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Commento di Franco Giordano

su Salvate la sinistra da Renzi!


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Franco Giordano Franco Giordano 12 settembre 2013 19:42

Vista l’articolazione del commento preferirei rispondere a punti, poi , solo alla fine motiverò lo stesso, perché credo non si colga l’elemento principale che è l’intento satirico.


1)A dire la verità col termine populismo si intende una svariata quantità di cose, basti solo cercare il termine della Treccani, e non è certo un lemma politicamente spendibile unidirezionalmente. In tutta onestà dire che Craxi non sia stato un populista è tutt’altro che frutto di fantasia. Citando un solo testo di Flores D’Arcais , il ventennio populista da Craxi a Berlusconi, basterebbe solo fugare la mia presunta follia. Altresì per ciò che riguarda il populismo politico non vorrei stare qui a citare Ionescu o Taguieff, ma basta solo Sergio Bianchi con la "Sinistra populista". I testi li ho citati solo per dire che quello che ho scritto è abbastanza condiviso in giro, ovviamente nessuno si spreca ancora per Renzi, ma ne avranno modo. La mia cognizione di causa dunque è si sempre in fieri e da formare, ma proprio improvvisata non direi. 

2)Venendo a Renzi e qui riprendo il lemma della Treccani: "atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi". Ebbene, Renzi non ha un programma, se chiedi quale sia il suo progetto inizia a fare metafore calcistiche (se non è populismo questo) e a mettere in mezzo i nostri figli, la gente, le loro difficoltà, il fatto che non si arriva a fine mese. Si becca giustamente un applauso ma non ha risposto - come tutti gli altri del resto - massimo effetto ottenuto... ma zero fatica celebrale (sport nazionale). Mi sono anche trattenuto a definirlo populismo perché tutto questo porge il destro rovinosamente al qualunquismo. E ricordo bene che era anche il modus operandi del craxismo.
 
1)Venendo al socialismo europeo qui c’è da precisare una piccola cosa. Togli a un "democratico", convertitosi liberale, francese o tedesco il termine socialista dalla dicitura del loro partito e lo vedrai non rivolgerti più la parola - troverebbe totalmente inutile continuare la discussione -, e non perché si sente offeso, perché non hai colto la sostanza della sua "tradizione". Tradizione che, non a caso, rientra nel Partito Socialista Europeo. Su Blair converrebbe glissare. Prendere coscienza che il socialismo assoluto era solo una forma dittatoriale e che il sistema economico capitalistico era quello vincente non significa assolutamente che il principio socialista sia stato soppiantato da un liberalismo prono al libero mercato, anzi lo responsabilizza di più sulle tematiche sociali, le politiche sociali francesi e tedesche e quelle inglesi ce lo insegnano. Ma posso dire di più... noi abbiamo cominciato prima di loro: Togliatti fu il primo, ideologicamente Gramsci, e Berlinguer non fu da meno, infatti il primo a pensare a un partito socialista europeo esterno e indipendente da quello sovietico. Infatti tutta Europa glielo riconosce ma qui non lo sappiamo . Forse questi nomi possono sembra vetusti ma per preparazione, cultura e storia, non possono proprio essere affiancati Renzi e solo questo inchioderebbe inesorabilmente questo scorcio di storia politica perché tutti i politici che abbiamo potrebbero al massimo esser citati in un libro comico ma non in un testo di Storia. Renzi non è un democratico - di socialismo non sa niente - è il frutto distorto di una visione politica caotica. Ma vincerà le elezioni, ci riuscirà e lì dimostrerà - come io temo - un’assoluta incompetenza, ma spero di sbagliarmi. Ottimo per prender voti ma non per governare al limite. 
Infine posso dire che non è poi tanto vero che Renzi non volesse mandare la vecchia politica a casa: c’è un librettino pessimo scritto da lui, intitolato "oltre la rottamazione" termine davvero pacifico, nel quale si evincono due cose: a) la pochezza delle idee, idee che si radicavano nella sola ed unica mossa di "rottamare", b) una povertà di linguaggio sconcertante, e una serie infinita di stereotipi qualunquisti paurosi; e non una, una sola idea programmatica. Una! Detto questo io ribadisco che questo testo è satirico e se non fossi stato "eccessivo" avrei mancato lo scopo. Credo a questo punto ottenuto. 
Grazie per il commento 


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