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Commento di

su I possibili conflitti d'interesse di Antonio Ingroia, avvocato


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6 ottobre 2013 15:08

Mi sembra evidente che il senso di quello che ho scritto le é sfuggito. Tutti abbiamo intimamente un sentire politico, è ovvi, ma sono fortemente convinta che quello di un magistrato non debba essere palesato perché deve vivere nel popolo la speranza o la sensazione che nulla lo influenzi nel perseguire o nel decidere (purtroppo le due funzioni in Italia continuano ad essere espressione del medesimo calderone).

L’ imparzialità e l’ indipendenza dei giudici certamente esulano dalla soggettività del magistrato. Sono concetti di legge che devono trovare salvaguardia nella legge. Dunque, no, credo che la coscienza del magistrato singolo offra ben poche garanzie. Penso anche che sia davvero facile, cosa che accade ormai da anni, buttare in caciara ogni critica seria alle tare della nostra magistratura, con l’ evocazione delle vicende berlusconiane. Dall’antiberlusconismo cieco sono derivate cesure immotivate e ottuse a tante battaglie di legalità, quali la separazione delle funzioni giudicanti e la responsabilità civile dei magistrati, in virtù dello spettro che avvantaggiassero l’ imputato eccellent


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