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Commento di Fabio Della Pergola

su Quanto ci complica la vita l'Islam


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 20 agosto 2013 18:23

Personalmente ho molti dubbi sull’interpretazione dei primi cristiani come di combattenti ebrei nazionalisti, anche se so che è interpretazione diffusa in certi ambiti. Ritengo che la frase citata e, ancor più l’ideologia dell’ama il tuo nemico (discorso della montagna), altrimenti detto ’porgi l’altra guancia’, siano indicativi di una ’neutralità’ rispetto alla rivolta antiromana piuttosto che una novità teologica. Finite le guerre giudaiche (II sec. d.C.) le liti intracristiane fecero presto a diventare sanguinose. E con questo l’ideale "porgi l’altra guancia" diventò ben presto "rendi la bastonata".

Anche sulla tolleranza (non sulla cultura) dell’Islam medievale avrei dei dubbi. A parte ovviamente il periodo ommayade della penisola iberica. Già Maimonide dovette fuggire dalla Spagna per le persecuzioni antiebraiche ed anche alcuni dei primi sufi ci lasciarono la pelle.

Sul ’blocco’ dell’islam hanno avuto un peso sicuramente le cose che dici tu, ma forse anche l’arrivo dei turchi che erano sicuramente molto più gretti e un bel po’ più sbrigativi nel risolvere i dubbi. Sta di fatto che l’occidente cristianizzato ad un certo punto ha preso il via che è stato razionale e scientifico, tecnologico ed economico con tutti i pro e i contro della nostra storia. Quello che ho cercato di sintetizzare nell’articolo.

Per l’islam fare i conti - non tanto con la ’democrazia’ che è roba nostra, appartenente e risultato della nostra storia - quanto con i diritti individuali, civili ed umani o con il rispetto per le minoranze eccetera è molto problematico e lo vediamo ormai da anni. Tresche occidentali a parte.

Credo che le ’primavere arabe’ per le quali molti ormai preconizzavano un incipiente inverno, ci possono insegnare molto della complessità e delle difficoltà del mondo globalizzato. A meno che non si risolva riducendo tutto, come spesso viene fatto, in ’buoni’ e ’cattivi’ e risolvere così le contraddizioni.

Ovviamente concordo con l’accorata visione della realtà italiana, ma qui il contesto è quasi più grave, se possibile: la democrazia ce l’abbiamo e la stiamodisgregando pezzo dopo pezzo.
Ti saluto.


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