Infame è un giudizio morale. Un articolista, deve riportare il fatto il più fedelmente possibile, in modo non cinico ma neutrale. Quel che cura è un veicolo educativo e linguistico che può influenzare-scardinandolo o fortificandolo - un retaggio culturale (la forza delle parole!..).Una responsabilità enorme: penso ad un ragazzino che acceda solo al senso letterale e memorizzerà il termine o, al lettore occasionale, che non vorrà né potrà avere i resoconti seguenti(un numero è a sé, non conta l’ex o il venturo). Il marketing è effetto di ogni professione (chi lavora gratis?, si deve pur vivere) spesso, più sei bravo più ti pagano, ma, non per tutti è l’unico e solo fine. Quale scrittore, per giunta esordiente, non gradirebbe esser edito da Mondadori? Abbasso l’ipocrisia: chiunque. Se (per ipotesi) Berlusconi lo pubblica per un suo motivo, bisogna riflettervi senza giudicare Saviano (o altri). Posso avere idee diverse da un datore di lavoro, ma, ciò non m’impedisce di starne alle dipendenze per i miei di scopi. Posso camminare, sedere, accanto al politico in una manifestazione civica senza esserne succube. M’importa esserci per i miei di scopi. La loro strumentalizzazione? Posso calcolarla ma non evitarla, del tutto. Se devo, voglio, coltivarli mi tocca tollerarla. W la democrazia.
    Saviano, uomo imperfetto, ma di gran volontà, quando può(non può decidere da solo) va ovunque per dire di droga, malaffare, ingiustizie, lavoro nero e morti bianche(senza aspettare il I Maggio). Mi rincuora pagare tasse e canone, dunque, perché sono e saranno sempreproblemi della gente, nei boom così come nelle crisi dell’economia (il binomio sangue-cemento mi risuona forte, nel cuore e nel capo, pensando al sisma).
  • Di ScortateCiroPellegrino (---.---.---.82) 20 aprile 2009 21:56

    @Ciro Pellegrino

    Ciro Buonasera.

    Se ti dico che far riferimento ossessivamente alla scorta di Saviano può sembrare un tantino infantile, ti offendi? Se avessi soldi Ciro ti farei scortare ventiquattrore su ventiquattro...solo per non incappare, tutte le volte che leggo un articolo, sempre nella stessa solfa... il commento di Ciro che vuole la scorta....

  • Di Riflessioni (---.---.---.82) 21 aprile 2009 17:49

    @Ciro Pellegrino

    Neanche a me piace avere miti, però penso sia bello riconoscere il valore del lavoro altrui...senza mitizzare la persona.
    Non vorrei assumere il ruolo del prete...non vado tanto d’accordo con i preti. Vorrei però capire le ragioni del tuo personale astio (perchè di questo si tratta, è molto chiaro) nei confronti del collega.

    Ti da fastidio che il libro abbia venduto milioni di copie...il libro è piaciuto, le motivazioni e i pareri personali sono già stati espressi, è inutile stare a ripetersi.

    Ti da fastidio che Saviano sia stato "favorito" (a tuo avviso), rispetto ad altri e gli sia permesso di continuare a lavorare e vivere, attraverso il progetto di protezione. Ha scritto in maniera più chiara di altri, ha scritto nomi e cognomi, morte vita e miracoli, non si è limitato ad analisi generica del fenomeno (senza nulla togliere a tanti altri testi attualmente in commercio)...il rischio c’è...perchè deve morire per forza, è tanto giovane... perchè dobbiamo vietargli di lavorare ancora, come te, come altri...ti da così tanto fastidio che la scorta l’accompagni ai congressi, agli eventi, alle presentazioni dei libri...fai questo bel gesto, accompagnacelo tu.

    Ti danno perfino fastidio i commenti a questo articolo "azz quanti commenti"...come se io iniziassi ad impedire alle persone di commentare il tuo blog, ma che vuoi che me ne importi a me in quanti commentano il blog di Ciro Pellegrino.

    Non hai mai provato a chiederti come mai Saviano è diventato il mito della gente? Non va continuamente in televisione...ai tempi del Costanzo Show c’erano autori che tutte le sere sedevano sulle poltrone di quel salotto, per auto-promuoversi, fino allo sfinimento...ci sono diversi politici che adesso hanno "l’abbonamento" a Porta a Porta, e stanno sempre là, qualunque tema la trasmissione stia trattando (da Cogne al Terremoto)...
    Probabilmente è tanto acclamato su Internet, in particolar modo dai giovani, perchè ci si riconoscono...perchè non è un politico, non è un personaggio che crea una sorta di distanza emotiva con la gente.
    Aver dato la scorta a Saviano, (e altri, tra i quali Rosaria Capacchione) dovrebbe essere un gesto da apprezzare, lo Stato deve proteggere chiunque, non solo i magistrati...
    Ma ti ricordi, quante polemiche, quando erano ancora in vita Falcone e Brosellino. Basta leggere qualche libro su di loro per capire con che difficoltà hanno operato, difficoltà creata dai loro stessi colleghi, per invidia, per arrivismo, per collusione con la mafia...

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares