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Commento di

su Se ti condannano, fatti un partito


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19 settembre 2013 19:42

Elementare >

Da mesi si leggono e si ascoltano le roventi invettive di Berlusconi contro quella Magistratura che da anni lo vuole “espungere” a colpi di sentenze di condanna.
Per contro tiene a ribadire la sua intatta “onorabilità” ed il ruolo indiscusso di leader del centrodestra che dimostrerà rilanciando Forza Italia, partito dell’amore e della libertà.

Elementare è la conseguente strategia.
Berlusconi intende evitare, in ogni modo, che l’Aula del Senato si esprima sulla sua “decadenza” prima che la Corte di Appello abbia disposto la sua “interdizione” dai pubblici uffici.

L’obiettivo è chiaro.
Una cosa è venire “esclusi” per mano di un “contropotere politicizzato” che ha come “missione” la via giudiziaria al socialismo.
Tutt’altra cosa è essere “espulso”, con voto segreto dei membri eletti del Senato, per il “decaduto” possesso dei requisiti di “onorabilità” stabiliti dalla legge.
Di certo Berlusconi non potrebbe recuperare “credibilità” negando che i Senatori sono rappresentanti di quella sovranità popolare a cui lui spesso si appella.
Invece, se prima arrivasse la sentenza della Corte di Appello, potrebbe “prevenire” qualsiasi rischio di “decadere” da Senatore rassegnando le dimissioni. Gesto attribuibile a senso di responsabilità che anche Napolitano potrebbe “apprezzare”.

In assenza di un “formale” responso parlamentare Berlusconi potrebbe continuare a professarsi “vittima” di un’ingiustificata e proditoria “persecuzione” giudiziaria. A tutto vantaggio del ruolo e dell’azione politica svolta al di fuori del Parlamento.
La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore o limiti fino a …


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