Alla fine il problema sono sempre loro - gli islamici. Non vogliono integrarsi ma solo avere diritti.
Anche qua in Svezia sono sempre loro che creano confusione, non studiano la lingua, non lavorano, non studiano. Soprattutto i maschi, perché le ragazze studiano legge, medicina, odontoiatria con risultati eccellenti.
Al problema di mentalità-religioso si unisce quello di una seconda generazione viziata e che ha creduto di poter continuare a vivere col vecchio sistema dei sussidi di disoccupazione.
Proprio recentemente il sistema A-Kassa (disoccupazione) è stato ridimensionato. Non si può più stare a casa e quando l’ufficio ti ha trovato un lavoro, anche a molti km da casa, bisogna accettarlo. Dopo un tot di rifiuti il sussidio viene revocato.
La pacchia è finita.
Inoltre qua si parla di ragazzini di 12-18 anni che dovrebbero essere a scuola se non lavorare (a 18 anni).
La Svezia ha già deciso di prendere meno rifugiati e fa controlli a tappeto.
Ci sono somali che dicono di arrivare dalla Somalia ma non è vero, vengono tutti dall’Italia. Ne ho incontrati personalmente e parlavano, guarda caso, un perfetto italiano. Raccontavano di averlo imparato a Mogadiscio. Sì, con l’accento romano... E poi salta sempre fuori che hanno parenti in Italia. Ma che caso.
Questo tipo di persone sono un bel fardello - socialmente e produttivamente.